In merito al blocco della vendita /svendita della Società di navigazione Tirrenia, da parte di Fintecna, attuale ente incaricato ad  avviare e concludere il processo di privatizzazione della compagnia marittima pubblica di bandiera, la scrivente segreteria non può che confermare quanto da sempre ribadito con forza ed in piena sinergia con la linea del segretario Nazionale Uiltrasporti  Sig.  Caronia Giuseppe: quello che la procedura di privatizzazione adottata dal Governo, sin da subito è risultata confusa e fragile, sia per la poca attenzione dimostrata verso le esigenze delle collettività in generale, sia per non aver discusso approfonditamente le problematiche per la salvaguardia delle clausole sociali a sostegno di migliaia di lavoratori del gruppo, infatti non vi è stata dal Governo nessuna risposta in merito alle diverse richieste sindacali nel discutere il tutto in un tavolo tecnico.

La Sardegna alla luce delle ultime notizie sopra citate,a nostro avviso, rischia più di tutti il fatto di essere inghiottita nello strascico di questa lunga e sbagliata procedura di privatizzazione, infatti il possibile ulteriore rischio, potrebbe essere quello di una svendita delle singole linee Tirrenia, tipo spezzatino, il tutto andando ad incidere in negativo sull'intero sistema di trasporto da e per la Sardegna,  creando ulteriore confusione  e rischio per la garanzia della legittima continuità territoriale, compreso il fatto di assicurare il futuro a migliaia di lavoratori del settore:diretto e indiretto.

L'intero servizio offerto sino ad oggi dalla Tirrenia, con numerose e diverse tratte da e per la Sardegna, non deve essere visto  come un business per qualche possibile acquirente, magari non prendendo a carico quei servizi non ben remunerati ma essenziali per le utenze, ma diversamente, si deve garantire alle collettività il sacrosanto diritto alla mobilità quotidiana con servizi frequenti,sicuri e di qualità.

Dicasi altrettanto per le linee marittime interne della Sardegna, continueremo a ribadire che linee importantissime per il tessuto sociale isolano,soprattutto nell'intero arco dell'anno, devono essere di prevalenza sotto il controllo della gestione pubblica, anche in questo caso garantendo i livelli occupazionali attuali, i salari e le norme contrattuali vigenti,visto norme europee salvaguardano detti servizi essenziali.

Ritornando al tema Tirrenia, auspichiamo che per il bene di tutti si attui una nuova gara e che riguardi esclusivamente  Tirrenia, allargata a più soggetti possibili che hanno ben radicato il DNA dell'armatoria  marittima, il tutto con piani industriali ben chiari e con paletti ben rigidi verso l'occupazione, in  modo tale da garantire il mantenimento di tutte le linee nazionali sotto un unico gestore non perdendo un solo posto di lavoro, ricordando che i trasporti da e per la Sardegna superano il 50% dell'intero servizio di trasporto marittimo nazionale.

Diversamente da quanto da noi prospettato , se si dovesse andare a gara a singole tratte, adotteremo tutte le forme possibili di lotta su tutte le navi operanti in tutta l'intera Sardegna.