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Comunicati Sindacali

 

                          COMUNICATO STAMPA

dichiarazioni del Segretario Generale Giuseppe Caronia

Un noto settimanale di cruciverba pubblica tra un enigma e l’altro un paio di pagine con freddure e barzellette la più divertente delle quali è sempre intitolata: “ Le ultime parole famose”.

Consiglierei all’editore di questo settimanale di dare un posto d’onore alle dichiarazioni del 30 luglio scorso altezzosamente rese attraverso i maggiori quotidiani dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli il quale incurante dell’incombente ed inevitabile fallimento di una gara del tutto sbagliata sotto ogni profilo, ebbe a dire: “l’esito della gara non è stato un flop ed io sono soddisfatto che la vendita si sia concretizzata”.

Voglio sperare che quanto accaduto, in particolare in queste ultime ore, riporti, non solamente il Ministro Matteoli, ma tutto il Governo con i piedi ben piantati per terra e che con la necessaria umiltà si convincano, oltre che a riconsiderare alcune loro scelte (una per tutte quella di cedere il 100% del pacchetto azionario), ad intavolare da subito un vero negoziato col Sindacato allo scopo di ricercare le migliori soluzioni che possano rimediare al disastro causato con la complicità di Fintecna.

Riprenda pertanto un percorso logico ed ordinato e si riproponga, ad esempio, alla Regione Siciliana, che spero abbia fatto tesoro dell’esperienza vissuta, di accettare a questo punto, il trasferimento gratuito, come hanno già giustamente fatto le altre regioni interessate, della società Siremar che assicura i collegamenti con le sue 16 isole minori.

Disponga per l’emanazione di un nuovo bando per la vendita di Tirrenia ed assuma direttamente il coordinamento delle gare di tutte le cinque società, Tirrenia, Caremar, Toremar, Saremar e Siremar in modo tale da poter conseguire, oltre che la omogeneità di soluzioni per i lavoratori, la contestuale privatizzazione delle aziende, prevista entro il 30 settembre prossimo ma che sarà indispensabile posticipare, spiegandone con la necessaria chiarezza e determinazione alla U.E. le motivazioni, in quanto, a prescindere dal pasticcio Tirrenia/Siremar, non sarebbe stato comunque possibile rispettare a causa del ritardo nell’emanazione dei bandi da parte di alcune società regionali.

Ma prima di ogni altra cosa sarà necessario sottoscrivere un preliminare accordo sulle garanzie occupazionali e sulle condizioni contrattuali dei lavoratori, accordo che dovrà vincolare per l’intero periodo di vigenza delle convenzioni, pena la recessione del contratto di vendita e/o la perdita delle sovvenzioni, gli acquirenti i quali dovranno a loro volta preventivamente presentare e discutere con i rappresentanti dei lavoratori i loro piani industriali che dovranno essere di consolidamento e di sviluppo delle attività.

Sarebbe infine opportuno che qualcuno spieghi all’Amministratore unico di Tirrenia e Siremar, Giancarlo D’Andrea che la “manleva” di cui gode riguarda solamente le responsabilità finanziarie della sua gestione e che pertanto i suoi doveri di capo-azienda, relativamente alle relazioni industriali ed a quello di incontrare le Organizzazioni Sindacali per concordare il da farsi, specie in un momento di emergenza e così drammatico per le prospettive dell’azienda stessa e dei destini dei lavoratori, non sono venuti minimamente meno.

Roma, 5 agosto 2010

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