Apprendiamo con sconcertante
stupore che la convocazione del Ministro Altero Matteoli per il
giorno 6 settembre, per riferire alle Organizzazioni Sindacali
sulla:
1) richiesta di proroga della
data ultima della privatizzazione oltre il 30 settembre,
2) richiesta di conoscere i
programmi del Commissario circa “la scissione o nuova gara, scorporo
della Siremar e conoscenza del Piano Industriale che salvaguardi la
omogeneità di Tirrenia evitando lo spezzatino”,
3) richiesta di “garanzie
occupazionali e retributive nonchè una integrazione, per gli
eventuali esuberi, della cassa Integrazione.
è il risultato di “pressanti
ultimatum delle Organizzazioni Sindacali e soprattutto della grande
ed encomiabile posizione responsabile dei lavoratori tutti, che non
hanno aderito nella quasi totalità ad azioni di sciopero
selvaggio ….
E’ sorprendente il maldestro e
rozzo tentativo di piegare alla propria volontà l’interpretazione
dei fatti, considerato che:
- da due anni il Ministro ci
assicura sulla tutela del dato occupazionale con la privatizzazione,
salvo poi, nella riunione del 22 giugno, prima dell’avvio del
processo di privatizzazione, a 6 giorni della data di scadenza delle
offerte vincolanti ( 28 giugno
), dichiarare una esuberanza di 216 unità, quasi tutte ascrivibili
al parziale taglio della linea Bari-Durazzo (ritiro di una nave da
una linea, tra quelle, poi, che guadagnano). Per cui gli
eventuali
esuberi non sono più tali,
cioè eventuali;
- sarebbe interessante conoscere a quali
“pressanti ultimatum delle Organizzazioni Sindacali” si fa
riferimento:
1) quelli di una delle due
parti sindacali incapace di proporre una data di sciopero anche dopo
il periodo di franchigia, a seguito del clamoroso ed imprevisto, per
la stessa parte, fallimento della gara. Sciopero a sostegno di una
convocazione, più volte evasa, da parte del Governo;
2) quelli dell’altra parte
che, in presenza del previsto fallimento della gara, ha
sollecitato l’incontro, sostenendo la legittima richiesta con una
tempestiva dichiarazione di sciopero per il 30 ed il 31 agosto;
- sarebbe interessante
approfondire le arti divinatorie di quella parte che asserisce di
“lavoratori tutti che non hanno aderito nella quasi totalità ad
azioni di sciopero selvaggio”, comunque non effettuato perché
revocato.
Scontato che di selvaggio c’è
solo il comportamento di quella parte, il Governo, che ignora la
tragedia, non di 3 lavoratori metalmeccanici, dico tre, e delle
relative famiglie, ma delle famiglie di 216 lavoratori marittimi
dichiarati, di fatto, già esuberanti prima della privatizzazione. Si
resta, poi, in attesa del dopo privatizzazione.
NOSTRO BREVE COMMENTO: Si
lascia al giudizio dei lavoratori quanto detto, per ricercare quello
che “serve in questo momento” per “continuare ad essere responsabili
e fermi nelle posizioni” al fine di “ottenere continuità del lavoro
e del salario con clausole sociali certe”.
La Segreteria Regionale Uiltrasporti Puglia