La Federmar-Cisal ravvisa con estrema preoccupazione il grave deterioramento subito dal processo di privatizzazione della Tirrenia e della Siremar.

Non è tanto ad impensierire il ricorso come atto dovuto alla procedura dell’amministrazione straordinaria prevista dalla Legge Marzano attivata dal Governo, la quale comunque lascia sufficienti margini di tempo per trovare un’adeguata soluzione prima della dichiarazione di insolvenza delle aziende, quanto la palese constatazione che il Governo stesso stia brancolando nel buio più fitto nel trovare una via per giungere ad una positiva conclusione dell’intera vicenda.

Alla luce di quanto sta accadendo, la Federmar-Cisal diventa ancora maggiormente convinta che su questa privatizzazione si siano volutamente innestati elementi di uno scontro politico che nulla hanno a che vedere con una corretta operazione di mercato di cessione delle società. Quanto, tuttavia, la Federmar-Cisal non potrà mai accettare è che questi giochi di potere possano provocare lo smembramento delle aziende e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro.

Per questi motivi, la Federmar-Cisal giudica che all’inizio del prossimo mese di settembre, una volta superato il periodo di astensione dalle agitazioni previsto dalle vigenti norme in materia di disciplina degli scioperi, bisogna costringere con ogni mezzo il Governo a riavviare la

privatizzazione in termini tali da garantire la salvaguardia delle aziende e dell’occupazione