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                          COMUNICATO  STAMPA

 

Gira e rigira alla fine il Governo sulla privatizzazione della Tirrenia è arrivato dove voleva arrivare: trasformare la vendita dell’azienda in un’operazione Alitalia bis con l’ausilio

della legge Marzano.

 

Infatti, la presentazione al tribunale della richiesta di stato di insolvenza della società e la successiva dichiarazione in tale senso da parte dello stesso tribunale sono il preludio alla divisione in due tronconi dell’azienda con la creazione di una good-company, ove fare confluire beni e servizi appetibili al mercato, ed una bad-company, destinata al fallimento dopo avervi allocato le partite in perdita ed i debiti.

 

Non è nemmeno da escludere che, per fare cassa una volta effettuata la scorporazione delle attività, Governo e Fintecna non mettano

all’asta le singole rotte, avendo già pronta la lista dei compratori, secondo la sempre affiorante logica dello spezzatino, eventualità molto gradita agli armatori privati ed alla Confitarma.

 

Ora si riesce anche a comprendere il motivo per il quale il Governo in tutti questi mesi non ha mai voluto aprire un confronto serio sulle tutele di carattere sociale per i lavoratori, tirando invece per le lunghe ed evitando accuratamente la convocazione delle organizzazioni sindacali nonostante i pressanti e ripetuti appelli lanciati a tale riguardo.

 

Davanti al rischio che i lavoratori possono finire in mezzo ad una strada come conseguenza di queste manovre ciniche e spregiudicate, la Federmar-Cisal ha già dichiarato uno sciopero per i giorni 30 e 31 agosto ed intende porre in atto tutte le iniziative e le azioni necessarie per la difesa dei dipendenti di queste aziende e per la salvaguardia dei loro posti di lavoro.

 

La Federmar-Cisal, infine, tenuto conto degli aspetti estremamente negativi nei quali si è sviluppata finora l’intera vicenda, giudica del tutto inattendibili le esternazioni del Ministro Matteoli, come quella di ieri sul futuro della Tirrenia riportata dagli organi d’informazione, esternazioni palesemente dettate soltanto dal maldestro tentativo di tranquillizzare lavoratori e sindacati in una situazione che sta diventando incandescente          

                                                    

                                                        Alessandro Pica

 

                                                     

 

FEDERMAR CISAL

 

00184  ROMA

 

Via Torino, 95

 

tel. & fax 06/322.0446

 

federmar.cisal@tiscali.it 

 

 

  Roma  10-08-2010

 

 

 

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