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COMUNICATO STAMPA

del Segretario Generale Giuseppe CARONIA

 

TIRRENIA:  FIBRILLAZIONI POLITICHE NON GIUSTIFICANO DISATTENZIONE  GOVERNO SUI GRAVI PROBLEMI  LAVORATORI

 

Le  fibrillazioni della politica rischiano di far passare sotto silenzio quanto sta accadendo ai lavoratori della nostra Flotta di Stato ormai  in balia ad un processo di privatizzazione sin dall’inizio confuso e pasticciato  che ha portato il Gruppo Tirrenia  alla forzata e discutibile dichiarazione dello stato di insolvenza nonostante il valore patrimoniale complessivo del Gruppo  fosse di gran lunga superiore alla sua esposizione debitoria per colpa della incomprensibile scelta del suo unico azionista governativo Fintecna di non rinnovare,  così come richiesto  in ragione dell’allora imminente  scadenza delle convenzioni ed in attesa dei rinnovi, dalle banche e dai fornitori  le opportune garanzie  per poter assicurare rispettivamente la necessaria liquidità e la prosecuzione della prestazione dei servizi connessi all’esercizio della navigazione.

 

Altra causa è stata anche quella dello scontato esito negativo di una prima gara, che come oggi tutti, prima il sottoscritto in totale solitudine ha sostenuto, convengono essere stata assolutamente sbagliata poiché si proponeva di vendere congiuntamente le due aziende, Tirrenia e Siremar, che svolgono servizi  del tutto diversi ad  un unico soggetto.

 

La seconda gara, che questa volta,  non riguarda  aziende in bonis  ma in conseguenza della dichiarazione da parte del tribunale fallimentare del loro stato di insolvenza, dei soli  compendi aziendali di Tirrenia e Siremar ha registrato, come è noto, la manifestazione di interesse, di 21 concorrenti per il primo e 5 per il secondo, dei quali non è stata comunicata, a differenza di quanto a suo tempo accaduto per i concorrenti ad acquisire Alitalia e a mio avviso senza una plausibile ragione, la loro identità. Alcuni nomi  che sono circolati sono solamente  frutto di ammissioni di qualche concorrente o delle  supposizioni da più parte avanzate.

 

Ma così come previsto e comunicato dallo stesso Giancarlo D’Andrea, entro il prossimo  10 novembre partiranno le lettere con la richiesta di continuare la gara per quei soggetti che il Commissario riterrà, su indicazioni dell’ advisor Rothschild, posseggano i requisiti richiesti ed a questo punto non si potrà  più non conoscere chi siano i soggetti che avevano manifestato interesse e ovviamente quanti e quali siano stati  ritenuti idonei a continuare la gara.

 

Infatti il Commissario D’Andrea che sino ad oggi ha voluto tenere questo, a mio avviso, eccessivo ed incomprensibile riserbo, dovrà al contrario, per assicurare la necessaria massima trasparenza, svelare senza altro indugio l’identità di tutti i potenziali iniziali acquirenti e spiegare al Paese, agli Organi di stampa e al Sindacato i criteri e le ragioni di eventuali esclusioni.

 

Nel ricordare che Filt/Cgil, Fit/Cisl e Uiltrasporti hanno chiesto al Governo, sinora senza riscontro, un urgente incontro per una necessaria verifica degli accordi, per alcune richieste avanzate loro dal Commissario e per fare il punto sulla situazione, ribadiamo che per quanto ci riguarda sino alla conclusione della privatizzazione le “bocce dovranno rimanere categoricamente ferme” e pertanto nessuna linea potrà essere soppressa o sospesa a nessun titolo e per nessuna ragione. Qualora la “Procedura” dovesse ritenere alcune azioni necessarie o imposte dalla legge, dovranno comunque essere preventivamente discusse col Sindacato in sede governativa, pena una dura ed immediata reazione dei lavoratori.

 

Evidenziamo inoltre che a conclusione, auspichiamo positiva, delle gare  e comunque prima di procedere alla definitiva cessione delle aziende si dovranno, come convenuto nell’ultimo incontro col Commissario,  sanare in sede sindacale eventuali inadempienze contrattuali esistenti quali ad esempio le mancate immissioni in CRL  e in TP, la mancata stabilizzazione di alcuni precari storici, i mancati avanzamenti di carriera e la mancata mobilità intergruppo in tutte le società regionali anche se già trasferite alle relative regioni. Il tutto naturalmente sulla base di una puntuale verifica delle tabelle di armamento e degli organici.

 

Richiediamo  altresì al Commissario Straordinario di ricercare una soluzione affinché si possa garantire ai lavoratori già così duramente provati,  in occasione delle prossime festività natalizie, il pagamento delle intere tredicesime mensilità e di prevedere nel contratto di vendita di Tirrenia e Siremar l’obbligo da parte degli acquirenti, come è già avvenuto in precedenti privatizzazioni e naturalmente defalcandone il costo dal prezzo di acquisto,  di  accollarsi  il  pagamento del TFR maturato dai lavoratori fermo restando comunque per quest’ultimi l’obbligo di legge di insinuarsi al passivo.

 

Credo sia superfluo sottolineare come le tensioni e  le preoccupazioni dei lavoratori  che montano di ora in ora siano ad alto  rischio di esplosione ed impongano al Governo e al Commissario Straordinario  un fortissimo e rapidissimo impegno per  dare adeguate soluzione a questi impellenti  e pressanti problemi in mancanza del quale saremo costretti ad intraprendere iniziative di lotta.

                                                                                                                                                          

Roma 7 novembre 2010

 

         

 

 

 

               Rubrica

           Camillo Scala

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