Domani scadrà il termine  per la presentazione delle manifestazioni di interesse dei due compendi aziendali di Tirrenia e  Siremar  che sono stati messi a gara separatamente dopo che la precedente ha avuto, in quanto sbagliata, esito negativo.

Va evidenziato che questa seconda gara è molto diversa dalla prima non solamente perché prevede, fortunatamente, la vendita separata delle due diverse realtà, ma anche perché in vendita non ci sono più due aziende “in bonis” come in quella precedente ma due compendi aziendali in ragione dello stato di insolvenza di Tirrenia e Siremar che a mio avviso indebitamente ed immotivatamente è stato chiesto ed ottenuto dal Commissario Straordinario al Tribunale di Roma, dichiarato, a mio modo di vedere, erroneamente territorialmente competente.

Va ricordato che l’indebitamento del Gruppo anche se cospicuo, si è progressivamente ridotto negli anni e che il valore complessivo delle aziende era comunque di gran lunga superiore ai debiti e pertanto i miei dubbi sull’opportunità di ricorrere alla legge Marzano con tutto ciò che in termini negativi sta comportando per i lavoratori e per l’indotto e per lo stesso valore delle aziende, sono ancora più grandi.

Occorre tuttavia evidenziare, alla luce delle perplessità avanzate da alcuni in questi giorni, circa il rispetto delle indicazioni comunitarie che il percorso sin qui seguito, è comunque frutto di accordi tra il sindacato ed il Governo e che quest’ultimo ha opportunamente e preventivamente concordato con la U.E. le modalità e i nuovi tempi di privatizzazione ivi compreso il rapporto convenzionale che dovrà essere garantito alle cinque società dell’ex Gruppo Tirrenia.

Così come frutto del medesimo accordo sono gli impegni relativi ai livelli occupazionali e contrattuali dei lavoratori che dovranno per primi essere indicati nella stesura dei contratti di vendita di Tirrenia  e Siremar come condizione pregiudiziale.

Roma, 19 Ottobre 2010