“””Penso che sia arrivato il momento di unire le forze sindacali per dare una risposta forte e decisa all’estrema insensibilità dimostrata da questo Governo verso i problemi dei lavoratori delle aziende del Gruppo Tirrenia sottoposte a privatizzazione.

In relazione all’intendimento del Ministro Matteoli di convocare i sindacati dopo che sarà stata apposta la firma all’atto di cessione della Tirrenia e della Siremar alla Mediterranea Holding, c’è da chiedersi quali possano essere i margini di trattativa in  mano al sindacato per modificare decisioni che sono già state prese dai contraenti e che riguardano il piano industriale presentato e gli aspetti occupazionali e contrattuali dei lavoratori.

Dobbiamo batterci, sindacati e lavoratori, affinché la sede della Tirrenia rimanga a Napoli, siano mantenuti gli attuali livelli occupazionali dei naviganti e degli amministrativi, siano risolte le situazioni di precariato dei rapporti di lavoro, siano attivati gli ammortizzatori sociali e stipulati gli opportuni accordi sindacali per gestire e smaltire le eventuali eccedenze di personale che dovessero verificarsi.

Se questi sono gli obiettivi comuni e sono certo che lo siano, allora il sindacato deve aprire unitariamente una vertenza con una prima giornata di sciopero dei lavorator i di tutte le aziende dell’ex Gruppo Tirrenia fissata nella prima decade del mese di settembre: non è più accettabile che i destini di tanti lavorator i e delle loro famiglie vengano ignorati com’è stato fatto finora.”””