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TORNA INDIETRO
21-10-2016
IL CORO DEL SILENZIO
Per entrare nel
mondo del lavoro, oggi, è
estremamente complicato, a meno che
non si sia un “ fenomeno”, ma sono
pochissimi i casi ” anche loro se la
passano male” ( vedi fuga di
cervelli). E questa viene definita
“selezione”.
Questo è il
mondo che tutti conoscono, ma il
mondo “ ALIENO” dei marittimi è
conosciuto solo da chi ne fa parte e
vorrei provare a spiegarvelo, spero
in poche parole, per far capire
quali aspettative un giovane ha nel
mondo marittimo.
Avere 16-18 anni
e sognare di girare il mondo a bordo
di splendide navi, facendo carriera
dopo anni di pratica e sudore è
veramente “sognare”.
Il primo
ostacolo “importante” si presenta
subito al momento di ottenere il
famoso Libretto d’imbarco, ed
incomincia la “selezione”.
Con le attuali
normative bisogna frequentare dei
corsi obbligatori che con dei costi
elevati che superano i mille euro
nella migliore delle ipotesi,
più, visite mediche ,marche da bollo
per ogni attestato ,bollettini
postali, vaccinazione obbligatori ed
ecc. ecc., eccoci giusto all’inizio
della burocrazia italiana
Dopa 3/4mesi ed
una spesa di 1.500,00 euro per un
disoccupato in cerca di lavoro (e
non è un cifra da poco) e di un
sogno , prende la forma di un
libretto di navigazione che
altro non che un foglio provvisorio
d’imbarco.
E non tutti i
sogni hanno un lieto fine.
Dopo anni di
sacrifici morali e fisici, con micro
vibrazioni continue, anche quando
riposi in una piccola cabina a
cuccetta con la nave ferma in porto,
grandi vibrazioni durante la
navigazione, e quando c’è il mare
mosso per mangiare, se c’è la fai
con i tempi e gli orari da
rispettare, devi mantenere
Il bicchiere con
la sinistra e il piatto con la
destra, e se non bastasse anche con
generi alimentari tutti congelati,
forse di buonissima qualità (?), ma
pur sempre congelati.
Disagi fisici:
Come quando sei appena partito dal
Sud Africa con temperature sotto lo
zero e dopo 3-4 giorni sei
all’Equatore con temperature che
superano i 35-40 gradi, giusto per
menzionare lo sbalzo termico.
Disagi morali:
quante ricorrenze passate in
solitudine. s.s.natale ,s.s,pasqua
nascite dei tuoi cari ed altro.
Disagi
affettivi: se sei uno dei
fortunati(?), che da 40 anni
lavora senza interruzione, vuol
dire che nella migliore delle
ipotesi sei stato un marito e un
padre a metà, perché l’altra metà
l’hai passata a bordo con i tuoi
colleghi.
Dopo tutti
questi sacrifici ti illudi di far
parte di quella categoria di
lavoratori usuranti , lavori
gravosi, o lavori pesanti; invece
no, ma forse hanno ragione
quando dicono che noi marittimi
facciamo parte dei lavoratori
CONSUMANTI che è una tutt’altra
categoria .
Come categoria
“LAVORATORI PRECOCI” devi possedere
almeno 1 anno di contributi con età
anagrafica al di sotto dei 19 anni,
quei pochi che hanno i requisiti,
devono essere o disabili o avere un
familiare disabile, o essere
disoccupato senza ammortizzatori
sociali. Ma i marittimi
del turno generale tutte le volte
che sbarcano sono disoccupati senza
ammortizzatori sociali e comunque
devono raggiungere almeno 36 anni di
contributi, se gli va bene riescono
a navigare 6 mesi all’anno; per la
disabilità ovviamente nessuno spera
che sia quello il motivo del
pensionamento ed una persona e lungi
di non beneficiarne mai.
Per ultimo, ma
non per importanza “GLI ESAMI NON
FINISCONO MAI”
I marittimi
italiani imbarcati, tutte le
settimane devono svolgere le
esercitazioni obbligatorie
(INCENDIO, ABBANDONO NAVE,
EMERGENZA ECOLOGICA, UOMO IN MARE )
ma i nostri istruttori sono tutti
ufficiali italiani, e fino a prova
contraria sono sempre stati il fiore
all’occhiello della marineria
Italiana nel mondo. FINO
AL..???.Perché???
Ora
infatti devono ritornare di nuovo
sui banchi di scuola, per seguire
dei corsi da 300 a 570 ore
decisamente costosi per le nuove
normative Mondiali stabilite a
Manila, che in sintesi non
riconoscono la preparazione e lo
studio effettuati nella nostra
scuola Media Superiore Statale
dell’Istituto Nautico, e la
successiva crescita professionale
Ma allora fino
adesso chi ci ha istruito non era in
possesso dei requisiti per farlo o
secondo la normativa non era in
condizioni di farlo.(?)
E tutti i
marittimi sono “OBBLIGATI” a
conseguire i nuovi titoli presso
istituti e scuole autorizzate ed
accollarsi i relativi costi alti. Ma
non tutti i marittimi hanno alle
loro spalle società come la mia, che
si è accollata tutte le spese
dei corsi e relativa logistica.
Ecco come è il
mondo marittimo e come sta
cambiando, al contrario dei sogni o
delle fiabe, qui da noi non
vale la regola “ E VISSERO TUTTI
FELICI E CONTENTI”.
PRIMAVERA
GIUSEPPE
21/10/2016
18-10-2016
CORSI
DIRETTIVI COMANDANTI DIRETTORI PRIMI
UFFICIALI COPERTA E MACCHINA
E’ già da un po’
di tempo che si parla del famigerato
corso direttivo per comandanti,
direttori di macchina e primi
ufficiali di coperta e macchina. Per
dare una giusta e corretta
informazione all’opinione pubblica,
al fine di rendere chiara e
trasparente la problematica, credo
che sia indispensabile analizzare i
contenuti previsti da tale corso e
stabilire se sia giusto o meno,
farlo frequentare al suddetto
personale. Riferendomi al personale
di coperta, quindi parliamo del
corso direttivo delle 300 ore:
Alla funzione 1 “Navigazione a
livello direttivo” sono previste:
20 ore,
per la pianificazione della
traversata, pianificazione del
viaggio e della navigazione in tutte
le condizioni con metodi accettabili
di tracciamento di una rotta
oceanica prendendo in
considerazione: acque ristrette,
condizioni metereologiche etc.etc.
40 ore
per la determinazione e la
precisione del risultato punto nave
ottenuto con qualsiasi mezzo:
osservazioni astronomiche,
osservazioni terrestri includenti la
capacità di usare le carte
appropriate, avvisi ai naviganti e
altre pubblicazioni.
10 ore
per determinare e compensare gli
errori alla bussola,
10 ore
per stabilire le disposizioni e le
procedure per la tenuta della
guardia,
20 ore
per prevedere le condizioni
metereologiche ed oceaniche,
5
ore per
rispondere alle emergenze della
navigazione,
30 ore
per la manovra e il governo della
nave in ogni condizione
25 ore
per l’utilizzo dei comandi a
distanza dell’impianto di
propulsione, gli impianti di
macchina e servizi.
Alla funzione 2 “Maneggio e
stivaggio del carico a livello
direttivo”
50 ore
per pianificare e garantire il
sicuro imbarco, stivaggio, rizzaggio,
cura durante il viaggio e lo sbarco
del carico
10 ore
per valutare i difetti e i danni
riferiti agli spazi del carico,
boccaporto, casse di zavorra e
prendere le appropriate decisioni
10 ore
per il trasporto carichi pericolosi
50 ore
per il controllo assetto, stabilità
e sforzi
20 ore
per monitorare
e controllare la conformità con i
requisiti legislativi e le misure
per garantire la sicurezza della
vita in mare e la protezione
dell’ambiente marino
Ora leggendo e
analizzando il contenuto del
programma su esposto, risulta
evidente, che le argomentazioni
richieste, siano pane quotidiano per
i primi ufficiali di coperta e
comandanti, che dovrebbero essere
esonerati
dalla frequenza del suddetto corso.
Non si può pensare che, per poter
fare navigare queste persone con
anni di esperienza, sia
indispensabile, che gli debbano
spiegare attraverso il corso
direttivo, come si traccia una
rotta, o come si carica una nave,
oppure come si calcola un errore
alla bussola o come comportarsi
durante le emergenze.
Lascio a voi i commenti e le
conclusioni.
CLC Mario
Collaro
09-10-2016
In riferimento
al corso direttivo per comandanti,
direttori di macchina e ufficiali di
coperta e macchina,
ai fini del
rilascio e del rinnovo del
certificato di competenza, per
rendere meno doloroso possibile
quello che è stato imposto coi tagli
ai nautici , a mio avviso il MIT,
dovrebbe ESENTARE dalla frequenza di
detto corso, tutti coloro che si
sono diplomati prima, dell’entrata
in vigore della riforma Gelmini, in
quanto i nautici fino a tale
periodo, continuavano a formare i
giovani aspiranti ufficiali, con
programmi prettamente specifici
“Progetto Orione e Nautilus” alla
carriera del mare.
Dopo tale
periodo, è corretto che venga
richiesto il corso direttivo, in
quanto come giustamente rilevato
dall’EMSA in sede d’ ispezione all’
Italia, il percorso formativo
effettuato negli istituti nautici,
non era più idoneo, in quanto,
privato di molte ore di materie
tecniche nautiche e doveva essere
integrato con la frequenza del corso
direttivo. Bisogna far capire alla
comunità europea, che i percorsi
formativi dei nautici italiani, fino
alla riforma Gelmini, soddisfavano
i requisiti previsti nell’ IMO model
course 7.01 e 7.02. Detto ciò, credo
che sia veramente ingiusto fare di
tutto un erba, un fascio,
pretendendo da tutti, la frequenza
di tale corso. Supponendo che il MIT
rendesse obbligatorio il corso a
tutti, consultando l’elenco dei
centri autorizzati in Italia, noto
che non ce sono nemmeno tanti che
effettuano questo famoso Modulo
direttivo richiesto e che possano
certificare non più di 20/25 persone
a corso, impiegando circa 2 mesi,
per gli ufficiali di coperta e circa
3 mesi per quelli di macchina ,
visto che la matematica è una
scienza esatta, ci dovranno dire
tecnicamente, se si riuscirà a
certificare tutti gli ufficiali che
hanno la scadenza del COC dopo
Gennaio 2017 entro il 2018, pur
facendo valere molti moduli che
possano essere svolti a bordo
durante l’imbarco. Già siamo in
forte ritardo per i corsi di
aggiornamento e leadership, dove
buona parte dei marittimi non
riusciranno a certificarsi entro il
31/12/2016, se poi a questo,
aggiungiamo anche il corso direttivo
a tutti, siamo veramente in una
situazione gravissima. Mi auguro di
essere stato chiaro nell’esposizione
dei fatti e auguro a tutti i
colleghi marittimi buona fortuna.
CLC Mario
Collaro
30-09-2016
Un’ altra
Società di Navigazione scompare
dalla scena causa fallimento:
si tratta della Navimar di Monte di
Procida.
A causa di ciò
da qualche giorno la M/n “
Lady Gaia “ si trova sequestrata a
Porto Marghera con una situazione
problematica dal punto di vista
tecnico e che comporta condizioni
poco dignitose per il personale
imbarcato.
L’altra nave, la
gemella Lady Gloria, è invece ferma
alla fonda nel Golfo di Pozzuoli in
attesa che il Curatore Fallimentare
decida di designare, soprattutto per
garantire la sicurezza del suo
equipaggio, un ormeggio nel porto
più vicino, la nave, infatti, è
rimasta ormai con poca scorta di
bunker – provviste - acqua e
generi di prima necessità.
Inoltre, parte
del personale imbarcato in entrambe
le unità ha fatto domanda di sbarco
già da diverso tempo, ma nessuno al
momento è in grado di confermare
quando questi movimenti si potranno
effettuare dando la possibilità, a
chi ne abbia fatto richiesta, di
poter tornare liberamente a casa
propria.
Altra nota
dolente riguarda la mancata
erogazione degli stipendi, da circa
tre mesi, nei confronti di
parte del
personale che sta causando disagi
economici anche alle famiglie.
Speriamo in una
celere e pronta risoluzione della
questione da parte del Curatore
Fallimentare nominato dal tribunale,
augurandoci che solleciti quanto
prima la messa in sicurezza della N/n
“ Lady Gloria” che nei prossimi
giorni, se resterà ancora alla fonda
nel Golfo di Pozzuoli,
potrebbe diventare un pericolo per
la navigazione non avendo più la
possibilità di mettere in moto
i propri generatori per illuminare
la nave ed alimentare i servizi
principali della stessa.
Altra soluzione
che ci si aspetta riguarda la
ripresa dell’erogazione degli
stipendi al personale imbarcato che
deve ricevere quanto dovuto per il
lavoro svolto.
I
Marittimi delle M/n Lady Gloria e
Lady Gaia
capitanocesco@aliceposta.it>
01-09-2016
RINNOVO CERTIFICATI FIRST
AID E MEDICAL CARE
Egregio sig
Bartolo,al fine di fare cosa utile
per i colleghi marittimi, con la
presente volevo invitarla a
pubblicare sul vostro sito, la
notizia che da ieri è possibile
rinnovare i certificati di cui
all'oggetto , presso l'ufficio USMAF
di Salerno sito a via Molo Manfredi
(di fronte alla capitaneria di
porto),previo telefonata al
numero 06 5994 4835 dott.re
responsabile Cuciniello. Basta
portarsi con se solo il libretto di
navigazione e successivamente una
volta giunto nell'ufficio USMAF
compilare un modulo di
autocertificazione che attesti di
aver effettuato un anno di
navigazione negli ultimi 5 anni .
Lo possono fare tutti
indipendentemente dal compartimento
di iscrizione e dal luogo di
conseguimento del certificato. Non
occorrono marche da bollo.
Per ulteriori
chiarimenti potete contattarmi al
numero 3336519794. Grazie in
anticipo e colgo l'occasione per
inviarVi distinti saluti.
C.L.C Mario
Collaro
27-08-2016
Carissimo signor Russo, in merito al
suo ultimo articolo sulla non
disponibilità all'imbarco delle
chiamate del turno generale nei vari
collocamenti è bene precisare che
noi marittimi del turno generale per
imbarcare dobbiamo essere in ordine
con i corsi non ultimo quello del
Ro.Ro.
Ebbene Le faccio presente che questo
corso a pagamento ha un costo che
varia dalle 200 alle cinquecento
euro in base alla regione in cui si
risiede e magari dopo aver speso
questi soldi c'e il rischio di
rimanere imbarcati solo per pochi
giorni.
I problemi dei marittimi li sanno
tutti, ma tutti fanno finta di non
sapere.
Comunque grazie per le continue
informazioni che date a tutti noi
marittimi
Rivieccio Giancarlo turno
generale da 15 anni
I Marittimi ci sono
Spett.le Sito
Torre D’amare, siete geniali e
sempre disponibili a dare
informazioni per le chiamate dei
turni generali, delle varie
categorie, quasi sempre delle prime
categorie.
Ho letto oggi
dell’annuncio che ha fatto lei,
dicendo, ma i marittimi ci sono,
perché lei questa domanda non la fa
ai SINDACATI, che con questi
contratti specialmente quello di 2°
livello hanno
ridotti i compensi a una miseria, e
per di più la informo che qualche
società ai turni generali non li
paga, e lei pensa che un lavoratore
imbarca, facendo 15/16 ore al giorno
senza essere
retribuito per quello che fa, è
inutile nascondersi i Sindacati lo
sanno benissimo perchè non
rispondono alle chiamate.
ernestogarzia@alice.it
18-08-2016
Sinistri marittimi, cosa viene fatto
per l’errore
umano?
In questi
giorni leggendo alcuni articoli sul
sito MAIB (Marine Accident
Investigation Branch) che si occupa
di sinistri marittimi, riflettevo
sulla percentuale (l’80%) che viene
attribuita al fattore umano e mi
chiedevo il perché oggi tale
percentuale rimane ancora troppo
alta e cosa sia stato fatto o cosa
si stia facendo per ridurre
notevolmente i sinistri dovuti dall’
errore umano. La storia ci insegna,
che i sinistri marittimi, erano
dovuti anche a difetti di
progettazione, carenza di
manutenzione e all’ inadeguatezza
tecnologica, che nel corso degli
anni, sono stati arginati con i
seguenti provvedimenti: norme sulla
timoneria e sulla stabilità, norme
sui dispositivi per verificare lo
stato di chiusura dei portelloni
delle navi traghetto, Memorandum di
Parigi (MOU), l’STCW, Colreg, Marpol,
Solas e Bordo Libero , ma per il
fattore umano non ho trovato niente
che sia stato fatto. Anzi nel corso
tempo, abbiamo assistito come le
tabelle d’armamento delle navi,
abbiano subito delle riduzioni
significative del personale,
affaticando sempre di più i presenti
a bordo e quindi andando a
peggiorare il fattore umano. Il
perché di non aver fatto niente di
migliorativo in tutto questo
periodo, a mio avviso è dovuto solo
dal fatto della convenienza
assicurativa. Mi spiego meglio, in
caso di incidente se viene stabilito
che è dovuto ad errore umano,
l’assicurazione paga senza alcun
problema, ma se viene accertato che
l’incidente è dovuto ad un difetto
di un organo di governo o a motore
dovuto da scarsa manutenzione, li
potrebbero esserci problemi con
l’assicurazione. Con questa piccola
premessa, volevo invitare ad amici e
colleghi marittimi, a riflettere un
po’ su questa realtà, che non è del
tutto clemente nei nostri confronti.
Allora come prima cosa per
tutelarci, dovremmo stipulare
un’assicurazione anche noi, che per
lo meno ci possa assistere per le
spese legali a tutela della nostra
difesa in caso di sinistro. Ricordo
a tutti i naviganti, di avere sempre
gli occhi aperti e di non essere
superficiali su alcune
problematiche, che quando si
presentano, devono essere affrontate
nel giusto modo e non a rimpiangere
per quello che non è stato fatto.
Concludo augurando a tutti voi buon
lavoro. Fraterni saluti. CLC Mario
Collaro
20-07-2016
In riferimento
allo studio fatto dall’INPS in
materia di assistenza malattia ai
marittimi, nella quale giunge a
conclusione,
evidenziando uno stato di
“privilegio” rispetto ai lavoratori
di terra, per onore di verità in
modo tale che l’opinione pubblica
possa capire la
reale situazione, ci tengo a
precisare quanto segue: premesso che
un contratto di lavoro “terrestre”
mediamente richiede 40 ore
settimanali ,
mentre quello marittimo, ne
richiede mediamente 84
(8 ore di lavoro ordinario +
4 ore di lavoro straordinario totale
12 ore x 7 giorni in quanto si
lavora di sabato e di domenica,
totale 84 ore). Quindi come si
evince dai fatti su esposti, il
lavoratore marittimo effettua il
doppio delle ore lavorative
settimanali
rispetto ad un “terrestre”, ma
comunque è un “privilegiato”. Se il
lavoratore terrestre fa il turno di
notte, riprende il lavoro dopo aver
usufruito di un giorno di riposo,
mentre il lavoratore marittimo, se
oggi fa il turno di notte, lo deve
fare domani,
dopodomani e cosi via, per tutto il
periodo di imbarco, (mediamente
due/tre mesi)
senza usufruire dei giorni di riposo
cosi come per i “terrestri”, eppure
è un “privilegiato”. Per quanto
riguarda il riconoscimento dei
benefici della pensione anticipata
dovuta all’esposizione dell’amianto
e del lavoratore usurante,
quest’ultimi sono stati riconosciuti
ai lavoratori terrestri, ma non ai
marittimi che comunque sono dei
“privilegiati”. Il
lavoratore terrestre ha 14
mensilità, mentre la stragrande
maggioranza dei marittimi ad
esclusione di quelli che hanno la
CRL , devono vivere con 6 o 7
mensilità annuali, cosi come per gli
assegni familiari e le detrazioni
per figli e coniuge a carico, di cui
ne usufruiscono solo per il periodo
di imbarco, mentre per il restante
periodo non ne possono usufruire, in
quanto per poterlo fare, dovrebbero
stare imbarcati tutto l’anno,
eppure sono dei
“privilegiati”. A
tutti i lavoratori, come a tutti i
cittadini viene dato il diritto al
voto, mentre
questo diritto viene negato ai
marittimi “privilegiati”
. Il
marittimo durante lo svolgimento del
proprio lavoro, oltre ad essere
sottoposto a ritmi stressanti che
influiscono negativamente
sull’organismo, deve
nutrirsi con cibi
prevalentemente congelati e a lunga
conservazione e spesso di bassa
qualità , eppure è un
“privilegiato”.
Non voglio prolungarmi
nell’esposizione di altri
“privilegi” di cui godono i
marittimi, in quanto tutti questi
privilegi potrebbero indurre ai
lavoratori terrestri , tra cui anche
gli studiosi dell’INPS, a cambiare
lavoro e diventare marittimi.
Concludo ricordandomi di un
detto di mio nonno anch’egli
marittimo, “uaglio’ i sord ri
marittm nun se dann neanch pe fa a
carità” provo a tradurre: ragazzo i
soldi dei marittimi non si danno
neanche per fare la carità, in
quanto sono veramente sudati con
tanto sacrificio e non “privilegio”
cosi come descritto dagli studiosi
INPS.
C.L.C Mario
Collaro
19-07-2016
Caro amico e
collega Primavera, non sai come mi
ha fatto piacere che tu hai scritto,
questa bellissima lettera
indirizzata ai compagni Laziomar.
Caro amico il sottoscritto ha
seguito un poco della contrattazione
della Caremar, poi mi hanno fatto
fuori proprio, per il fatto che le
sentenze passate in giudicato non
possono essere interpretate da
sindacati e aziende, ma quello che
ti chiedo, e forse tu potresti
essere, da tramite con i sindacati
Nazionale, chiedendo perche c’è
questa disparità di ragionare tra
sindacati della Campania e quelli
delle altre Regione, la CGIL di
Napoli assieme alle altre sigle
hanno fatto ferro e fuochi a firmare
l’accordo, per cancellare il T.I.
con tutte le richieste contrarie dei
lavoratori, io sono stato un
fedelissimo della CGIL anche io sono
stato un RSA, basta chiedere e tu
sai a chi,hanno ridotti i lavoratori
Caremar a rinunciare un secolo di
storia, spero che i compagni
Laziomar come mi dicono che loro non
accetteranno questo accordo, spero
proprio che sia così, spero che la
CGIL Napoli la finisca di farsi
trascinare da altre sigle, facciamo
un saluto alla CGIL che sta portando
avanti con successo la LAZIOMAR
auguri alla segretaria CGIL.
Saluti
Ernesto Garzia
18-07-2016
Ai colleghi della Laziomar
La notizia del
raggiunto accordo sulla C.A. non
poteva che farci piacere, poi
leggendo l’accordo aziendale il
piacere è andato via via scemando.
Non tanto per la parte economica, la
cui valutazione può essere lasciata
solo ai diretti interessati,
azienda e
lavoratori.
La perplessità
nasce sulla parte normativa, ad
iniziare dal preambolo; ci chiediamo
ma l’autonomia contrattuale tra
sindacato e azienda può interpretare
una Sentenza di legge dichiarando di
assicurare al lavoratore un impiego
inferiore a quello che sin ad ora, e
nel rispetto della sentenza,
avveniva?
Mah siamo
perplessi, credevamo che le
sentenze, passate ingiudicate,
andassero rispettate e non
interpretate da sindacato e azienda,
caso mai lasciate alla volontà del
singolo lavoratore interessato.
Altro dubbio al personale in TP
viene assicurato un periodo di
imbarco non inferiore ai 7 mesi
annui, ma cosa prevede il CCNL in
merito?
L’organico della Società non
dovrebbe essere determinato in
maniera da garantire il normale
avvicendamento del personale
garantendo a tutti un periodo di
imbarco maggiore? L’organico del
143% previsto dal CCNL non serve
proprio a questo? Prendendo a
riferimento il CCNL, il marittimo
‘’imbarcato’’ per 7 mesi ha diritto,
grosso modo, a 85 giornate di riposo
compensativo (Compensativo e Ferie)
e avrà quindi 7 mensilità complete
in aggiunta 7 ratei di tredicesima,
quattordicesima e TFR. Il saldo
degli 85 compensativi equivalgono,
sempre grosso modo, a circa altre
3,5 mensilità con la tredicesima e
quattordicesima, non in TFR.
Quindi circa 10,5 mesi, peccato che
l’anno sia composto da 12 mesi.
Quindi l’accordo
non rispetta il CCNL. Nel caso poi
specifico della Laziomar se durante
i 7 mesi di imbarco il marittimo
usufruisce anche dei compensativi
durante l’imbarco la penalizzazione
sarà molto, ma molto maggiore., in
quanto le giornate usufruite
durante l’imbarco vengono pagate
come semplici giornate di paga e non
come compensativo, chi si occupa di
marittimi conosce la differenza. Per
questo non comprendiamo la
differenza di periodi di imbarco fra
CRL – Tempo Indeterminato – e
Turno Particolare. Una ulteriore
nota, a vostro avviso negativa, è la
divisione fra lavoratori circa
l’indennità di navigazione
aziendale, a proposito è legale
trasformare prestazioni lavorative
in indennità di Navigazione che ha
un differente regime previdenziale
per esempio?
Ma a parte
questo perché questa indennità viene
differenziata anche a parità di
mansione fra chi assunto in una
certa data e chi dopo? Perché poi
non spetta al personale in Turno
Generale?
Ci meravigliamo
che vengono fatte queste divisioni
in una contrattazione aziendale, se
si voleva garantire un reddito a
certe persone, anziane di società,
bisognava introdurre super minimi
individuali e non creare un’apposita
contrattazione aziendale. E a questo
punto scusate , ma con tutti i
difetti che ha, belle le nostre
conquiste e brava la nostra nuova
proprietà Toremar ad averle
consolidate.
RSA Toremar
Giuseppe Primavera
[primavera.peppe@gmail.com]
28-06-2016
LIVORNO, 28/06/2016
L'Italia per i
Marittimi è un 'Purgatorio fiscale'.
Essere marittimi
italiani, sapendo che gli armatori
che ci assumono vivono in paradiso
dovrebbe farci sentire felici e
'protetti dai Santi'. La realtà è
che noi siamo in Purgatorio,
scontiamo e paghiamo per le nostre
colpe, ma soprattutto per quelle
degli altri, un prezzo molto alto
sia per qualità del lavoro che per
tasse ingiustamente altissime, dove
chi è in 'paradiso' non sa neanche
cosa siano.
In Purgatorio si
scontano anni in liste di turno
generale, dove per 6/7 mesi e più
non trovi imbarchi mentre nei tre
mesi circa di lavoro devio coprire
tutte le spese di anno per tirare
avanti la famiglia e paghi tasse che
arrivano al 40% del corso dello
stipendio.
Poi arriva
l'agognata assunzione. Il primo
pensiero è : 'E' tutto finito, sono
anch'io in Paradiso'! Ma la realtà è
diversa, non si esce dal purgatorio.
Se hai bisogno di un dottore devi
rivolgerti ai medici della 'cassa
marittima', ex ipsema… e qui si
scende all'inferno!
Tutti i
lavoratori dipendenti di qualsiasi
settore lavorativo ricevono dai loro
datori di lavoro le spettanza della
malattia. I marittimi no! Una volta
scesi all'inferno si deve fare i
conti prima con gli uffici ex ipsema,
in cui un dottore ti visita e decide
se il tuo malessere pregiudica la
tua capacità lavorativa e se così
fosse allora devi 'sbarcare' e
quindi giudicato non idoneo alla
navigazione. E' chiaro che da quando
l'ipsema è stato inglobato nell'inps
tutto è diventato difficilissimo.
Ma ancora più
inquietante è il sistema di
pagamento per l'assistenza alla
malattia: ci vogliono mediamente 2/3
mesi prima di ricevere un acconto,
che tra l'altro non supera mai le
400/500,00 euro lorde ( a cui va
scalato il 28% di ritenute,
addizionali regionali e comunali), e
poi nei 3/4 mesi successivi, o anche
molto più, si riescono a percepire
gli arretrati che spettano. Per non
parlare di quei sfortunati casi in
cui si accumulano errori su errori e
per il marittimo poter ottenere le
proprie spettanze vuol dire veder
aprirsi le porte dell'ultimo girone
infernale! Ma ancora una volta il
disastro si abbatte sul marittimo
incolpevole che tra tasse e reddito
per la malattia passa dal Purgatorio
all'inferno!
RSA CGIL TOREMAR
Primavera Giuseppe
04-05-2016
Salve mi kiamo
Tiziana sono di torre annunziata e
sono una moglie di un ex marittimo
della deiulemar di torre del
greco,precisamente di un giovanotto
di macchina..mio marito ha navigato
con loro x circa 5 anni fino a marzo
2014..da allora non è riuscito più
a trovare una società ke lo
assumesse nonostante ke il suo
curriculum parla kiaramente della
sua serietà e del suo impegno nei
vari imbarchi ke ha effettuato,da
sottolineare ke ogni imbarco è
durato da un minimo di 5 mesi ad un
massimo di 7 mesi..credo ke di
italiani ke resistono così tanto
tempo sulle navi ce ne sono
pochissimi..due anni fa è iniziato
il nostro incubo..xke un marittimo è
solo un marittimo nn può cambiare
lavoro,il libretto di navigazione è
l unica carta ke ha..in questo
periodo abbiamo vissuto di
speranze,di promesse fatte da
persone che si approfittano della
bontà altrui,di regali fatti ad
accattoni che ci hanno fatto credere
che potevano reinserirlo nel
giro..ma invece sono stati tutti
buchi nell acqua..abbiamo fatto
milioni di telefonate,abbiamo
consegnato svariati curriculum a
varie società ed ogni volta ci siamo
sentiti dire che ormai di giovanotti
di macchina italiani nn imbarcano
più..
Non sappiamo più
ke pesci prendere..una famiglia nn
può vivere d aria..ad un figlio non
si puo negare di andare a fare una
passeggiata xche ormai nn c è piu
la possibilità economica..nn so xke
ho pensato di scrivere voi
,mettetevi nei miei panni..ma ho
voluto provare x l ennesima volta
un altra strada..nn si sa mai..
Sono qui a
kiedervi un piacere..se voi avete
qlk aggancio x far rientrare mio
marito in questo ambiente vi prego
di contattarmi..nn so più ke dire,
purtroppo a volte è il sentirsi
perso ke parla, è esso che cerca
aiuto.
Questo è il mio
contatto 3881606613
spero che
questa mia intuizione mi sia
servita..se no mi scuso
anticipatamente x avervi rubato un
pò di tempo
Distinti saluti
Tiziana
29-04-2016
Marittimi TURNO Generale
Nazionale
Lettera Aperta
alla Segretaria Generale della CGIL
Susanna Camusso.-
SE NON ORA QUANDO?-
Ci rivolgiamo al
massimo dirigente della piu' grande
organizzazione sindacale di questo
paese, per chiederle pubblicamente
un suo intervento per porre fine a
una serie di ingiustizie perpetrate
ai danni dei lavoratori del settore
dei trasporti via mare. In tutti
questi anni si e' cancellato un
pezzo importante della conquista del
movimento dei lavoratori e con l'
introduzione della legge 30/98
Registro Internazionale ,si e'
creato la schiavitu' del futuro e
tanta disoccupazione tra i marittimi
italiani. Per noi si e' trattato di
un passaggio importante che senza i
dovuti controlli e senza il rispetto
delle norme che regolavano l'
imbarco di personale
extracomunitario, ha inevitabilmente
creato un conflitto tra i colleghi
di diversi paesi ,per salvaguardarsi
il loro lavoro.Assistiamo sbigottiti
al fatto che pur parlando di aumento
della disoccupazione nel nostro
paese, non si intervenga
energicamente per salvare un settore
che tanto potrebbe offrire in fatto
di occupazione giovanile.IL lavoro
e' innanzitutto dignita' e
rappresenta il futuro per le
famiglie e noi che facciamo parte di
quegli strati profondi delle masse
popolari piu' umili e piu' povere
,ci sentiamo frustrati da questo
stato di abbandono che ci priva di
ogni possibile riscatto sociale.
Difendere e creare posti di lavoro
,dovrebbe essere alla base di una
politica vicina alle esigenze dei
cittadini, salvaguardare le famiglie
specie le piu' bisognose ,dovrebbe
essere tra i primi compiti di chi ci
governa. Senza giustizia sociale ,un
popolo non puo' ritenersi libero. La
nostra categoria bistrattata da
tutti ,ha tanto dato all' economia
nazionale anche in costi di vite
umane e ora ci si nega la
possibilita' di pensare al nostro
futuro con meno preoccupazione. Noi
pensiamo che con i dovuti controlli
, benissimo si puo'offrire
opportunita' lavorative sia a
personale comunitario che
extracomunitario. Noi siamo per
offrire opportunita' a tutti , ma
questo non deve penalizzare il
marittimo italiano. Quello che si
chiede e' solo il rispetto delle
regole e nulla piu'. LA invito
caldamente a riflettere su quello
che si e' scritto e a impegnarsi in
prima persona per ripristinare la
legalita' in un settore che da
lavoro a tanti marittimi del sud
Italia.UN caro saluto .Raffaele
Savarese. ( Comitato Marittimi Turno
Generale Nazionale).
27-04-2016
Livorno, 27/04/2016
Come nelle migliori tradizioni
italiane, quando qualcosa funziona
ed ha tutti i presupposti di poter
portare benefici ai lavoratori ed ai
cittadini, si sente il bisogno di
trovare il modo di lamentarsi e
criticare aspramente il beneficio
ottenuto per sminuirlo o addirittura
cancellarlo. Ecco allora che ritorna
la 'telenovela' del monopolio
Onorato - Tirrenia – Toremar – Moby,
anche da parte di una sigla
sindacato , che si è sempre
preoccupato della tutela della
concorrenza, dell'economia della
Sardegna e dei lavoratori. Ma allora
vien da pensare, i lavoratori Moby o
Grimaldi o GNV non hanno
gli stessi diritti? E le sue
preoccupazioni non sono le
medesime di tutti i sindacati?
Il 'pericolo', al dire sempre di
questa sigla sindacale, quindi
sarebbe dato da un armatore che
difende a spada tratta i lavoratori
Italiani, che lavorano su navi
Italiane, che vuole così
salvaguardare e garantire loro il
lavoro, oppure dalla fuoriuscita di
quest'ultimo dalla Confitarma??
I contributi, alle compagnie
vincitrici di gare, ricevuti dallo
Stato vengono attaccati dimenticando
che sono percepiti per un servizio
pubblico e regolati dalla legge
Italiana.
Concludo, per tutti coloro che
attaccano sempre lo stesso
bersaglio, che sarebbe brutto dover
pensare che la vostra sia una lotta
contro una sola persona, mentre
auguro a tutti i lavoratori
marittimi di riuscire anche loro a
trovarsi bene come noi marittimi
della Toremar, ed avere garanzie del
lavoro e un futuro stabile e
fruttoso.
L'unica lotta che fa grande un
sindacato è quando lavora per
garantire il 'Lavoro'.
Primavera Giuseppe
Giuseppe Primavera
[primavera.peppe@gmail.com]
OPERATORE GMDSS
06-04-2016
Dopo la più
grande ingiustizia subita dai
marittimi italiani per il
riconoscimento dell’amianto, cosi
come sostenuto anche dall’allora
ministro della Marina Mercantile
Burlando, oggi i marittimi
“operatori gmdss” sono pronti ad
incassare l’ennesima beffa, dopo che
l’INPS con messaggio n.1431 del
01.04.2016 ha comunicato che per
poter accedere ai benefici della
pensione di vecchiaia anticipata ha
disposto quanto segue:
l’equiparazione dei periodo di
effettiva navigazione al
servizio di stazione
radiotelegrafica di bordo con i
periodo di effettiva navigazione al
servizio di apparati radioelettrici
di bordo, è possibile a condizione
che dalla tabella di armamento
rilasciata dalla competente Autorità
marittima, risulti che il marittimo
imbarcato sia dedicato all’attività
di addetto al servizio
radioelettrico di bordo in via “esclusiva”
e che non
vi sia altro personale certificato
GMDSS. La
cosa che vorrei far capire agli
addetti ai lavori, e che
innanzitutto, tutti gli ufficiali di
coperta
sono
certificati operatori GMDSS, quindi
cosi come richiesto che non vi sia
altro personale certificato GMDSS è
una cosa del tutto impossibile che
si verifichi; e poi, che
l’attività di dedicato in via
“esclusiva”, pur essendo prevista
dalle tabelle d’armamento, nella
realtà non accade mai, già da più di
15 anni fa, visto e considerato che
il servizio radioelettrico, viene
svolto sempre e comunque da tutti
gli ufficiali e non da un solo
operatore dedicato, o se non avrebbe
avuto senso per gli armatori di
togliere il marconista. Se prima
l’INPS nei precedenti comunicati
dava la possibilità del
riconoscimento di tale beneficio al
responsabile della stazione GMDSS,
cioè il comandante, ora con questo
messaggio toglie anche a
quest’ultimo la possibilità di
andare in pensione prima. Come
categoria siamo davvero amareggiati,
in quanto dobbiamo subire
continuamente ingiustizie dopo tante
furbate all’italiana, senza che
nessun possa muovere un dito a
nostro favore. Si trovano sempre
escamotage, cavilli, sottigliezza
per poter penalizzare i marittimi,
premettendo che tale beneficio
“pensione di vecchiaia anticipata”
dovrebbe essere estesa a tutti i
marittimi in quanto svolgono un
lavoro fortemente usurante.
C.L.C Mario
Collaro
24-03-2016
REGISTRO INTERNAZIONALE
Con
l’istituzione del registro
internazionale legge 30/98, furono
posti in essere due obiettivi: il
primo far rientrare le navi sotto la
bandiera italiana, ed il secondo; di
incrementare l’occupazione dei
marittimi italiani /comunitari. Come
ben noto nel corso di questi anni,
che, il primo obiettivo è stato
pienamente raggiunto e che il
secondo è stato largamente
disatteso, creando molta
disoccupazione. Inizialmente, visto
che il personale extracomunitario
veniva impiegato sempre di più in
sostituzione dei marittimi italiani,
fu sostenuto da Confitarma, che non
riusciva a reperire marittimi
italiani, in quanto la nuova
generazione, non aveva più vocazione
per il mare “crew shortage- carenza
di personale”, cosa del tutto
infondata. Nel frattempo visto che
con la tonnage tax si dovevano
imbarcare gli allievi ufficiali,
(cosa che non è mai stata fatta nel
corso di questi anni), a Manila
(Filippine), veniva istituita l’
Italian Maritime Academy, per la
formazione di ufficiali filippini,
pronti a solcare i mari di tutto il
mondo, con le navi battenti bandiera
italiana. Premesso ciò, è pur vero
che con la globalizzazione non si
può costringere un armatore che
compete a livello mondiale ad
utilizzare solo ed esclusivamente
personale italiano/comunitario per
potere usufruire dei benefici
previsti dal registro internazionale
e tonnage tax, ma non è neanche
giusto che sulle navi italiane,
specialmente quelle che effettuano
viaggi internazionali, di italiano
ci rimane solo la bandiera e di
personale uno o due italiani.
L’imprenditore/armatore va
assolutamente incentivato e
sostenuto, ma in cambio deve creare
posti di lavoro soprattutto anche
per i marittimi italiani. Molti
posti di lavoro
si
potrebbero creare prendendo esempio
da altri paesi come la Grecia o il
Brasile, solo per citarne alcuni,
che impongono un certo numero di
marittimi locali per questioni di
sicurezza, sulle navi con qualsiasi
bandiera che effettuano traffici con
i loro porti, in quanto devono saper
parlare la lingua locale. Mi spiego
meglio. Se un armatore italiano con
nave battente bandiera italiana, che
effettua viaggi in Grecia, il
governo greco impone all’armatore
italiano di imbarcare un certo
numero di marittimi greci, non
capisco perché in Italia se un
armatore greco con nave che effettua
viaggi nei porti italiani non gli
impone un certo numero di marittimi
che per ragioni di sicurezza devono
parlare la lingua italiana. Forse
perché in Italia pensiamo di essere
troppo sicuri?
C.L.C Mario
Collaro
23-03-2016
23 marzo 2016
Registro
Internazionale
C’è da rimanere allibiti al leggere
le odierne notizie stampa,
soprattutto per la disinformazione
che s’intravede anche al livello di
rappresentanti del Governo, in
merito alle proposte di modifica del
Registro Internazionale italiano.
Tanto per citare alcune perle:
1 – Gli
emendamenti proposti non intendono
cancellare nel modo più assoluto il
Registro Internazionale né toglierne
i rilevanti benefici che ne derivano
per le imprese. Intendono solo
modificarlo in modo da favorire i
marittimi italiani ad avere un posto
di lavoro.
2 – La
Confitarma dichiara il rischio che
500 navi trasmigrino verso altre
bandiere con una perdita di 13.000
posti di lavoro: questa
dell’occupazione è una balla
colossale perché 13.000 diviso 500
fanno 26 come risultato, il che
significa che tutte queste navi
sarebbero armate con equipaggi
completamente formati da italiani
mentre invece nella gran parte di
italiano hanno solamente il
Comandante e qualche altro
componente, essendo il resto degli
imbarcati lavoratori
extracomunitari.
3 – Il neo
Sottosegretario del MIT dovrebbe
porsi la domanda di cosa ha fatto il
suo dicastero per tutelare i posti
di lavoro dei marittimi italiani in
termini di misure e strumenti
previsti a tale scopo da norme di
legge e provvedimenti esistenti ma
mai applicate, dando in tal modo
campo libero alle imprese marittime
di ricorrere alla manodopera
extracomunitaria ben oltre i limiti
consentiti.
Infine, l’iniziativa del Sen.
Cociancich con i due emendamenti
interpreta le rivendicazioni dei
marittimi torresi ripetutamente
espresse attraverso i convegni e le
manifestazioni di tutti questi anni:
ma, su questa questione che potrebbe
essere fondamentale per
l’occupazione dei naviganti
italiani, i sindacati dove sono?
Qual è la loro posizione? Temono
pure loro che la flotta si
trasferisca sotto altre bandiere?
(Giorgio Marangoni)
21-03-2016
CARONIA*:
Registro
Internazionale, doveroso intervenire
e dar voce a quei marittimi che non
ce l’hanno!
*
( ex
Segretario Generale UILTRASPORTI)
Di fronte
all’incomprensibile silenzio che
ormai da troppo
tempo segna l’operato delle OOSS
nazionali di Categoria
sull’argomento del Registro
Internazionale e sullo scontro
Grimaldi-Onorato, mi corre
l’obbligo, per lo meno in ragione
dell’ attaccamento alla mia
organizzazione cui ovviamente
tengo molto dopo alcuni decenni di
militanza anche ai massimi vertici
della Federazione, di
esprimere, anche da esterno
e da ex e quindi e a titolo
strettamente personale, il mio
punto di vista.
Io sono convinto
che l’ingiustificabile
silenzio e la colpevole non presa
di alcuna posizione in proposito,
siano in gran parte legati alla poca
conoscenza del mondo marittimo, in
particolare da chi una nave non l’ha
mai vista, se non per fare un
viaggio o una crociera e non sa
neanche cosa siano i “running costs”,
non segue l’andamento dei noli, non
riesce in nessun modo ad
interpretare i segnali che arrivano
dal mondo marittimo, etc,
insomma da chi, ha la presunzione di
voler cambiar tutto parlando di
rinnovamento e altro non facendo
invece che restaurare una
visione vetero sindacale e
tragicamente provinciale del mondo
marittimo.
Mi si perdoni la
franchezza ma senza conoscenza non
si possono valutare i fatti ed in
particolare elaborare strategie per
il futuro. E senza ciò non si può
avere la pretesa di difendere al
meglio gli interessi dei lavoratori
marittimi che si vorrebbero
rappresentare, lavoratori che
ahimè continuano progressivamente,
carte alla mano, a rinunciare alla
tessera sindacale.
E’ chiaro che da
un po’ di tempo, proprio per quanto
dicevo prima è venuto a mancare il
rapporto anche formativo con i
lavoratori i quali, non
correttamente informati o peggio del
tutto disinformati , cadono facile
preda di demagoghi, di estemporanee
associazioni o pseudo tali,
spontanee o “spintanee” che siano,
o dell’ apprendista stregone di
turno, mentre si assiste
passivamente , e ciò è ancora più
grave, ad un armatore che arringa i
marittimi in piazza, cosa che una
volta, almeno così io ricordo,
spettava fare doverosamente ai
sindacalisti per informare,
ascoltare e confrontarsi coi
lavoratori. Anche di fronte a
questa aberrante anomalia non è
stata spesa neanche una parola.
L’armamento a
dire il vero ha anche le sue
responsabilità e la spaccatura tra
Fedarlinea e Confitarma (fermo
restando che c’è chi strumentalmente
l’ha voluta e chi invece l’ha
subita) rischia di portarci
al modello greco cioè quello
di associazioni ognuna per una
tipologia di traffico senza
sufficiente forza per incidere sul
piano politico-sindacale tanto
è vero che la flotta greca, una
delle più grandi al mondo, utilizza
per la maggior parte bandiere
di convenienza.
Fedarlinea
pensa, probabilmente per
sopravvivere, di offrirsi come
soggetto politico capace di tutelare
gli interessi del singolo
“cabotiero” o dei cabotieri i
quali pensano di esser così protetti
senza perdere contributi. Non si
accorgono però che oggi persino il
Jones Act negli Stati Uniti viene
messo in discussione.
Perdurando
questa situazione è chiaro che sul
piano contrattuale dei marittimi
torneremo ad anni addietro ovvero
quando i contratti erano separati e
si badi bene col contratto del
cabotaggio molto più basso e più
“leggero” di quello del lungo
corso. Altro che contratto unico
che viene gloriosamente sbandierato
ad ogni piè sospinto.
Dopo anni di
lavoro per allineare le condizioni
contrattuali a favore di chi lavora
nel cabotaggio, oggi tutto rischia
di saltare. Del resto la forte
differenziazione contrattuale esiste
in quasi tutti i paesi. Questa
potrebbe essere una delle
conseguenza della spaccatura
datoriale e della inconcludenza di
alcuni dirigenti sindacali.
Per esser
sincero sino in fondo, il motivo
principale per cui ho elaborato
questa nota, che potrebbe apparire
provocatoria ma che vorrebbe al
contrario essere di stimolo a
riflessioni più ampie, è quello di
voler rappresentare su una
questione di attualità, quella
degli emendamenti al RI (Registro
Internazionale) recentemente
presentati, le connesse
problematiche di quei tantissimi
marittimi ignorati dalle parti
sindacali e datoriali, ovvero della
maggioranza di chi lavora sulle navi
in giro nei mari di tutto il mondo.
Come vedremo chi
ha “suggerito” quelle proposte,
opera e vive nel cabotaggio
ricevendo contributi su linee con
l’obbligo di avere tutti
Italiani/Comunitari a bordo. Non
risente pertanto della
globalizzazione e si atteggia dal
pulpito come difensore
dell’occupazione nazionale.
Poi, qualora
passassero quegli emendamenti, il
fatto che decine di migliaia di
lavoratori finiscano inevitabilmente
in mezzo alla strada non li sfiora
neppure. Ma ciò che è
veramente più grave è il silenzio
sindacale che pare anch’esso
ignorare quei lavoratori che non
hanno voce perché lontani e
sconosciuti e pertanto invisibili e
quindi inesistenti. Personalmente
invece è a loro che andrebbe
dedicata maggiore attenzione.
Vorrei ora
affrontare più nello specifico le
motivazioni che sono alla base della
creazione del Registro
Internazionale ovvero della legge
30/98. Per farlo occorre aver
presente due elementi non certo
voluti dai lavoratori. Mi riferisco
alla globalizzazione ed al principio
di “stabilimento” all’interno della
UE.
Il primo
elemento è particolarmente radicato
nel trasporto marittimo. Significa
che non vi sono regole sul piano
della concorrenza commerciale e che
la stessa si gioca su pochissime
variabili che sono gli oneri
finanziari ed il costo del
personale.
In un momento di
grande surplus di offerta di stiva
ed a fronte del ristagno delle
economie a livello mondiale, i noli
sono ai minimi storici e non solo
per le bulk ma oggi anche per i
portacontainer. Per questi
ultimi alcune grandi compagnie come
MSC hanno puntato a grandi economie
di scala con navi da 15000 teus ,
ipotizzando un recupero del 30% che,
per una serie di elementi che qui
non sto ad affrontare, non si sta
verificando. Un’altra grande
compagnia danese ha, in stato molto
avanzato, addirittura lo studio
della nave senza equipaggio. E
potrei proseguire evidenziando che
la Grecia sta attrezzando la rada di
Salamina per ospitare centinaia di
navi in disarmo.
E’ chiaro quindi
che la partita si gioca
prioritariamente sul costo del
personale. Vediamo alcuni numeri
prendendo a riferimento il marinaio
abilitato (AB). Il costo mensile di
un italiano si aggira sui 4000 euro
mentre per la ILO siamo sui 1000
dollari. Per la ITF siamo nel
contratto IBF attorno ai 1450
dollari. Ora pur ipotizzando di
ridurre i costi dl 50% dell’italiano
col RI la differenza continua ad
esser elevata con ulteriore aumento
del gap nelle qualifiche più basse,
per non parlare poi della loro
difficoltà all’apprendimento della
lingua inglese.
Diversa è la
situazione per gli ufficiali e per
capirlo dobbiamo riferirci ai dati
BIMCO che ci dicono che a livello
mondiale mancano 40.000 ufficiali e
sono esuberanti mezzo milione di
ratings. Tutto ciò ci fa capire
perché la nave in RI pur con i
contributi non è competitiva se
l’armatore dovesse imbarcare
ratings italiani mentre regge per
la parte ufficiali. Sia chiaro
che questa è un’analisi asettica del
mercato ed esula dalle nostre
volontà. Quelle che a volte possono
sembrare anche piccole differenze
mensili diventano milioni e milioni
di dollari all’anno per una flotta.
Se poi trasferiamo il discorso alla
nave da crociera i numeri diventano
ancor più grandi.
L’altro elemento
che dobbiamo tener presente è il
cambio di bandiera. Ho citato il
“Diritto di stabilimento” per
restare nell’ambito della UE e per
dire che essendo uno dei diritti
fondanti non può essere impedito. Ne
sanno qualcosa il sindacato, greco e
quello finlandese in particolare, i
quali per aver impedito simile
cambio sono stati condannati dalla
Suprema Corte di Strasburgo a
risarcire l’armatore con qualche
milione di euro. Figuriamoci poi la
facilità con cui l’armatore può
decidere per una bandiera FOC. In
ogni caso per un armatore italiano
che facesse questa scelta il
recupero dei costi e quindi la sua
permanenza sul mercato attraverso
l’espulsione della manodopera
italiana sarebbe quasi automatica.
Già oggi alcuni
armatori stanno rinunciando al RI e
si muovono verso la bandiera maltese
a dimostrazione di quanto sarebbe
immediato il cambio di bandiera se
gli emendamenti passassero. Anche
Confitarma probabilmente attraverso
un sondaggio tra gli associati parla
di una uscita di circa 500 navi con
una perdita di 14000 posti di
lavoro. Sono questi marittimi che ho
definito, senza voce,
sconosciuti, abbandonati e
invisibili, sì perché una parte del
sindacato, che solo per carità di
patria, definisco provinciale e
privo di conoscenze, ritiene che il
mondo dello shipping sia solamente
la Tirrenia, la Moby o le Società
Regionali.
Dobbiamo ora
necessariamente allargare il
ragionamento al cluster marittimo.
Quasi certamente, in caso della
esclusione di gran parte
dell’armamento dal RI.,
assisteremmo, anche per motivi
fiscali, alla delocalizzazione
delle aziende e quindi
dobbiamo mettere in conto la
pesante perdita di posti di lavoro a
terra diretti e indiretti.
Pensiamo
soltanto alla Costa. Carnival
prenderebbe la palla al balzo anche
sul versante della cantieristica
poiché cadrebbe ogni partita di
scambio con la permanenza del RI. E
si potrebbe continuare sapendo che
le statistiche ci dicono per
ogni posto a bordo ve ne sono cinque
nel cluster marittimo.
Mi fermo qui
poiché ritengo che gli spunti
forniti siano più che sufficienti
per far comprendere ovviamente
solamente a chi non è in
malafede e vuole ragionare e si
vuole confrontare, quale disastro
nascerebbe se gli emendamenti
proposti passassero peraltro, casa
mai successa prima, senza che il
sindacato fosse sentito in sede
politica su partite così
importanti per lo shipping e quindi
per il futuro dei lavoratori.
Ma a detta di
alcuni articoli di stampa
sembrerebbe che la discussione
degli emendamenti, che sarebbe
dovuta tenersi giovedì scorso alla
XIV Commissione del Senato, sia
stata rinviata e il Ministero dei
Trasporti, (da quello che mi è dato
sapere dovrebbe sostituirlo il
Sottosegratario, Simona Vicari ), ha
convocato solamente Confitarma
e Fedarlinea, escludendo il
sindacato, per trovare una quadra
sulla questione.
Confitarma da
un lato chiede che non venga
toccato il Registro Internazionale
mentre Fedarlinea dall’altro,
vuole che gli aiuti economici
vengano riconosciuti solo agli
armatori che sostengono il lavoro
italiano e comunitario.
Il sindacato, o
meglio alcuni dirigenti di primo
piano del sindacato, invece sembra
abbiano scelto, anche se si tratta,
per altri aspetti, di scelta
suicida, la via più comoda: sta
beatamente e devo ritenere non
capace di rendersi conto delle
pesanti conseguenze, a guardare come
se ciò non lo riguardasse affatto !
Ciò è, nel caso
ce ne fosse bisogno, un’ulteriore
dimostrazione di quanto ruolo
politico si sia perso e quanto miope
e sbagliata sia stata la
scelta di una orizzontalizzazione
degli organi esecutivi fine
a se stessa che ha di fatto disperso
conoscenze specifiche e approfondite
affidando la gestione di
problematiche di un determinato
settore ad un soggetto proveniente
da un ‘altro e molto spesso tutto
ciò per una logica distorta di
rinnovamento se non per
mera logica di potere.
Una riflessione
andrebbe anche fatta sul quello di
alcuni politici che per rincorrere
facili consensi, ben poco fanno
per conoscere a fondo le
problematiche di coloro che col loro
lavoro e sacrificio sono
fondamentali per l’economia di un
Paese trasformatore come il nostro e
che muovono quasi il 90%
delle sue merci in entrata ed
uscita.
Ma questa è
un’altra storia.
Palermo 21 marzo
2016
D.M. Giuseppe Caronia
12-03-2016
In
risposta al comunicato stampa della
Caremar
In relazione al
comunicato stampa Caremar , vorremmo
porre alcune domande agli
amministratori.
·
Senza
ulteriormente ricordare la nostra
vicenda ormai nota a tutti, vorremmo
conoscere il vero motivo della
nostra “cacciata dalla biglietteria”
.
·
La motivazione
non può essere ricercata fra quelle
economiche di risparmio come detto,
visto che i nostri stipendi
non si allontanano affatto da quelli
attuali dati ai subentrati
addirittura migliorativi per certi
aspetti .
Le nostre
proposte
·
Abbiamo dato la
disponibilità ad eventuali
assunzioni ex novo , riducendo
ulteriormente gli stipendi e dando
alla Caremar la possibilità di
usufruire degli sgravi fiscali
previsti dalla legge per assunzioni
di personale in mobilità nonché
della nostra esperienza lavorativa
nella bigliettazione, comprovata da
un’attività più che ventennale.
·
Abbiamo ancora
proposto di gestire in cooperativa
le biglietterie di Porta Massa e
Beverello, con una percentuale
inferiore rispetto a quella concessa
alle altre biglietterie,
presentando un apposito
documento ai vertici Caremar .
A queste
proposte non è stata data
alcuna risposta.
Noi pensiamo
che: Quando si condannano delle
famiglie con annesse problematiche
per il loro quotidiano, in alcuni
casi anche gravissime, sarebbe
opportuno motivare tale
provvedimento.
Visto che:
Dopo le
ripetute rassicurazioni ricevute sul
prosieguo del nostro lavoro,
abbiamo il diritto di sapere se
siamo stati “sacrificati” dal
contenzioso sorto tra Caremar e
Travel and Holidays ,società che
gestiva le biglietterie,
oppure il motivo è un altro?
Conclusioni
Nonostante
l’impegno di alcuni Sindacati
e delle forze Politiche
Regionali non abbiamo mai avuto
risposte perché la Caremar si è
sempre sottratta ad ogni incontro,
negandoci la possibilità di
confrontarci e fare chiarezza su
quanto accaduto inspiegabilmente e
per noi ancora increduli .
Giuseppe Cadolino
[peppecadolino@libero.it]
09-03-2016
Lettera di I. De Rosa (USB)
in risposta al comunicato della
Federmar
Carissimo Sandro,
basta leggere la precisazione
iniziale alla tua cortese lettera,
per capire anche per uno come me di
media intelligenza e sindacalista di
un "piccola" organizzazione
sindacale, la motivazione del tuo
non sollecitato intervento.
Bastava rivedersi
la
mia intervista su torre mare
per capire la mia posizione sulla
30/98,una posizione da me sostenuta
sin dai tempi dell'emanazione della
legge; chi mi conosce bene
potrebbe tranquillamente,
testimoniare, nonostante non abbia
mai avuto incarichi sindacali
tali da poter condizionare i
processi il mio impegno a trovare
una via alternativa sindacale
insieme a tanti amici lavoratori
marittimi.
Né ho la pretesa,
come tu asserisci, di essere
l'unico a difendere i lavoratori ma
credo di poter avere la
libertà di esprimere le mie idee
senza condizionamenti e senza
"suggerimenti".
Mi meraviglia, in verità, che con la
tua grande esperienza di vita e di
sindacalista ad alti livelli ti
limiti a guardare la "facciata" del
problema senza fare una analisi
complessiva, che sarebbe utile al
complesso mondo dell'industria del
mare come "brillantemente" ora viene
definito.
Carissimo questa
mia lettera l'ho scritta
esclusivamente per evitare che
qualcuno possa dire chi tace
acconsente.
Ai
lavoratori, soprattutto ai non
giovanissimi che conoscono la storia
delle persone l'ardua sentenza.
Disponibile ad un
confronto pubblico, non epistolare,
è cosi bello guadarsi negli occhi ed
esprimere le proprie opinioni in
qualsiasi momento.
Buon lavoro
Ignazio De Rosa
25-02-2016
PASSIVO
SIREMAR.........NESSUNA NOTIZIA
Egregio Bartolo
Russo
Mi farebbe piacere
che pubblicassi questa mia breve
email. Sono anni che aspettiamo il
famoso passivo accantonato dalla
società ex Siremar. Abbiamo mandato
email e raccomandate ai vari
Commissari, ma senza mai avere delle
risposte. Nemmeno il sindacato
riesce a darci risposte in merito.
Ho letto sul tuo sito, che
seguo sempre con interesse, che il
Ministro dello Sviluppo Economico ha
nominato altri due Commissari per la
gestione ex Tirrenia e Siremar.
Aspettiamo che qualcuno sappia darci
finalmente delle Risposte.
Sempre grazie
Ex direttore di
Macchina
Felis
Sebastiano
24-02-2016
JOBS-ACT, GMDSS,
LAVORI USURANTI, TUTTE LEGGI MA NON
BUONE PER I MARITTIMI
Egregio direttore,
Seguo sempre con
molto interesse il vostro sito,
sempre ricco di notizie sul settore
marittimo, specialmente tutte le
notizie, discussioni, iniziative a
favore dei marittimi da parte di
varie sigle sindacali, tutte
ugualmente valide ed in particolare
tutto ciò che riguarda la faccenda
delle pensioni per i marittimi. Ho
l’impressione però, che nonostante
tutti gli sforzi delle varie
organizzazioni sindacali, che siano
autonome o no, vari comitati, ecc,
al fine di porre fine alla
scandalosa dimenticanza di inserire
il personale di coperta tra i lavori
usuranti, compreso equiparare il
servizio GMDSS al servizio
radiotelegrafico, che a mio avviso è
una forzatura che non sarà
accettata, non perché potrebbe
essere una logica interpretazione
della legge che ha posto in pensione
anticipata i marconisti, visto che
il servizio GMDSS ha sostituito
ormai definitivamente il servizio
radio, ma per il semplice motivo che
non è interesse da parte dei nostri
governanti, e da parte di alcuni
centri di potere , presumo, di
mandare in pensione anticipata
perché è effettivamente usurante il
personale di coperta (il personale
marittimo del servizio di pilotaggio
è usurante e il personale imbarcato
no, che strano mondo è il nostro),
anzi sono sicuro che coloro che si
oppongono a ridurre la età al
personale di coperta se potessero
parificare alla coperta anche il
personale di macchina sarebbero
felicissimi, non lo possono fare
solo perché creerebbero un
precedente pericoloso. Io apprezzo
molto gli sforzi che hanno fatto e
stanno facendo da anni tutte le
organizzazioni di categoria, con
incontri, lettere a governanti (ho
visto anche lettere al Presidente
della Repubblica) ma non ho mai
visto una risposta che dia una
minima speranza, forse non conoscono
il lavoro del marittimo, non hanno
mai visto una persona di 60 anni a
lavorare sul mare. Alcune volte mi
chiedo chi ha interesse a ignorare
questa categoria di persone, e non
solo per l’età pensionabile ma anche
per la certezza e la stabilità del
lavoro, leggevo le discussioni sul
Job-act che sembra non si possa
applicare ai marittimi perché
categoria atipica (qualcuno ha
deciso che siamo categoria atipica
per il lavoro mentre siamo normali
impiegati/operai per l’età
pensionabile). Il risultato è una
totale sfiducia di molti marittimi
delle organizzazioni sindacali e io
noto continuamente disdette dei
marittimi sotto il mio comando delle
quote sindacali, aumenta la
precarietà del lavoro, specialmente
per marittimi più anziani di età, i
quali a volte sono costretti ad
accettare condizioni di lavoro e
salari al limite contrattuale e
sempre con la spada di Damocle di
essere sostituiti da marittimi
stranieri. Questa situazione a chi
fa comodo?
C.L.C Domenico
Comisso
22-02-2016
JOBS-ACT, GMDSS.....I DUBBI
RIMANGONO
Egregio sig.
Bartolo, con la presente volevo
ribadire a quanto dichiarato dal
segretario nazionale Federmar Cisal
durante la sua intervista, in
materia di Jobs Act e di
riconoscimento alla pensione
anticipata ai marittimi, senza
essere polemico, ma cercando di
istaurare un rapporto di confronto
costruttivo . Come detto già nella
precedente lettera alla redazione,
inviatavi nei giorni precedenti,
(che tutti i cittadini avendo pari
dignità sociale ed essendo uguali
davanti alla legge e questo non lo
dico io, ma l’art 3 della
costituzione), non capisco perchè
applicare il jobs act solo alle navi
che non sono iscritte al R.I
escludendone le altre. Visto che con
il R.I e la tonnage tax, gli sgravi
sono già previsti, la domanda che mi
viene da porre; come affrontare il
problema precarietà dei marittimi
che imbarcano su quel tipo di nave?
Non rischiamo di creare marittimi di
serie A e marittimi di serie B? Se
passa la linea sopra descritta
avremmo che le persone pur
effettuando lo stesso lavoro
(marittimo) alcune possono accedere
al mutuo e altre no, alcune possono
essere in qualche modo tutelate e
altre no . Questo non è
discriminazione? Per quanto riguarda
invece il riconoscimento dei
benefici della pensione anticipata
degli operatori gmdss, durante
l’intervista, si è parlato dei
marittimi della Toremar o di
compagnie analoghe, ma non si è dato
risposta a quanto accade sulle altre
navi dove gli operatori sono i tre
ufficiali. Anzi da quello che si
capisce e che, anche se andrebbe
giustamente riconosciuto a tutti gli
ufficiali, non lo si fa per non
buttare benzina sul fuoco in quanto
si potrebbero avere due “effetti
collaterali”, il primo che l’inps
non lo riconoscerebbe a nessuno ed
il secondo, che si avrebbe una
“fuga” degli ufficiali senza che ci
fosse un ricambio generazionale
creando problemi agli armatori. Sul
primo quesito penso che l’art. 31
della legge 26/7/1984 n.413, è
chiaro sui requisiti da possedere
per poter usufruire della pensione
anticipata, cioè quella di possedere
1040 settimane lavorative di cui 520
settimane in servizio di macchina o
di stazione RT e di una attestazione
da parte dell’azienda armatoriale
rispettando i limiti d’età. Quindi
invito tutte le persone che maturano
tali requisiti a fare causa all’inps
qualora possiedono i suddetti
requisiti, in quanto la pensione
viene erogata secondo quanto prevede
la legge e non all’interpretazione
dell’inps. Se oggi l’inps non
vorrebbe riconoscere i benefici a
tutti gli ufficiali di coperta
operatori gmdss, credo che domani si
potrebbero appellare anche su tutto
il personale di macchina. Per quanto
riguarda lo svuotamento degli
ufficiali, credo che la colpa non è
da imputare al marittimo che
usufruirebbe di un sacrosanto
diritto, ma degli armatori, che per
20 anni non hanno imbarcato allievi
e quindi si dovrebbero fare carico
anche della relative conseguenze. In
definitiva penso,
che anche sul riconoscimento dei
benefici della pensione anticipata
degli operatori GMDSS, non deve
essere fatto a chi figli e a chi
figliastri. Nell’augurarmi di aver
sollevato alcune osservazioni utili
in materia, colgo l’occasione per
inviarvi cordiali saluti.
C.L.C Mario
Collaro
21-02-2016
Egregio Bartolo
Russo
Mi farebbe piacere
che pubblicassi questa mia breve
email. Sono anni che aspettiamo il
famoso passivo accantonato dalla
società ex Siremar. Abbiamo mandato
email e raccomandate ai vari
Commissari, ma senza mai avere delle
risposte. Nemmeno il sindacato
riesce a darci risposte in merito.
Ho letto sul tuo sito, che
seguo sempre con interesse, che il
Ministro dello Sviluppo Economico ha
nominato altri due Commissari per la
gestione ex Tirrenia e Siremar.
Aspettiamo che qualcuno sappia darci
finalmente delle Risposte.
Sempre grazie
Ex direttore di
Macchina
Felis
Sebastiano
20-02-2016
GMDSS.......REGOLE POCHE
CHIARE
Egregio sig.
Bartolo, in riferimento a quanto
dichiarato dal segretario nazionale
UIL trasporti durante la sua
intervista, da quello che si evince,
sui benefici previsti per la
pensione anticipata all’operatore
GMDSS, che al ministero vorrebbero
riconoscere tale beneficio solo a
coloro che svolgono attività
“prevalente” di operatore e a non
tutti i possessori di brevetto
GMDSS. Come prima domanda, mi viene
da chiedere a tutti gli interessati
ministeriali e non, cosa significa
chi svolge prevalentemente la
funzione di operatore GMDSS? In base
a quale criterio si stabilisce la
prevalenza dell’operatore GMDSS, se
i 3 ufficiali di coperta svolgono in
egual modo, le 8 ore di guardia
ciascuno?
Non so se e’
stato spiegato ai tecnici
ministeriali, che malgrado le
tabelle d’armamento specificano che
possono essere imbarcati o
l’operatore GMDSS dedicato, (cosa
che non accade piu’ dal lontano
1999/2000 in poi , anno in cui
venne tolto il marconista) oppure se
non si imbarca il dedicato, ogni
ufficiale di coperta deve essere
abilitato a svolgere tale funzione,
in modo da coprire tutti i turni di
guardia; cosa che avviene da sempre,
in quanto l’armatore non imbarca in
aggiunta agli ufficiali, un
operatore dedicato; o se no, non
avrebbe avuto senso togliere il
marconista. Detto ciò, in onore di
verità e di chiarezza faccio
presente che L’art. 31 della legge
26/07/1984 n. 413, come modificato
dal comma 2 dell’art.
5,
del
D.P.R. 28 ottobre 2013, n. 157
(si rinvia in proposito alla
circolare n. 86/2014) prevede il
diritto dei marittimi al
conseguimento della pensione
anticipata di vecchiaia al
compimento del cinquantaseiesimo
anno di età fino al 31 dicembre
2015, del cinquantasettesimo anno di
età fino al 31 dicembre 2017 e del
cinquantottesimo anno di età a
decorrere dal 1° gennaio 2018, a
condizione del possesso di almeno
1040 settimane di contribuzione (con
l’esclusione dei periodi
assicurativi non corrispondenti ad
attività di navigazione),
di cui almeno 520
settimane di effettiva navigazione
al servizio di macchina o di
stazione radiotelegrafica di bordo.
Nei casi di
lavoratori marittimi che abbiano
ricoperto contemporaneamente diverse
qualifiche, il periodo di
svolgimento dell’effettiva
navigazione al servizio di macchina
o di stazione radiotelegrafica deve
essere attestata dall’azienda
armatoriale con esplicita assunzione
di responsabilità su quanto
dichiarato, utilizzando un modello.
Qualora un
lavoratore abbia svolto l’attività
di cui sopra presso più Aziende
armatoriali, le predette
dichiarazioni dovranno essere rese
da tutti i datori di lavoro
interessati.
Solo in caso di
impossibilità accertata dalla sede
da parte di una o più Aziende di
rendere la predetta dichiarazione,
quest’ultima dovrà essere sostituita
con una dichiarazione del lavoratore
interessato, sulla base di un
modello.
Ora da quello
che si evince dal suddetto articolo
di legge, e che i marittimi possono
usufruire di tale beneficio, al
compimento dell’età, e se possiedono
1040 settimane di contribuzione, di
cui almeno 520 settimane di
effettiva navigazione al
servizio di
macchina o di stazione
radiotelegrafica
e di una
dichiarazione dell’azienda
armatoriale. L’art 31, non riporta
che tale beneficio è
riconosciuto all’operatore
prevalente o al Comandante in quanto
responsabile della stazione GMDSS.
Quindi gli ufficiali di coperta che
svolgono tale servizio durante il
loro turno di guardia in egual modo
e in egual misura, perché non
dovrebbero usufruire di tale
beneficio? Perché discriminare
ancora i lavoratori? Mi auguro che
nelle prossime riunione che verranno
effettuate al ministero, che
verteranno sul suddetto argomento,
si riesce a far capire la situazione
reale di bordo e non dare adito a
libere e/o a personali
interpretazioni da parte di
burocrati, tecnici ministeriali o
quant’altro, penalizzando ancora una
volta, chi va per mare.
Fraterni saluti.
C.L.C Mario
Collaro
18-02-2016
Riceviamo e pubblichiamo la
versione di un marittimo imbarcato
sul traghetto in merito alla non
apertura del portellone.
Egregio Sig.
Bartolo Russo;
Innanzi tutto le
faccio i miei
complimenti per
tutto il lavoro che
lei e il suo staff
svolge
quotidianamente.
Torre D'amare ormai
è un punto di
riferimento per noi
lavoratori del
settore marittimo.
Sono un lavoratore
Caremar e le scrivo
riguardo a una
vicenda accaduta
ieri nel porto di
Napoli sul traghetto
Naiade. Infatti il
suddetto traghetto
partito da Ischia
alle ore 8.45
all'arrivo a Napoli
ha avuto un avaria
all'impianto
idraulico della
rampa poppiera,
avaria che ha reso
complicata la
manovra di ammaino
della stessa. Alcuni
giornali locali ed
articoli pubblicati
su internet hanno
scritto che i
passeggeri sono
stati addirittura
sequestrati! E che
solo dopo l'arrivo
dei tecnici si è
riusciti ad
ammainare la rampa.
A noi personale di
bordo leggere queste
cose fa poco piacere
perché i fatti non
sono andati come
sono stati descritti
dai giornalisti. I
passeggeri non sono
stati sequestrati ma
purtroppo essendo
impossibilitati a
scendere per cause
di forza maggiore,
noi del bordo li
abbiamo invitati a
tornare nei saloni
per far si che i
macchinisti di bordo
potessero procedere
ad ammainare la
rampa utilizzando la
manovra di emergenza
prevista in questi
casi, manovra che
comporta dei tempi
molto più lunghi di
quelli di un normale
funzionamento dell'
impianto. Quindi la
rampa è stata
ammainata dal
personale di bordo e
non dai tecnici come
hanno scritto,
tecnici che saliti a
bordo, con l'ausilio
di una scaletta, non
hanno fatto altro
che constatare
l'avvenuto ammaino
della rampa. Ecco il
punto qual'è, noi
del bordo ci siamo
svenati affinché il
disagio dei nostri
passeggeri si
risolvesse, e
sicuramente ci siamo
riusciti nel
migliore dei modi,
perché l'attesa è
stata di circa 30' e
non di un ora come
ha scritto qualche
giornale male
informato che non fa
informazione, ma
getta fango su
un'azienda che sta
cercando di
risollevarsi. In
ogni caso l'avaria
durante la giornata
è stata risolta e il
traghetto ha potuto
riprendere
regolarmente la
linea.
16-02-2016
JOBS ACT, GMDSS ANCORA
FREGATI
EGREGIO SIG.
BARTOLO, CON LA PRESENTE VOLEVO
ESPRIMERE IL MIO PENSIERO
SULL’APPLICAZIONE DEL JOBS ACT AI
MARITTIMI, CHE A QUANTO SEMBRA DI
CAPIRE DAI TAVOLI DELLE TRATTATIVE
IN CORSO PRESSO IL MINISTERO, NON
TROVA APPLICAZIONE NEL CAMPO
MARITTIMO. PREMESSO CHE CON IL JOBS
ACT SI INCENTIVANO LE IMPRESE AD
ASSUMERE CON IL CONTRATTO A TEMPO
INDETERMINATO, AVENTE COME PRIMARIO
OBIETTIVO DI CREARE NUOVA
OCCUPAZIONE STABILE, NON SI CAPISCE
IL MOTIVO PER LA QUALE NON DEBBA
ESSERE APPLICATO AI MARITTIMI CHE DA
UNA VITA VERTONO IN UNA CONDIZIONE
DI PRECARIETA’ CRONICA. IN ITALIA
QUANDO VIENE FATTA UNA LEGGE, LA SI
FA PER TUTTI I LAVORATORI E NON SOLO
PER ALCUNI, ESCLUDENDONE ALTRI. QUI
SI RISCHIA DAVVERO DI VIOLARE L’ART
3 DELLA COSTITUZIONE, NELLA QUALE
STABILISCE CHE: TUTTI I CITTADINI
HANNO PARI DIGNITA’ SOCIALE E SONO
UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE. LA COSA
SCANDALOSA E CHE UN MARITTIMO OGNI
QUALVOLTA CHE SBARCA (AD ECCEZIONE
DEL CRL) VIENE LICENZIATO E CHE PER
POTER SOPRAVVIVERE DEBBA RICORRERE
ALLA DISOCCUPAZIONE O ALLA MALATTIA,
SENZA AVERE LA CERTEZZA DEL
SUCCESSIVO RAPPORTO DI LAVORO. UN
DISCORSO E’ UN CONTRATTO A TEMPO
INDETERMINATO, DOPO IL QUALE IL
MARITTIMO VIENE SBARCATO PER
AVVICENDAMENTO E DI CONSEGUENZA
LICENZIATO, E UN ALTRO DISCORSO E’
IL RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO A
TEMPO INDETERMINATO (CRL), CHE PARE
CHE NEGLI ULTIMI ANNI SIA DIVENTATO
UN TRAGUARDO SEMPRE PIU’
IRRANGIUNGIBILE. SE E’ VERO CHE NEL
SETTORE MARITTIMO GLI INCENTIVI GIA’
CI SONO PER GLI ARMATORI, VEDI R.I E
TONNAGE TAX, RIMANE COMUNQUE IL NODO
STABILIZZAZIONE DEL LAVORATORE.CHE
COME PENSIAMO DI AFFRONTARL0? CON IL
TURNO PARTICOLARE? O ULTIMAMENTE
NEANCHE PIU’, RICORRENDO AL TURNO
PARTICOLARE DI RISERVA? (UN’ALTRA
GRANDE CONQUISTA). E’ POSSIBILE CHE
CON QUESTA OPPORTUNITA’ CHE CI VIENE
DATA DAL JOBS ACT, CHE E’ QUELLA DI
STABILIZZARE IL LAVORO CON CONTRATTI
A TEMPO INDETERMINATO, NOI
DECLINIAMO SPRECANDO QUESTA
POSSIBILITA’? VI RICORDO CHE IN
ITALIA NON VI E’ UNA POLITICA DEL
MARITTIMO, MA PER LO MENO DIAMO
DIGNITA’ A QUESTA GENTE CHE
SACRIFICA LA PROPRIA VITA SENZA CHE
GLI VENGANO RICONOSCIUTI I PIU’
ELEMENTARI DIRITTI SUL LAVORO TRA
CUI LA STABILIZZAZIONE. UN ALTRO
PENSIERO LO VOLEVO SPENDERE A
RIGUARDO DELLA PENSIONE ANTICIPATA
DELL’OPERATORE GMDSS. NON CAPISCO
IL MOTIVO PER LA QUALE DEBBA ESSERE
RICONOSCIUTA SOLO AL COMANDANTE. E’
VERO CHE QUEST’ULTIMO HA LA
RESPONSABILITA’ OGGETTIVA DI TUTTA
LA NAVE, DI CUI NE FA PARTE ANCHE LA
STAZIONE GMDSS, MA RICORDO CHE DOPO
CI SONO LE RESPONSABILITA’
SOGGETTIVE DI TUTTI GLI OPERATORI
DEDICATI A TALE STAZIONE, DI CUI
FANNO PARTE I 3 UFFICIALI DI
COPERTA, CHE SVOLGONO LE FUNZIONI DI
OPERATORI DURANTE IL LORO SERVIZIO
DI GUARDIA, E SONO DELEGATI AD
EFFETTUARE TEST ,PROVE E CONTROLLI
GIORNALIERI, SETTIMANALI E MENSILI
SU TALE APPARATO. QUINDI SE PRIMA IL
LAVORO VENIVA SVOLTO SOLO DAL
MARCONISTA UNICO BENEFICIARIO DELLA
PENSIONE ANTICIPATA, ORA CHE IL
LAVORO VIENE SVOLTO DA TUTTI GLI
UFFICIALI DI COPERTA, PERCHE’
RICONOSCERE TALE BENEFICIO SOLO AL
COMANDANTE? SAREI MOLTO GRATO, CHE
QUALCUNO DEGLI ADDETTI AI LAVORI
CHE SI SIEDE AI TAVOLI DEL
MINISTERO, MI POSSA DARE UNA
RISPOSTA LOGICA ALL’ULTIMA DOMANDA
POSTA. COLGO L’OCCASIONE PER
INVIARVI A VOI TUTTI, I MIEI PIU’
SINCERI SALUTI.
C.L.C MARIO
COLLARO
02-02-2016
QUALE FUTURO PER I MARITTIMI
ITALIANI ???
Livorno 02/02/2016
Leggo con sgomento su vari
quotidiani ed attraverso il vostro
sito, della “guerra” che la famiglia
Grimaldi ha dichiarato alla famiglia
Onorato.
Il mio sgomento è che tutte le
guerre di cui abbiamo letto, visto e
studiato, finiscono sempre con la
sconfitta del popolo che si frappone
tra le due forze.
Ma non posso fare a meno di essere
d'accordo con la famiglia Onorato
per la difesa dei marittimi
Italiani. La famiglia Grimaldi
vorrebbe così garantire benefici
fiscali e previdenziali anche alle
bandiere comunitarie che hanno una
sede in Italia permettendo alle
compagnie di mettere sotto bandiera
Maltese o Cipriota le proprie navi e
quindi la possibilità di imbarcare
personale extracomunitario che costa
3/4 volte di meno dei marittimi
Italiani usufruendo così anche di
sconti fiscali.
La famiglia Grimaldi grida allo
scandalo per la sovvenzione che la
Tirrenia percepisce per la copertura
del servizio che effettua, ma almeno
sulle navi il personale è Italiano,
e si sa che noi “costiamo”, ma i
Grimaldi vogliono passare come i
salvatori della patria, chiedendo di
abolire la sovvenzione alla Tirrenia
di 70 milioni di euro e di lasciare
lavorare la loro compagnia che non
chiede nessuna sovvenzione, tanto
risparmierebbero sicuramente di più
prendendo a lavorare personale
sottopagato extracomunitario, per il
bene dello Stato, asserendo che è
l’Unione Europea a chiederlo.
Tralasciando il piccolo 'dettaglio'
che 20.000 marittimi Italiani
rischiano molto concretamente di
perdere il lavoro.
Ma se accadesse quello che si
auspica la famiglia Grimaldi credo
che allo stato Italiano costerebbe
molto, ma molto di più della
sovvenzione che la Tirrenia
percepisce. Credo non ci sarebbe più
una compagnia con bandiera Italiana
nel giro di un paio di anni, e di
conseguenza più disoccupati.... e le
tasse chi le paga?????
Ho letto una intervista del
Presidente di Confitarma,
Dott.Emanuele Grimaldi che dice:
«Io copro linee che vanno
dall’Italia alla Grecia. Devo
mettere una parte dell’equipaggio
italiana e una parte greca. È anche
una questione di sicurezza: in caso
di incidente, meglio ascoltare le
istruzioni di salvataggio nella
propria lingua. E lo stesso faccio
anche sui traghetti per la Spagna:
metà italiani e metà di lingua
spagnola».
Ed è proprio per una questione di
sicurezza a cui si asserisce, è
importante che su linee che navigano
su territorio Italiano ci sia solo
personale Italiano.
La crisi che oggi colpisce
soprattutto i paesi sul versante
adriatico, sta spaventando e non
poco e quindi si cerca di correre ai
ripari, ma a che prezzo? Mi sembra
che si stia usando questa “guerra”
solo per mettere le navi Grimaldi
sulle linee per la Sardegna per
garantire lavoro.
Non si
pensi di poter trattare i marittimi
Italiani come “radazze
consumate”
che adesso possono essere buttare a
mare! Certo, non si includano in
queste gli ufficiali solo perché,
come si asserisce nell’ultima
intervista concessa a Simone
Gallotti il 31/01/2016 alla domande:
La
differenza di costo tra un
equipaggio italiano e quello
extracomunitario è notevole.
Partiamo svantaggiati?
«Guardi, partiamo da quello che non
è vero: uno straniero a bordo delle
nostre navi non guadagna 7-800 euro,
ma di più. E poi gli italiani sono
competitivi,
parlo almeno
degli ufficiali:
esistono gli sgravi del registro
internazionale e hanno elevata
professionalità».
Però
gli stranieri a bordo delle nostre
navi sono tanti…
«Noi non vogliamo dare spazio agli
stranieri, anzi. Ma anche volendo,
non riusciremmo a coprire le
esigenze della nostra flotta solo
con marittimi italiani ».
Come è
avvenuto a Torre del Greco: bacino
storico per gli equipaggi dei
traghetti nazionali e poi terra di
armatori locali.
«In quell’area
purtroppo oggi la crisi si sente di
più, proprio perché alcune compagnie
sono fallite e da quel bacino non si
pesca più come una volta. Però oggi
si guarda anche ad altre
caratteristiche per la composizione
degli equipaggi».
Quali?
«Una volta bastava anche un titolo
di studio basso e due braccia per
imbarcarsi. Oggi, a causa degli
elevati requisiti formativi
richiesti dalla normativa
internazionale, non si può più».
Non posso
credere che degli armatori del sud
che hanno creato la loro fortuna
sulla pelle di marittimi, che
avevano solo “un
titolo di studio basso e due braccia
per imbarcarsi”,
oggi con tutto
quello che noi marittimi abbiamo
fatto e continuiamo a fare ( si
ricordi che noi marittimi Italiani
abbiamo fatto tanti corsi e ne
continuiamo a fare per tenerci al
passo con i tempi, addestrati da
ufficiali Italiani competitivi)
adesso non serviamo più. Ma forse
abbiamo fatto il nostro tempo perché
prima per “fame”
ci si imbarcava, e oggi invece sono
cambiati i popoli che hanno “fame”
come noi allora, e la storia pensate
che possa ripetersi???????
Primavera Giuseppe
R.S.A. Delegato.CGIL TOREMAR
30-01-2016
Noi marittimi
invisibili
Bravo Vincenzo
Onorato
Siamo un gruppo di
marittimi colpiti dalla crisi che
sta imperversando sulla nostra
categoria e tutta la marineria
italiana.
E’ perfettamente
ovvio che questa crisi è causata
dall’ indifferenza del nostro
governo e da tutte quelle leggi
sbagliate fatte da burocrati
incompetenti .
Sappiamo benissimo
che questa categoria di lavoratori
invisibili non interessa a nessuna
forza politica, questo è il
motivo per cui stiamo perdendo i
posti di lavoro e la dignità
professionale.
I benefici
vanno a vantaggio dei
marittimi extracomunitari che
a quanto pare risultano più bravi e
preparati di noi italiani e non
solo ma anche più certificati ,
dotati di tutte le qualifiche
possibili ed immaginabili anche di
quelle che ancora non sono elencate
nella STCW ed IMO.
Non riusciamo a
capire perché dopo quanto
denunciato da tutte le associazioni
dei marittimi e dai sindacati
competenti, non vi sia ancora
nessuna volontà nel capire e
vedere come ci stanno truffando nel
rifiutare il lavoro agli italiani.
Per prima cosa basterebbe
soffermarsi sulle liste equipaggio
e vedere la percentuale dei
marittimi Italiani a bordo delle
navi battenti bandiera italiana che
vanno in giro per il mondo o
fanno viaggi di cabotaggio.
Altra cosa che non
dovrebbe essere persa di vista
e quella ormai vergognosa presa per
i fondelli delle chiamate fatte dal
Turno Generale nei vari
Compartimenti Marittimi dalle
società di reclutamento del
personale C/O degli Armatori .
Come mai vengono
richieste certificazioni sempre al
limite o addirittura su una
tipologia di nave corsi che non
hanno nulla a che vedere per il tipo
di nave dove si dovrà imbarcare ?
La cosa viene
ancora più complicata quando nella
chiamata vengono richiesti i
visti d’ ingresso per i paesi
più strani di cui il povero
marittimo non potrà mai essere in
possesso , se già il tutto non viene
pianificato preventivamente
dando le generalità, data d’
imbarco e nome della nave al
Consolato che dovrebbe rilasciare il
Visto. Cosa che dovrebbe essere
fatta dalla società di
reclutamento che sa a priori chi
dovrà imbarcare e non
certamente il povero marittimo che
salterà fuori dal Turno Generale.
Comunque le
società di reclutamento alla fine
non disperano in quanto dopo un
minuto che la truffa si è conclusa (
termini della chiamata scaduti )
come per magia spunta l’
extracomunitari o e così il
posto è più che coperto
per i prossimi 10 mesi o forse
più.
Ma di tutto
questo la nostra scrupolosa
Autorità Marittima che poi emette
tutta la documentazione per poter
formalizzare l’ imbarco si è mai
posta il compito di verificare se il
marittimo impiegato per quella
chiamata abbia realmente quanto
richiesto ? Sicuramente no perché
noi marittimi ( di mare e non
burocrati da scrivania ) sappiamo
che non potrà mai
esistere una documentazione
simile.
Come se già non
vivessimo tanti disagi, un’ altro
problema non di poco conto è quello
che le
Capitaneria di Porto in Italia nell‘
applicare leggi, decreti e
normative IMO ed STCW non
riescono a mettersi d’ accordo nel
dare le stesse interpretazioni
e così molti di marittimi
vedono svanire i propri certificati
e titoli professionali e sono
costretti a dover spendere soldi in
momenti di profonda crisi per poter
riavere gli stessi certificati di
cui erano in possesso 5 anni prima
per poter continuare a lavorare .
Non si è mai
sentito dire che un libero
professionista iscritto ad un
qualsiasi albo dopo 5 anni di poca
attività professionale debba
nuovamente ritornare all’
università e risostenere gli
esami di laurea per poter
svolgere nuovamente la
professione o un
automobilista che per 5
anni non ha guidato
debba nuovamente
sostenere gli esami di patente
perché non ritenuto più idoneo
, questa è pura follia.
Ultima nota
dolente alla fine di questo tortuoso
percorso è l’ età pensionabile dei
marittimi ,infatti negli anni
passati solo la categoria del
personale di macchina ed i
marconisti hanno potuto usufruire
di agevolazioni pensionistiche. La
nave va considerata come unica “
Unità “ di trasporto e quindi tutto
il personale sia di coperta
che di macchina svolge un attività
usurante. Non è sicuramente facile
adattarsi a
climi sempre diversi e
navigare in aree a rischio epidemie
o guerre , dover mangiare cibi
surgelati per molti mesi e
spesso cucinati in maniera diversa
da quelle che possano essere le
proprie abitudini alimentari.
Essere presente e disponibile a
dover svolgere le proprie
funzioni a qualsiasi ora del
giorno o della notte per
posti di manovra o emergenze in
generale .
Tutte le ore di
volo che facciamo ogni anno
correndo da un aeroporto all’ altro
con l’ affanno per poter
prendere l’ aereo che ci
porterà a raggiungere le navi
sulle quali poi svolgeremo il
nostro lavoro
Tutto questo
ovviamente lo si affronta con non
poche difficoltà e con un
certo spirito , ma quando ormai si è
superata una certa età, il tutto
diventa diverso sicuramente più
gravoso , quindi cerchiamo anche dal
punto di vista umanitario di poter
liberare questi schiavi del
mare un po’ prima visto
appunto tutte problematiche e poter
anche dare sbocchi occupazionali a
quanti stanno ancora aspettando di
poter mettere piede su di una nave.
Visto che ormai
siamo arrivati quasi al fondo di
questo abisso è
il momento di svegliare il Governo e
tutte le amministrazioni che
continuano a fare danni ai poveri
marittimi che hanno già perso
il lavoro o lo perderanno a breve
se non verrà messo un freno a
tutto questo .
Anche noi
marittimi invisibili vorremmo
partecipare alla ripresa di
questa Italia perché ci crediamo e
non possiamo mai permettere che un
una penisola come la nostra non
possa dare un futuro a
tante famiglie che vivono di tali
risorse .
Firmato
Noi Marittimi
Invisibili F.A. – A.C. –
F.P. – S.D. - R.D. –
P.R. – G.B. E.C.
….................................................
05-10-2015
From:
scapalle@hotmail.it
To:
segr.gen@filtcgil.it;
federazione_fit@cisl.it;
organizzazione@uiltrasporti.it
Subject: INTELLETTO OFFESO
Date: Mon, 5 Oct 2015 16:18:33 +0200
Sindacato e
sindacalisti vi
scrivo....Generalmente si inizia con
"caro",come di consueto si usa con
gli amici più cari....purtroppo nn
lo meriti,come nn meriti rispetto da
parte mia!
Nel 2008 credendo di fare una cosa
buona(volendo fare sindacato
vero)passai alla mitica(un tempo)
CGIL,mi seguirono tanti colleghi,ma
sbagliai anno,quello buono era
50anni fa,oggi si ritrovano persone
che tutto fanno, tranne che
sindacato,dal segretario nazionale
di categoria al regionale...per
nullità sei un vero fiore
all'occhiello....Mi togliesti la
delega,ti dava fastidio che facessi
il delegato VERO....Ti ho scritto
tante volte chiedendo il perché di
tante cose malfatte,ma giustamente
hai pensato di nn dare risposte,ti
ho scritto perché nn mi hai fatto
applicare l'articolo Art.c.c. 2112
al mio passaggio da pubblico a
privato,nn mi hai nemmeno
considerato....ti ho chiesto mille
cose come lavoratore o delegato,ma
ho avuto sempre la stessa risposta
MENEFREGHISMO...Sei andato avanti
senza nemmeno conoscere REALMENTE i
miei problemi di lavoratore,ma mi
son reso conto che forse nn conosci
neanche le navi...Alla fine mi sono
reso conto della tua ANARCHIA ed
alla tua mancanza di serietà....Hai
tutt'altro interesse che difendere i
lavoratori, me compreso...Se
veramente lo avessi fatto,avresti
spazzato via la 30/98...Ma quella ti
interessa €CCOM€....Nn ti interessa
minimamente del sociale dei
marittimi,ne hai dato conferma
FIRMANDO il rinnovo del MIO CCNL
nonostante il MIO NO come tanti
altri colleghi .... Anche in questo
ti sei premunito sparando BUGIE
prima,dopo,durante,come fossero
VERITÀ...Andiamo avanti...
TRISTEMENTE.... Nn fai niente per
l'età pensionistica....Nn fai niente
per migliorare la mia condizione
lavorativa....Nn fai niente per il
riconoscimento AMIANTO...Nn fai
niente per gli orari assurdi....Nn
fai niente per modificare alcune
voci del 1939/41 del Codice della
Navigazione....Niente per migliorare
la MIA vita a bordo....Nn fai
nemmeno applicare le leggi...SEI
ASSURDO.....Sei stato capace,ed
anche molto di rendermi NAUSEATO del
tuo dire e fare molto BURLESCO
accompagnato da colori
ARLECCHINI.....Ora ti sederai al
tavolo per la MIA contrattazione di
secondo livello....anche se lo stai
già facendo....AUMMA
AUMMA....RICORDA CHE ANCHE IO TI
PAGO come tanti "colleghi"....FAI LA
COSA GIUSTA... so che sarà molto
difficile vedendo e conoscendo i
soggetti che riconoscerai di scarso
livello sindacale.....ALMENO
TENTACI!!!!Ora ti lascio ad una
lenta riflessione....ricorda che
questo nn'è solo un MIO pensiero "su
carta"...SONO FATTI DETTATI DALLA
QUOTIDIANEITA' CHE TUTTI I MARITTIMI
VIVONO SULLE LORO PELLI....POCHI TI
SCODINZOLANO DIETRO....MA QUELLI
SONO ORMAI VITTIME DEL SISTEMA DA TE
"MANOVRATO"!!!
Cagliari 05/10/2015
Francesco Montano
27-08-2015
MI PERMETTO DI
INVIARE PER LA MIA LUNGA ESPERIENZA
NEL CDA DEL FANIMAR , ALCUNE
MODIFICHE DA APPORTARE ALLA
RISCRITTURA DEL
CC.NL SULLE
NORME PREVISTE DA REGOLAMENTO
CONTRATTUALE.
Micheleoliviero1@gmail.com
MICHELE OLIVIERO
Rispettare il
giudizio della Commissione di 2°
grado, perché in nessun caso si può
precludere al lavoratore la
possibilità di chiedere alla
commissione centrale il giudizio
avverso.
In caso di biennale,
fatta entro i 28
giorni dallo sbarco,
ed in seguito a tale
visita se il
lavoratore viene
mandato in
Commissione di I°
grado e viene fatto
inidoneo
permanentemente alla
navigazione gli si
deve riconoscere il
ritiro del libretto
di navigazione.
In caso che le
società di
navigazione
interrompono i
pagamenti dei ratei
previsti dal
CC.NL,
e visto che il
lavoratore può
chiedere con lettera
raccomandata di
versare la somma ad
un altro fondo, il
Fanimar dovrà
comunicare al
sindacato di
informare i
lavoratori affinché
possano decidere
autonomamente di
pagare la propria
quota, inoltre
creare un fondo per
sostenere i
casi in questione,
tenendo presente che
il sindacato
sottoscrivendo gli
accordi che regolano
le norme del Fanimar
, lo stesso dovrà
assumersi la
responsabilità e
l’onere in caso di
vertenza legale
contro
l’inadempienza del
datore di lavoro.
Premesso che la
copertura
assicurativa avviene
solo per il numero
delle persone
imbarcate a bordo
delle navi siano
esse RO- C.R.L –T.P
– T.G, in caso di
sbarco del personale
del T.G gli devono
essere riconosciuti
la copertura del
30/40 % dei riposi
maturati durante il
periodo d’imbarco
per una eventuale
malattia insorta
durante detto
periodo.
Allungare i termini
dell’invio
documentazione
dell’avvenuta
dichiarazione di
inidoneità prevista
dal
CC.NL
di 15 giorni a 60
giorni (attesa del
decreto di
cancellazione almeno
30 giorni)
I versamenti che
effettuano gli
armatori al Fanimar
1° gennaio di ogni
anno per tutte le
tutele assicurative
attualmente devono
essere versate entro
e non oltre dieci
giorni, nel caso
specifico si chiede
di protrarre al 30
gennaio, fermo
restando la
copertura dei
lavoratori a far
data dal 1° gennaio.
I lavoratori che
sono impiegati sulle navi in disarmo
in posizione di comandata /o navi
armate in posizione di lavori di
manutenzione straordinaria, devono
essere incluse nelle tutele
assicurative previste dal Fanimar,
non trascurando i lavoratori che
vengono impiegati all’estero a
seguire le costruzioni e la
manutenzione delle navi.
15-08-2015
Salve
Gli armatori
parlano di ripresa , solo per le
loro tasche i marittimi italiani
rimangono a terra ad elemosinare
lavoro. A bordo solo exstra
comunitari e i sindacati tutti ci
anno venduti per un nuovo
cattivo
contratto di lavoro, e anno già
fatto anni fa ci anno venduti per il
terzo piatto a tavola.
Poi ci si
mettono anche i pensionati a bordo ,
la colpa? Non è dei pensionati ma
delle istituzioni che danno la
possibilità di continuare a
imbarcare e degli armatori che
continuano a chiamarli.
Ormai penso sono
asoldati dagli armatori mi augurerei
che è solo un mio pensiero, mi
devono dimostrare che mi sbaglio.
Purtroppo non
riusciamo a fare una vera rivolta.
spero di essere
pubblicato
saluti
D.M. Luigi S.
libero luigi
[luigi.sportelli@libero.it]
____________________________________________________
15-08-2015
Caro Presidente
Renzi, mi chiamo Michele
Oliviero, ho 72 anni
iscritto al PD di Ercolano militante
per decenni nella Filt Cgil,
delegato sindacale sulle navi ed in
seguito dirigente sindacale,
incarico svolto fino al 2007 e
tutt’ora iscritto allo Spi Cgil.
Nel 1998 nasce
la legge30/98 istitutiva del
Registro Internazionale delle navi
la quale, a tutt’oggi, ha prodotto
una fortissima affermazione della
bandiera italiana nello scenario
internazionale dello shipping. Oggi
circa 1700 navi inalberano (grazie a
questa legge) la bandiera italiana,
dato che ha fortemente invertito la
negativa tendenza della “bilancia
dei noli”. Per le navi iscritte al
R.I esistono condizioni di vantaggio
gestionale derivanti dai contenuti
della stessa legge 30/98 la quale
oltre ai 6 (sei) marittimi italiani
(Uff.li) + 2 (due)
all.vi
Uff.li, inoltre prevede una notevole
presenza di personale
extracomunitario arruolato con
applicazione di speciali contratti
di arruolamento creati ad hoc per
l’imbarco dei marittimi
extracomunitari, inoltre per i
rimanenti italiani e/o europei
formanti l’equipaggio, vengono
utilizzati
CC.NL di
settore. Questa legge aveva, si
degli obblighi da parte
dell’armatore ma conteneva
agevolazioni sul piano fiscale e di
sgravi contributivi: a) che
l’irpef dei salari degli italiani,
rimanga all’armatore quale aiuto
all’impresa; b)che i contributi
previdenziali, quota armatori, siano
a carico dello stato(figurativi) –
queste due condizioni abbassano il
costo del lavoro del 56% circa,
inoltre nell’accordo del 11/02/2003
si stabilì che le aziende devono
versare nelle casse delle OO.SS
Cgil/Cisl/Uil di settore e per tutte
le navi iscritte al R.I, una quota
di 190 euro annuale per ogni
marittimo imbarcato (mediamente 20
unità per nave ). Oggi questa quota
con le dinamiche salariali è giunta
alla quota di circa 285 euro circa,
producendo alle OO.SS un introito
annuo di circa 8.9 milioni di euro
ed inoltre prevede 9 distacchi
sindacali a carico della Confitarma
e Fedarlinea.
Con gli accordi
sindacali del 03/07/2001 e del
09/08/2001 le OO.SS di
categoria hanno concesso deroghe a
tutti gli armatori, dando a questi
ultimi, la possibilità di imbarcare
in mancanza di personale italiano
sostituendolo con personale
comunitario. Inoltre ci sembra
giusto denunciare che ad alcuni
armatori (e non si capiscono i
motivi) come Visentini e Montanari
gli sia stata data la possibilità di
imbarcare, sulle proprie navi tutto
personale extracomunitario, in barba
alla legge 30/98, senza tener conto
della drammatica situazione
occupazionale che sta affliggendo il
nostro paese, ma soprattutto il
nostro settore. La stessa legge
prevede un osservatorio del mercato
del lavoro che si sarebbe dovuto
riunire a cadenza semestrale, dal
1998 è stato convocato una sola
volta, attualmente su circa 1700
navi iscritte al R.I, la presenza
degli italiani a bordo risulta
essere circa 8-10% a fronte
del 30-35% come prevedibile di
preparazione ed attuazione della
legge 30/98.
Carissimo
Presidente, riteniamo necessario un
drastico intervento per ristabilire
il rispetto della legge, perché a
dir poco ha seminato malessere e
generato sicuramente povertà fra i
facenti parte di una categoria che
viene utilizzata solo per alimentare
le casse di un sindacato che, ormai,
per carenza di iscritti, utilizza la
legge sul R.I per poter
sopravvivere.
Pertanto ti
preghiamo di intervenire sulla
vecchia architettura, modificando la
parte delle norma riguardante la
presenza di 6 (sei) Uff.li + 2 (due)
All.vi Uff.li, si suggerisce di
modificare le tabelle di armamento,
previste dalla legge, con 4
(quattro) Uff.li + 2 (due) All.vi
Uff.li + 2 (due) comuni di
coperta/macchina. Con questa
correzione si potrebbero recuperare
3000/3500 posti di lavoro in più il
30 % di personale di riserva, come
tu sai, sul della Campania ne
abbiamo fortemente bisogno.
E’ da molti anni
che il sindacato utilizza il 60 %
delle quote che provengono dal R.I
per finanziare il comparto dei
trasporti, per noi sarebbe giusto,
poter dirottare parte di queste
somme per creare occupazione e poter
spalmare su un maggior numero di
lavoratori quanto elargito dagli
armatori al sindacato.
Voglio informarti,
almeno io, che quando ho toccato,
all’interno del sindacato, argomenti
come la legge 30/98, alla fine sono
stato cacciato dalla Filt Cgil.
Siamo anche venuti a Roma e siamo
stati ascoltati da alcuni compagni
che ci hanno detto che tutto questo
era scandaloso, ma tutto si eè
fermati lì. Alcuni mesi fa abbiamo
creato un movimento spontaneo dei
marittimi ed assieme al Sindaco di
Torre del Greco e compagni del
comune di Ercolano siamo stati
ricevuti dal Dott. Puia e dalla
Dott.sa Moltoni del ministero dei
trasporti dove abbiamo esposto le
ragioni della nostra protesta, ma
senza ottenere nulla.
Presidente, spero
che tu voglia prendere in
considerazione, visto che sei un
tipo tenace constatiamo da come
guidi questo governo. Io nel mese di
settembre dovrò subire un intervento
chirurgico, se tu ritieni di volere
ulteriori chiarimenti potrai
rivolgerti ai compagni:
Consigliere
comunale PD di Ercolano
Piero Sabbarese
Cell 347.0998631
Consigliere
comunale PD di T/ del greco
Salvatore Romano
Cell 348.3518807
Pensionato
PD di Ercolano
Michele Oliviero
Cell 333.7285931
Ti salutiamo con
stima ed affetto
____________________________________________________
09-08-2015
RINNOVO CCNL E QUOTE DI
SERVIZIO
Innanzi tutto volevo ringraziare
l'associazione della triplice,
firmataria dei nostri contratti, la
quale fin ora non ha emesso nessun
comunicato,e/o si è presentata sulle
navi per spiegare, le migliorie di
questo nuovo contratto se
effettivamente al loro dire ci sono.
Per il momento posso solo dire che
una cosa davvero spregevole è
l'argomento che riguarda la quota da
pagare per il rinnovo di questo
contratto, la quale prevede un
addebito di 1/26 della paga. I
signori firmatari dovrebbero
spiegare a che pro versare questa
quota ( forse per la
divulgazione.....del contratto. Ma
oggi esiste la rete, dove tutti
hanno accesso )quando vi è la
possibilità di recidere tramite
raccomandata. Questo discorso è il
solito, che come per molti
argomenti, trattati dalla politica,
si arriva all'assenza-consenso.
Visto che molti marittimi si trova a
fronte di un prelievo dallo statino
di una cifra comunque consistente,
avvolte vuoi per mancanza di
tempo,vuoi per disinformazione e/o
tante altre motiv
azioni valide, mi domando perchè i signori firmatari sulle novità del
contratto non hanno modificato tale
argomento rendendolo facoltativo a
scelta del marittimo, previo volonta
esplicita di versare tale quota.
G. DE MAIO
__________________________________________________________
24-07-2015
ALLE SEGRETERIE NAZIONALI DI; FILT
CGIL,FIT CISL, UILTRASPORTI.
Signori Segretari firmatari del
rinnovo CCNL,
Vi informo,laddove vi fosse sfuggito
che,su molte navi(TANTISSIME) dove
lavorano i MARITTIMI, NESSUN
DELEGATO/RAPPRESENTANTE ha fatto
assemblee per illustrare il CCNL...
Dopo aver letto il vostro "cartaceo"
datato 23 luglio 2015,mi stupisce(nn
dovrei più) la vostra SFACCIATA
presa in giro delle assemblee fatte
in tutto il territorio nazionale con
un ottima adesione....PINOCCHIO
avrebbe reso più credibile le vostre
continue bugie....i numeri citati
ANDREBBERO INVERTITI....80%
NO...Sarebbe più credibile anche per
voi!
Per dirla in breve, le poche anzi
POCHISSIME MALFATTE assemblee erano
QUASI DESERTE ed è PREVALSO IL NETTO
NO... grazie al vostro operato
pregresso VERGOGNOSO che continua.
In termini di miglioramenti
salariali,abbiate il pudore di
ammettere che siamo vittime di
SCHERZI A PARTE......
La cosa che veramente offende in
quel "foglio di carta" leggere
questo trafiletto :E' STATA LA PRIMA
VOLTA,NELLA STORIA DI QUESTO
SETTORE,CHE SI E' SVOLTA UNA
CONSULTAZIONE COSI ESTESA-.....Avete
proprio superato ogni limite di
decenza nei nostri confronti,neanche
ISCARIOTA seppe fare di meglio!
Ora,tra nn molto vi "impegnerete"
alla contrattazione del secondo
livello....siamo in attesa che ci
illuminiate ancora una volta,ci
renderete protagonisti di un
bellissimo film-
NON CI RESTA CHE PIANGERE!
Civitavecchia 24/07/2015
FRANCESCO MONTANO
____________________________________________________
Egregio Sig
A.Pico Segretario Nazionale Federmar
cisal
Nel ringraziarla per la sua
"attenzione" le confesso che il
fattore salute mi dispiace,cosa
contraria invece per i suoi delegati
e struttura che Lei definisce buona
e seri,ma questi non hanno fatto
assemble o informative sul rinnovo
CCNL,buoni amici o
colleghi,nient'altro.....va inoltre
detto che molti di questi
professavano la NON FIRMA DEL CCNL
DELLA SUA ORGANIZZAZIONE,anche
perchè non si è letto in nessun
posto,ed ecco il motivo della mia
missiva a nome dei
colleghi.....aggiungo inoltre che
parlando con alcuni di questi
dimostravano una vera lacuna,per non
dire oceani di niente del contenuto
FIRMATO.....
Purtroppo mi spiace informarla che
non sono un fedelissimo,ma solo un
iscritto!!
In ultimo visto il suo indelicato
intervento sul MIO comportamento di
voler sindacalizzare....LE RICORDO
CHE LEI ESSENDO UN PERSONAGGIO DI
RILEVANZA SINDACALE NAZIONALE CON
INCARICHI ATTI ALLA TUTELA E
SALVAGUARDIA DEI LAVORATORI A
PRESCINDERE DALLA FEDE SINDACALE, HA
IL DIRITTO MORALE DI INFORMARE TUTTI
NEL BENE E NEL MALE PRIMA NON
DOPO.....Se invece dovesse ritenere
UNA FARSA DA NASCONDERE la firma del
CCNL NAZIONALE....beh accetti le
scuse!!
DISTINTI SALUTI
Cagliari 17/07/2015
Francsco Montano
__________________________________________________________
Roma, 17
luglio 2015
Alla Redazione
di Torremare
In relazione alla curiosità
dimostrata dal signor Montano nei
confronti della Federmar-Cisal
ed in particolare sulla Segreteria
di questa organizzazione sindacale,
posso tranquillizzare lui ed altri
che si ponessero lo stesso genere di
interessamento che l’intera
struttura della Federmar-Cisal
è ben rappresentata e poggia su
buoni e seri delegati. Ciò è stato
ancora una volta di più dimostrato
proprio in questi ultimi mesi,
includenti pure le fasi finali del
rinnovo del CCNL, nei quali sono
stato costretto a rimanere a lungo
assente dal lavoro per motivi di
salute.
Tuttavia, proprio perché il Montano
si dichiara fedelissimo iscritto
alla Cgil, mi corre l’obbligo di
affermare che nella Federmar/Cisal
abbiamo tante adesioni e spazi
perchè siamo abituati a dibattere ed
a confrontarci in ogni tempo e sede
sulle tematiche e sui problemi che
riguardano i lavoratori. Per questi
motivi dev’essere anche chiaro che,
a sostegno della nostra autonomia e
di coloro che pongono in noi la loro
fiducia, non permettiamo a nessuno
di sindacare i comportamenti di
questa organizzazione, né alle altre
sigle sindacali né tanto meno al
signor Montano.
Cordialmente,
Il
Segretario Generale
(Alessandro
Pico)
_____________________________________________________
14-07-2015
ALLA CORTESE
ATTENZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE
A. PICO FEDERMAR CISAL
CURIOSITA' RINNOVO CCNL
EGREGIO SEGRETARIO,
CON LA PRESENTE,VISTA LA SUA LUNGA
LISTA DI ISCRITTI NELLA SOCIETA'
TIRRENIA CIN,VISTA LA LATITANZA CHE
GRAVA SUL RINNOVO CCNL,SAREI GRATO
SAPERE, A NOME DI MOLTI
COLLEGHI,COSA "BOLLE" IN PENTOLA
NELLA SUA SEGRETERIA,VISTO CHE GLI
ULTIMI COMUNICATI IN MATERIA RESTANO
DATATI 25-03-2015,ED
ANCORA, 27-05-2015....AFASIA,JOBS
ACT,DISPERDE,RISULTANO VUOTE LE COSE
"SCRITTE" SULLO STESSO
COMUNICATO....ASSEMBLEE,TRASPARENZA,
UTILE E NECESSARIO,ESIGENZE,ADEGUATA
UNA TANTUM,QUINQUENNALE,ADEGUAMENTO
RETRIBUTIVO,INNOVAZIONI,DIRITTI
ACQUISITI.....POI USA ;DIGNITA' E
MODERNITA',POI CITA ALLA FINE I
DELEGATI...SARANNO ANCHE FATTI DI
"MATERIA" MA SAREBBE OPPORTUNO
CONOSCERLI QUESTI DELEGATI, VISTA LA
TOTALE DISINFORMAZIONE IN MERITO.
LE SCRIVO GIUSTO PER AVERE
CONCRETEZZA DEL "SUO" BEL
COMUNICATO....MI SEMBRA ANCHE
INOPPORTUNO,MA CAPIRA' CHE LA SETE
DI CONOSCENZA DEI "FATTI" IN MERITO
AL RINNOVO DEL "NOSTRO" CCNL DEVE
INTERESSARE PRIMA I MARITTIMI CHE
LEI RAPPRESENTA,TANTI DA COME
SAPPIAMO,COME SAPRA' LA TRIPLICE
STA' OPERANDO CON UNA GRANDE CASA DI
SCENEGGIATE.....TUTTO LASCIA
INTENDERE AD UNA FIRMA DEFINITIVA
SFACCIATA DEL "NOSTRO" CCNL ENTRO IL
20/07/2015
MI AUGURO DI NON AVER TURBATO LA SUA
PROFESSIONALITA' SINDACALE,CAPIRA'
PERO' CHE ALLE PAROLE DEBBANO
SEGUIRE I FATTI....SI RICORDA? NON
SI ARRENDERA' MAI...MAI!!
ATTENDO DELUCIDAZIONI, NON
PRIVATE,VISTO CHE IL RINOVO CCNL
RESTA PER TUTTI I MARITTIMI.
CIVITAVECCHIA 14-07-2015
IN FEDE
FRANCESCO MONTANO
___________________________________________________________
12-07-2015
Alla cortese attenzione di Torre
D’amare
CONTRATTO COLLETTIVO DI LAVORO
Buongiorno, sono un ex marittimo di
una società Regionale Caremar e ex
rappresentante uscendo della Filt
CGIL, pensionato dal 2014. Certo
hanno pensato bene di escludere i
pensionati, forse perche davano
troppo fastidio sui diritti dei
lavoratori, basta vedere non appena
andato via il sottoscritto, subito
hanno tolto dei diritti ottenuti
dopo di anni di lotta, e come il
sottoscritto se ne andato anche il
segretario regionale “EMANUELE
FERNICOLA” due figure che davano
fastidio,e chi comanda oggi un
Comandante un segretario che viene
dal settore aereo, e una donna con
poco esperienza, ma vi spiego. Mi
allaccio al discorso degli altri
rammaricati del CCNL, ma come si fa
ad accettare di cancellare diritti
di anni di lotta, senza informare i
lavoratori. Si è capovolta la scena
i contratti debbono essere sempre
migliorativi, questa volta, e vale
per sempre, è diventato
peggiorativo, e anche oltre
oltrepassando le leggi mi riferisco
al TEMPO INDETERMINATO non
equiparando al pari con la CRL
vinto con sentenze, scrivendo nel
nuovo contratto solo CRL e T.P non
considerando il T.I,e cancellando il
RUOLO ORGANICO, scomparsa delle
varianti traffici locali quali ad
esempio l'art. 97 del CCNL delle
Regionali e/o il taglio dello
straordinario sui mezzi veloci, una
TANTUM di 500 Euro in 5 anni di
assenza di aumenti, e senza
considerando tutte quelle persone
che sono andati in pensione per
tanti motivi, senza precisare se gli
tocca una parte della UNA TANTUM. La
FANIMAR, compagnia assicuratrice
controllata dai sindacati, e lo
stesso sindacato che non controlla
se le società pagano la polizza. Il
sottoscritto con altre tre persone
pensionate per ottenere il beneficio
hanno dovuto fare una transazione
noi lavoratori con l’azienda
escludendo il sindacato.
Ma questi signori che si sono seduti
a discutere queste cose, mi chiedo
se stavano dormendo, o hanno voluto
favorire gli armatori.
Il sindacato non esiste più ed è
diventato un lavoro cui conviene
allearsi con chi è più forte ovvero
gli “ARMATORI”
12/7/2015 Ernesto Garzia
10-07-2015
Buongiorno,
Ho appena letto il vostro comunicato
da BIGOTTI redatto ieri 09/07/2015
in seguito al VOSTRO attivo unitario
pari data....vi è l'obbligo di
INFORMARVI che nessun delegato/delegato
da voi ha fatto assemblee o
informazione sulle navi(parlo della
ex flotta pubblica) in merito al
rinnovo CCNL!
Sempre dal VOSTRO COMUNICATO BIGOTTO
si evince che,vi state preparando
alla chiusura del VOSTRO CCNL
redatto per noi silenziosi
lavoratori succubi della vostra
ANARCHIA!!!
Ed ancora,avete anche la
sfacciataggine di indire un
referendum che sarà fatto solo per
dare una classica immagine "già
vista mille volte" sceneggiata
"ROMANA'...i tempi tecnici per
l'indizione nn collimano con la
trasparenza!
Il giudizio "POSITIVO" chi lo
avrebbe dato se nessuno ci ha
informati???
Resto a VOSTRA completa disposizione
per un qualsiasi confronto VISIVO!!!
Civitavecchia 10/07/2015
In fede
Francesco Montano marittimo da 35
anni iscritto alla più grossa
confederazione sindacale CGIL!!!
_____________________________________________________
10-07-2015
CON LA PRESENTE
ESPRIMO IL MIO RINGRAZIAMENTO ALLA
DIREZIONE DI TORRE D'AMARE,AFFINCHE
QUESTA MIA LETTERA VENGA RESA
NOTA......... IO SOTTOSCRITTO
SETTANGELO NINO DELEGATO CISL,E
ISCRITTO DA OLTRE 37 ANNI SENZA MAI
AVER CAMBIATO BANDIERA NEL BENE E
NEL MALE XCHÉ HO SEMPRE PENSATO CHE
LA SCELTA DI UN SINDACATO È UN FATTO
DI DNA,MA SONO ORMAI TROPPI ANNI CHE
VEDO UNO SCEMPIO CREATO DA
PERSONAGGI CHE TUTTO FANNO
ALL'INFUORI DI TUTELARE IN MODO
TRASPARENTE I LAVORATORI,ULTIMO
ESEMPIO È MOLTO GRAVE ,MI RIFERISCO
AL RINNOVO DEL CCNL...MI CHIEDO COME
SI PUÒ DECIDERE DI FIRMARE UN
ACCORDO DOVE IO E ALTRI MIEI
COLLEGHI MESI FÀ A ROMA È STATO
NETTAMENTE RIGETTATO TUTTO CIÒ CHE
FEDARLINEA PROPONEVA PROPRIO DAI
NAZIONALI IN OCCASIONE DELL'INCONTRO
AVUTO X DISCUTERE DI UNA MATERIA
COSÌ DELICATA,ED È STATO MESSO X
PRIORITÀ CHE TUTTO SAREBBE STATO
ALLA LUCE DEL GIORNO E DISCUSSO IN
PRIMISS CON LA BASE,E SI
PROSPETTAVANO ANCHE
SCIOPERI....INVECE TUTTO È STATO
DISATTESO DA PARTE DEI
SINDACATI....SONO PROFONDAMENTE
DELUSO E FERITO,DI CHI FÀ PARTE DI
UNA COSI IMPORTANTE SIGLA SINDACALE
CHE IO RICONOSCERÒ X SEMPRE XCHÈ
FONDATO DA UOMINI CHE AVEVANO COME
OBIETTIVO E ANCHE COME MISSIONE
L'INTERESSE DEI LAVORATORI....IL
DISSENSO DEI LAVORATORI È EVIDENTE
SI NOTA È SI TOCCA CON LE MANI CIÒ
LO DIMOSTRA ANCHE IL FATTO CHE NON
DARANNO ALCUNA TANTUM E QUANT ALTRO
AI SINDACATI,E SI FÀ SEMPRE PIÙ
INSISTENTE LA RICHIESTA DI UN
REFERENDUM,E INOLTRE IO FACENDO
PARTE DI QUESTO SINDACATO DEVO
MALGRADO TUTTO AMMETTERE CHE UN
SINDACATO COME L'U.B.S HA PROCLAMATO
UNO SCIOPERO X IL 16
LUGLIO,METTENDOCI LA VERGOGNA IN
FACCIA,ANCHE SE IO NON SENTO DI
APPARTENERE A QUELLI CHE HANNO
DECISO IN MODO SUPERFICIALE LA SORTE
DI TANTI LAVORATORI DI TERRA E DI
MARE...E A MIO AVVISO FACENDO MALE
ANCHE AL NOME PRESTIGIOSO E PORTATO
IN ALTO DA UOMINI DI ALTRI
TEMPI........NINO SETTANGELO....
studiotecnico.doc@gmail.com
06-07-2015
NON TUTTA
L’ERBA UN FASCIO
Sono pienamente d’accordo con la
dichiarazione del Segretario PAOLO
FANTAPPIE’ sul fallimento della
classe politica di questi ultimi
anni, ma come tutte le cose non si
può fare di tutta l’erba un fascio.
Ne è una prova la capacità del
Presidente Rossi e della giunta
della Regione Toscana che con
oculatezza ha provveduto a
privatizzare, in tempi molto rapidi,
la Toremar
(ora anche la sua organizzazione
SINDACALE lo riconosce ) affidando
la flotta ad un armatore che si è
dimostrato serio e capace, non
facendosi influenzare da tutte le “
chiacchiera da bar” sul fin troppo
inflazionato “ monopolio “, come
spesso dichiarato da più parte
Se veramente si vuole fare
l’interesse di noi lavoratori
marittimi è quello di affidare le
flotte regionali ad armatori di
comprovata solidità , sia socetaria
che predisposte ad avere con la
forza lavoro un rapporto chiaro e
preciso che dia garanzie lavorative
certe, come accaduto con noi in
Toremar.
Il problema delle “nostre quattro
consorelle, da Lei citate, vanno
fortemente sostenute per evitare di
avere altri morti da piangere . (vd.
Marittimo Saremar ), con
l’intervento massiccio di tutte le
forze sindacali coese in uno scopo
che è la vita delle stesse:
“ GLI INTERESSI DEI
LAVORATORI “ e la salvaguardia del
lavoro e non perdersi in “
chiacchiere da bar “ che a noi
lavoratori non portano mai nulla,
anche perché è la strada della
nostra classe politica che genera
solo fallimenti, come da Lei citato.
Per la Toremar tutti i miglioramenti
del servizio e del personale sono
stati il frutto di incontri avvenuti
precedentemente all’acquisizione con
la Famiglia Onorato, con le
organizzazioni sindacali, e i
lavoratori dove abbiamo chiesto
garanzie sul futuro lavorativo e dei
servizi da offrire, che come
dimostrano i fatti sono stati tutti
rispettati, anzi di più.
Questa strada è quella giusta per
ottenere garanzie e certezze
lavorative che servirebbero alle “
nostre quattro ex consorelle” ad
anche alla Tirrenia.
Distinti Saluti
RAS.
CGIL
Primavera Giuseppe
primavera.peppe@gmail.com
05-07-2015
Cortese Att.ne
redazione Torre D'amare
Con la presente,
Vista la Vostra grande serietà e
professionalità,sono a chiedere di
voler pubblicare la mia missiva.
In seguito al rinnovo del nostro
CCNL tanto pubblicizzato da anonimi
sindacalisti sul vostro sito,vanno
precisate non pochi dettagli che
purtroppo nessuno di questi egregi
signori ha "fatto scrivere" nei loro
comunicati.
Hanno tanto decantato la somma delle
500€,ma nn hanno detto che
preleveranno la loro parte pari al
1/26.....
Non hanno detto che dovevamo
ricevere non 500€,ma molto molto in
più!
Non hanno volutamente detto che la
soglia degli 80€ sbandierati si
riceveranno a parametro
cento.....LORDE!!
Non hanno informato in nessun modo i
marittimi italiani,immaginiamoci il
70% dei 65mila compresi
extracomunitari....
Non hanno detto che questo nuovo
CCNL ci fa fare passi da GAMBERO
GIGANTE.....
Non hanno detto che i marittimi
dell'ex flotta di stato volevano
spiegazioni prima della firma,ma non
sono stati presi neanche in
considerazione....
Non hanno nemmeno detto che sulla
TOTALITÀ delle navi italiane,non
solo,non hanno MAI fatto assemblee
esaustive o informative,atto
dovuto,ma non si sono mai visti
visto che si fanno pagare a peso
d'oro tra delega e quota di servizio
per ben 14 mesi l'anno.....
Non hanno detto che molte regole
atte alla democrazia sono state
cancellate.....
Non hanno rinnovato il vitto o
alloggi,siamo ancora lontani ed
ancorati alle vecchie "ciurme"..
Non hanno detto che hanno ricevuto
nell'immediato centinaia di disdette
delle quote di servizio,chiaro segno
di disaffezione nei loro
confronti.....
Non hanno minimamente menzionato di
rivedere la legge 30/98.....
Non hanno detto che la quasi
totalità e' disgustato dal loro fare
in totale ANARCHIA!
Ci sarebbero da citare tanti altri
"NON HANNO DETTO",ma penso che basti
per rendere chiaro il concetto del
"rinnovo" del nostro CCNL....mi
preme aggiungere che se dovessero
fare il referendum,cosa prevista
dalla legge,sia fatto in piena
democrazia e
trasparenza.....l'anarchia non
appartiene alla classe
sindacale,questi dovrebbero usare la
correttezza condita con molta
serietà professionale,il nostro
lavoro ATIPICO va gestito con
oculatezza non con il
MENEFREGHISMO!!
Cordiali saluti
Francesco Montano
Cagliari 05/07/2015
30-06-2015
RINNOVO CCNL
(Contratto Collettivo Nazionale
Lavoro) DEI MARITTIMI
Le Organizzazioni Sindacali
Confederali si accingono oggi a
sottoscrivere e rinnovare il CCNL
dei marittimi. La bozza circolante,
per l’obbiettivo dichiarato di
unificare i tanti contratti del
comparto marittimo, doveva
necessariamente fare opera di
“deforestazione” per conciliare
interessi e situazioni ampiamente
differenti tra loro, vuoi per
tipologia di navi che per differente
traffico effettuato. Purtroppo, da
un esame prima face della bozza
contrattuale, a mio parere, emergono
più ombre che luci, con netta
prevalenza delle prime.
E’ parere che i contenuti della
bozza contrattuale necessitavano di
una maggiore riflessione, a partire
dalla sua definizione, ovvero dalla
neonata definizione di "Contratto di
arruolamento", che provocherà
inevitabilmente una sorta di
militarizzazione oltre il dovuto,
ritornando indietro nel tempo,
laddove qualche furbone
dell’armamento (evidentemente il
partoriente della cosa) ne saprà
approfittare. Per quelli che si sono
lasciati convincere della bontà
dell’operazione a ragione della
menzione nel C.d.N., vale
evidenziare che la c.d. "Convenzione
di arruolamento/contratto
d'imbarco", anche nella nuova
versione ILO 2006 (Regola 2.1) era
già esaustiva degli obblighi
previsti dagli artt. 323 e segg.
C.d.N. Non a caso infatti, la
Convenzione di arruolamento rinvia
alle norme pattizie del CCNL a
conferma che questi evidentemente è
cosa diversa, in quanto afferisce al
rapporto privatistico tra marittimi
e datore di lavoro, finalizzati al
mantenimento degli standard
qualitativi, quantitativi della
salute e del trattamento economico e
normativo/disciplinare che sono
propri dei contratti di lavoro e
quindi materia esclusiva di
trattazione collettiva e che nulla
ha da spartire con tipologie di
arruolamento di antidiluviana
memoria. Anche la compressione
economica e normativa non rende
giustizia all'obbiettivo di
raggiungere l’unificazione dei
contratti che, beninteso, meritavano
certo una riduzione ma non una netta
unificazione in un coacervo di
interessi e situazioni logistiche
lavorative diverse. I maggiori danni
in tal senso sono per il piccolo
cabotaggio che, guarda caso, è
quello per lo più impegnato in un
processo di privatizzazione che -
sempre guarda caso -
vede gare al ribasso con offerte
anche del 50% in meno rispetto ai
costi attuali. Costi che per poter
recuperare, a meno di pratiche
delinquenziali a danno della
sicurezza e della salvaguardia della
vita umana in mare, necessariamente
devono essere recuperati sulla pelle
dei lavoratori. Il non equiparare il
rapporto di lavoro a T.I. con la
CRL, statuire che per le ammissioni
in CRL (Continuità di Rapporto di
Lavoro)si attinga direttamente dal
T.P., senza tenere in minimo conto
il T.I. Tempo Indeterminato) che per
altro ne hanno ,allo stato, già
maturato il diritto e che
giuridicamente (C.d.N.-C.C.
-
Regolamenti-Convenzioni)
è rapporto di lavoro consolidato e
gerarchicamente superiore al T.P.,
rappresenta un obbrobrio e foriero
di immane contenzioso. Fare il paio
con le compressioni economiche
contrattuali riscontrate in bozza,
riduzioni in percentuali di alcuni
istituti, scomparsa delle varianti
traffici locali quali ad esempio
l'art. 97 del CCNL delle Regionali
e/o il taglio dello straordinario
sui mezzi veloci e persino
dell'allungamento delle ore di
pilotaggio dei mezzi veloci medesimi
a scapito degli standard di
sicurezza, è semplice e
consequenziale. Mi auguro che quanto
sottoscritto, venga poi posto a
referendum tra i marittimi. Prevedo
altresì grande sommovimento circa le
adesioni sindacali e un vertiginoso
aumento del contenzioso giuridico.
Questo in breve ma ci sarebbe molto
altro da dire. In bocca al lupo a
tutti, marittimi compresi che manco
si svegliano e partecipano alla
dialettica.
Forio, 30 giugno 2015
Cap.
sup. macchina Umberto MALTESE
maltese.umberto@libero.it
22-06-2015
DIFFICOLTA' AD IMBARCARE
Buona sera
Caro direttore
Sono un Direttore di Macch. di 58
anni senza lavoro è non posso ancora
andare in pensione.
Tutti parlano di ripresa
(associazioni armatori), ma sono gli
stessi armatori che quando ricevono
il curriculum o non rispondo che
forse è meglio, o rispondono
preferiamo gente giovane, che è la
risposta più avvilente e distruttiva
chi ti fa sentire un inutile un
barbone ad elemosinare un lavoro.
Spero nella pubblicazione di questo
mio sfogo ma sono in una situazione
disperata.
Ringrazio la redazione e auguro buon
lavoro
Luigi
Sportelli
26-05-2015
CONTRATTO NAZIONALE DEI
MARITTIMI.....ALCUNE DOMANDE
Spett.le
FILT/CGIL
FIT/CISL
UIL TRASPORTI
Oggetto: Rinnovo contratto
In riferimento al rinnovo
contrattuale, noi lavoratori del
mare, chiediamo a Voi rappresentanti
di categoria, più che le date degli
incontri che francamente a noi non
interessano, i contenuti di tali
incontri. Saremo lieti di sapere
dopo più di 4 anni cosa ci sarà
dato, cosa propone Confitarma, cosa
chiede la rappresentanza sindacale e
quali sono i motivi di discordia per
la quale non si definisce ancora il
contratto. Non vorremmo sapere tutte
queste cose a giochi fatti, solo per
una questione di trasparenza di cui
tanto si parla ma poco si applica.
Crediamo fortemente che in uno stato
democratico il lavoratore abbia
diritto di sapere i contenuti, le
proposte e i problemi relativi al
rinnovo del contrattuale, prima che
venga firmato e non dopo come sempre
accaduto. Vorremmo capire anche se
la situazione di stallo creatasi
intorno all’imbarco dell’Allievo
Ufficiale sia stata definita e quale
sia l’importanza dell’istituzione
della figura del 3°Uff.le Junior.
Non vorremmo che l’istituzione di
tale figura sia solo un escamotage
per retribuire con una paga
inferiore il 3° Ufficiale Junior
rispetto a quella del 3° Ufficiale
tra l’altro già misera per le
responsabilità e il carico di
lavoro. Sicuro di una vostra pronta
replica, porgo anticipatamente,
distinti saluti. CLC Mario Collaro
14-05-2015
Gentile
Ministro Graziano Delrio, sono
Giuseppe Adriano Merlino di
professione marittimo, con
esperienza ventennale a bordo di
navi mercantili. Le scrivo perchè
nel nostro Stato italiano non riesco
più ad imbarcare, in quanto le
nostre compagnie di bandiera che
usufruiscono dei finanziamenti
statali, imbarcano personale
straniero. Contatto ormai da tre
anni gli uffici di armamento delle
nostre compagnie, in cerca di
lavoro, e mi viene risposto:-
imbarchiamo personale straniero,
solo il Com. è italiano. Mi chiedo,
con i titoli professionali
obbligatori marittimi in mio
possesso e con l'esperienza
professionale maturata negli anni,
dove posso esercitare la mia
professione? Aggiungo che ho 39 anni
e una famiglia composta da 4 persone
interamente a mio carico, dato che
mia moglie è disoccupata. Preciso
che il personale straniero è di
provenienza extracomunitaria,
preferibilmente di nazionalità
filippina e indiana, e che il
salario mensile corrisposto a tale
individui e di 350.00$. Mi pare di
capire che nel nostro Stato è
ammessa la schiavitù, dato che
questo personale accetta un salario
per noi irrisorio ma che comunque
toglie il pane ai nostri figli e
lascia sul lastrico le famiglie dei
marittimi italiani. Mi rivolgo a lei
perchè non c'è altro modo di
risolvere il problema se non con un
intervento politico che limiti
questo fenomeno vergognoso. cell.
3496394172
03-04-2015
RITORNO AL
FUTURO
Come speravamo, sembra che il
ritorno al passato, come chiudevamo
una nostra lettera del 19/01/2015
inviatavi, sia stato scongiurato,
ora si ritorna al futuro( vedi
refitting Marmorica).
Ora noi lavoratori marittimi ed
amministrativi della TOREMAR abbiamo
recuperato il sonno e la pace che
pensavamo di poter perdere, ma la
REGIONE TOSCANA, sempre attenta ai
problemi di noi lavoratori, con il
Decreto del 30/03/2015 ha
ristabilito il giusto equilibrio.
Siamo conviti che ormai questa
brutta storia sta per cambiare rotta
e riportare di nuovo la TOREMAR
sulla giusta rotta della “ ISOLA
FELICE NEL MONDO DEI MARITTIMI ”, è
vero che non per tutti è una buona
notizia quello che sta accadendo, ma
è una vittoria della Famiglia
Onorato e di noi dipendenti. La
famiglia Onorato per il buon lavoro
svolto fino ad ora con la TOREMAR e
noi dipendenti per aver provato a
far capire agli abitanti
dell’arcipelago l’importanza di
poter lavorare sicuri e tranquilli
per garantire un servizio migliore a
tutti i passeggeri, sia d’estate con
4 società ma soprattutto d’inverno
solo con il Moby – Toremar.
In attesa degli eventi la società e
noi lavoratori continueremo a
svolgere i nostri compiti sempre con
maggiore professionalità per
garantire sicurezza e confort ai
nostri passeggeri.
Colgo l’occasione per augurare una
serena Santa PASQUA.
Piombino 03/04/2015
RSA FILT-CGIL
PRIMAVERA GIUSEPPE.
01-04-2015
E'il caso di
dire che a bordo della M/N Janas del
gruppo Tirrenia C.I.N. si è
viaggiato bene.
La tratta è stata quella della
Cagliari Civitavecchia Cagliari dove
il grande traghetto che può ospitare
fino a 2700 è da tempo impiegato a
trasportare mezzi e passeggeri con
molta comodità e puntualità.
All'imbarco i passeggeri senza auto
salgono a bordo tramite scala mobile
o scala fissa,mentre chi entra in
auto nei vari garage ci sono gli
ascensori che arrivano direttamente
al piano della reception.
L'imbarco auto è veloce e ordinato
controllato dagli occhi vigli del
Primo Ufficiale di Coperta che
coordina sia mezzi pesanti,uato e
passeggeri a piedi.Al ponte sei
presso la reception l'assistente
d'ufficio e l'allievo commissario
accolgono i passeggeri e forniscono
le chiavi magnetiche per coloro che
hanno la cabina rendendosi
disponibili alle varie richieste e
informazioni dei passeggeri.Il
personale di cabina è altrettanto
gentile e garbato.
Cosa molto importante è da
evidenziare che la nave è pulita sia
le cabine che i vari saloni del
bar,del self service e del
ristorante e i vari servizi sono
buoni anche grazie a un buon
personale di sala coordinato dal
Maestro di Casa sempre attento alle
esigenze dei passeggeri.Per i
bambini è stata creata una saletta
apposita molto grande dove possono
giocare e nei vari schermi della
stessa vengono programmati cartoni e
canali dedicati a loro!Per gli amici
a quattro zampe sono state dedicate
alcune cabine dove possono rimanere
con i loro padroni per tutta la
traversata!Insomma non c è da
annoiarsi,sulla Janas c è un grande
Comandante e un buon equipaggio
serio e professionale.
E'il caso di dire allora Buon
viaggio con Tirrenia C.I.N
marco gentile
[marcogentile82@yahoo.it]
20-03-2015
Salve a tutti, in riferimento al
dibattito sul registro
internazionale legge 30/98 volevo
esprimere il mio pensiero. Premesso
che quando fu istituito nel lontano
1998, lo si faceva principalmente
per due obiettivi : il primo, era
far rientrare le navi sotto la
bandiera italiana e l’altro era
quello di implementare l’occupazione
dei marittimi comunitari . Il primo
obiettivo e’ stato pienamente
raggiunto, mentre il secondo anziché
produrre i risultati sperati, ha
prodotto solo tantissima
disoccupazione soprattutto per i
marittimi italiani, sostituiti
sempre di più da personale
extracomunitario per ovvie ragioni
di costo. In un primo momento fu
detto ed affermato con forza dai
diretti interessati, che lamentavano
di non riuscire a reperire
marittimi italiani (Crew Shortage)
, cosa assolutamente infondata,
infatti quando poi è stato
dimostrato il contrario, si è
iniziato a dire che i marittimi
italiani non conoscono la lingua
inglese e che sono poco preparati .
Ma rispetto a chi sono stati
giudicati poco preparati? Nel
frattempo in italia vengono abrogati
i titoli professionali, viene
interpretata in maniera distolta la
STCW che penalizza i marittimi
italiani, vengono istituite 300 ore
di corso per il personale di coperta
e 570 ore per quello di macchina al
fine di poter conseguire la” vecchia
patente di capitano“ , mentre nelle
filippine a Manila nasce l’Italian
Maritime Accademy per la formazione
di ufficiali di coperta e macchina ,
elettricisti saldatori, Safety e
Security Officer filippini da
impiegare sulle navi con bandiera
italiana. Se si vuole affrontare
seriamente la questione
dell’occupazione dei marittimi
italiani, cosa che non credo che si
voglia, in quanto gli interessi che
girano intorno agli extracomunitari
sono ovvi e sotto agli occhi di
tutti, la soluzione ce’, senza fare
tante cose, ne bastano due a mio
avviso. La prima è quella di
vigilare sulla corretta applicazione
della legge 30/98 cosa che non è
stata mai fatta da quando è stata
istituita e questo già produrrebbe
un bel po’ di posti di lavoro e la
seconda è quella di fare come fanno
altre nazioni come il Brasile, cioè
di obbligare l’armatore (all’impiego
di personale italiano) quando si
presenta a fare le crociere con navi
di qualsiasi bandiera nel territorio
Italiano. Due mesi fa sono sbarcato
dal Congo precisamente da Pointe
Noire, e li in un paese del terzo
mondo, lo stato obbliga gli armatori
che effettuano servizio off shore
per le piattaforme , l’impiego di
personale locale con navi aventi
qualsiasi bandiera. I pescherecci
italiani che effettuano pesca in
Senegal , Mauritiana, Gambia o altro
paese del terzo mondo hanno
l’obbligo di imbarcare personale
locale , noi in Italia siccome siamo
paese industrializzato forse non
abbiamo bisogno di pensare ai posti
di lavoro soprattutto nell’ambito
marittimo e quindi non pensiamo di
fare o valutare questa opportunità..
Se mi si viene a dire che
nell’ambito marittimo gli italiani
hanno un costo elevato rispetto agli
extracomunitari, se le fabbriche
vengono dislocate all’estero perchè
la manodopera in Italia costa,
allora mi chiedo ma gli italiani che
dovranno fare? Non lavorare più
perché sono costosi? Evviva
l’Italia. Allora diciamo le cose
come stanno, si fanno leggi ad hoc
per favorire il massimo profitto
senza pensare all’occupazione, poche
parole da buon intenditore. CLC
Mario Collaro
mariocollaro@libero.it
16-03-2015
Spett.le Comitato
La presente per manifestare la
nostra vicinanza al comitato pro
marittimi di Torre del Greco, ed ai
marittimi di tutta Italia che oggi
si trovano a dover affrontare un
problema così gravoso . Siamo ben
consapevoli della legge di
riferimento 30/98 che preclude ogni
possibilità di imbarco! Sosteniamo a
gran forza la vostra iniziativa e
sin da oggi saremo a sostenervi.
Chiediamo a Codesto comitato se è
possibile di informarci
tempestivamente per ogni altra
iniziativa a sostegno del comparto
marittimo.
Cordialmente
Società Marinara Mutuo Soccorso
Pozzallo
Il presidente
Vincenzo Denaro
10-03-2015
MESSAGGIO DI UN MARITTIMO RICEVUTO
CON WHATSAPP
Spett.li IERI POMERIGGIO HO
CONTATTATO LA COMPAGNIA DI
NAVIGAZIONE ITALIA MARITTIMA,
BATTENTE BANDIERA ITALIANA TEL.
040318...., PER TROVARE UN IMBARCO
COME MARINAIO, E MI SONO SENTITO
DIRE PER L'ENNESIMA VOLTA, CHE
IMBARCANO SOLOPERSONALE STRANIERO.
LA SITUAZIONE SI STA FACENDO
INSOSTENIBILE. DA CIRCA TRE ANNI CHE
NON TROVO IMBARCO, DITEMI VOI CON
DUE BAMBINI COME POTRO' TIRARE
AVANTI.
GIUSEPPE ADRIANO MERLINO CELL.
34963941..
09-03-2015
Egregio Direttore,
Ormai i proclami più o meno
roboanti, scritti e/o vocali, aventi
come oggetto ‘Il cambio di comando’
di TIRRENIA/CIN, non si contano più.
Mi riferisco all’ultima scrittura
del 05 u.s di Giuseppe Nocerino,
Segretario Regionale UILTRASPORTI
della Liguria, che senza esitazione
si autoproclama avvocato difensore
di Natale Colombo, Segretario
regionale FILT/CGIL della Campania.
Il Nocerino si erge anche a Giudice
sentenziando che la rappresentante
sindacale della RSA/FILT Genova, non
doveva essere lei a rispondere al
Segretario Colombo ma semmai la
RSA/FILT di Napoli. Con tale
affermazione, non si è reso conto
che ciò sta a significare che le
critiche al Compagno Natale Colombo
erano appropriate.
Sono convinto che il Compagno
Colombo non ha di certo bisogno di
un avvocato difensore in quanto
nella mia Organizzazione Sindacale,
‘viva Dio’, esiste ancora la
possibilità di discutere e
criticare, forse al contrario di
quello che avviene altrove.
Il Nocerino, si permette anche di
ricordare alla rappresentante
RSA/FILT Genova che ‘non c’è affatto
alcuna nuova proprietà, con cui
doversi confrontare e che è
incredibile che colei che firma il
comunicato non conosca per niente la
Società per cui lavora’.
Se non cambia il proprietario di
TIRRENIA/CIN allora perché è sempre
più veemente il tifo? Comprendo che
anch’io potrei essere additato come
uno dei tifosi pro Onorato, ma è
inconfutabile che con ‘l’entrata’ in
Toremar dello stesso, sono state
risolte annose questioni sindacali,
che hanno significato un incremento
degli organici e l’estensione della
continuità di lavoro per tutti
dipendenti Marittimi, precari
storici in primis.
Per quanto mi riguarda mi associo
alle critiche indirizzate al
Compagno Natale Colombo al quale
invio comunque un sincero e fraterno
saluto.
Nel congedarmi evidenzio che
condivido in toto il comunicato
della mia Segreteria Nazionale
FILT/CGIL, che finalmente ha
inequivocabilmente ribadito ‘BASTA
CON LE TIFOSERIE, PER NOI CONTA IL
LAVORO’, forse se questo comunicato
fosse stato reso pubblico prima, le
tifoserie si sarebbero coalizzate
come unico e vero obiettivo ‘trovare
lavoro a chi non ce l’ha’.
Saluti.
Giuseppe Primavera
primavera.peppe@gmail.com
05-03-2015
Marittimo e x RSA Filt Cgil e
dipendente Caremar in pensione.
Mi permettete di collegarmi alla
lettera della Signora Passero, ha
ragione di affermare che il
Segretario della Campania non
conosce bene il lavoro marittimo, e
per di più interessarsi dei problemi
lavorativi e no le analisi delle
aziende.
Al caro Primavera, che mi conosce
bene, se oggi i lavoratori di
Caremar si trovano senza stipendi, e
la società si permette di togliere
10 corse, e proprio il fatto che il
Sindacato si è messo a prendere le
lacrime della Caremar, perché sono
subentrate persone che vengono da
altri settori che non conoscono gli
accordi, facendo perdere i diritti
ai lavoratori.
Caro Primavera la Signora Passero ha
ragione, e mi fa tanto piacere il
tuo intervento e spero che la
Caremar ci fa tanto onore a
diventare una società come la tua
TOREMAR.
Saluti
Ernesto Garzia
ernestogarzia@alice.it
05/02/2015
Cara amica Passaro,
devo renderti merito ed onore per
avermi anticipato sulle esternazioni
del nostro “amico” Colombo.
Come te anch’io sono rimasto
perplesso della profonda
preoccupazione di Colombo per i
lavoratori Tirrenia.
Credevo che nascondesse delle
“verità” inconfessabili, dove le
prove sono poche ma i fatti sono
gravi, e che solo lui ne conoscesse
la fonte sicura.
Ma da quello che dici mi sembra che
non sia poi la persona così
informata che voleva farci credere,
tanto presa dalle operazioni
finanziarie di Onorato, che suo
malgrado non è riuscito a stare
dietro allo scempio della Caremar e
dei marittimi del Golfo di Napoli,
che già da tempo versa in condizioni
“pietose” e che elimina addirittura
10 corse per Ischia, non paga gli
stipendi regolarmente ma a quanto
pare al “Colombo” delle cose che
accadono ai marittimi della sua
Regione, interessano solo i
marittimi area Torrese-
Stabiese della
Tirrenia che lui difende a spada
tratta. Mi viene spontanea una
domanda per Colombo: ma allora pensi
che ci siano categorie di lavoratori
da difendere ed altri no????????
Cara Armida, essendo un marittimo
Toremar, ti ringrazio di averci
tirato in ballo e sono contento che
tu condivida con noi l’attuale
solidità acquisita dalla compagnia,
dal momento del passaggio alla
Famiglia Onorato.
Per avvalorare ciò che consigli a
Colombo, di consultarsi con la base
e di conoscere i piani aziendali
della proprietà, posso garantire che
è quello accaduto da noi, ad una
riunione con il gruppo Moby sulle
navi Toremar, prima
dell’acquisizione, ci fu illustrato
il piano di ristrutturazione della
società e le garanzie per i
lavoratori e le assunzioni dei
precari, e tutto quello che ci è
stato promesso è stato rispettato
punto per punto.
Come te mi auguro che quanto prima i
lavoratori marittimi di Tirrenia/Cin
e le oo.ss possano incontrarsi al
più presto con la nuova proprietà e
che quello che è successo a noi in
Toremar possa avverarsi anche per
loro.
Ti ringrazio di avermi fatto da
apripista e della tua attenzione
Primavera Giuseppe
primavera.peppe@gmail.com 5
Marzo 2015
Buona sera
Alla C/a della direzione
Sono Luigi sportelli Direttore di
Macchina da Bari
Sono in cerca di lavoro e non sto
qui a spiegare le motivazioni ma a
58 mi sento un elemosinante , perché
la risposte è sempre una sola: “si
il suo curriculum la sua esperienza
va bene, ma cerchiamo gente più
giovane”,
intanto io e sicuramente altri come
me non possiamo andare in pensione.
E' una contraddizione c'è chi ci
vuol fare lavorare fino a 65 anni, e
chi come me che ha bisogno di fare
giusti altri due anni, intanto 1
anno è già passato cercando un
armatore che ci ridà fiducia.
Per tutti questi motivi sono deluso
confuso ma soprattutto un
ELEMOSINANTE DI LAVORO.
SPERO LA PUBBLICATE
Vi leggo sempre
Sinceri cordiali saluti Luigi
Sportelli
[luigi.sportelli@libero.it]
28-02-2015
Gentilissima redazione,
per prima cosa voglio ringraziarVi
per il servizio che offrite a tutti
noi lavoratori del mare e penso
anche ai tanti impiegati delle
società marittime. Forse per la
prima volta ci sentiamo orgogliosi
di dire alle altre categorie dei
lavoratori che anche noi abbiamo un
sito, che parla dei nostri problemi
e ci tiene informati di tutto quello
che succede in ambito del mondo del
mare.
Carissima redazione, oltre a seguire
il sito Torre d'amare seguo con
molto interesse anche i social
network dove posso notare gli
innumerevoli gruppi di marittimi,
che si raggruppano in società di
appartenenza, quelli del turno
generale, quelli che non hanno il
ro-ro,
quelli regionali come siciliani,
campani, emiliani, insomma c'e' un
po' di tutto. Ma quello che salta
agli occhi di tutti è il malessere
che unisce questi gruppi, un
malessere difficile da curare ed è
la disoccupazione. Nel nostro campo
parlare di disoccupazione sembra
quasi un paradosso, eppure c'e' ed è
tantissima. Anch'io che scrivo sono
un disoccupato da circa due anni, la
mia società ha cambiato bandiera, in
un solo giorno mi sono visto
crollare addosso il mondo, sono
stato sostituito da personale
extracomunitario senza un perchè,
senza un motivo. Ho chiesto aiuto a
tutti e forse indirettamente anche a
voi di Torre d'amare e giustamente
in una vostra email di risposta mi
avete detto che voi non eravate una
società di navigazione e quindi
eravate impossibilitati ad aiutarmi.
Ebbene la mia lettera è per
ringraziarvi perchè almeno voi mi
avete riposto, non mi hanno risposto
quelli che mi hanno licenziato, non
mi hanno risposto i sindacati, non
mi hanno risposto le tantissime
società a cui ho inviato il mio
curriculum. Intanto io sono quasi
alla disperazione e l'alba di ogni
giorno per me è una tortura. Scusate
il mio sfogo, spero solo che questa
lettera oltre a leggerla voi sia
visionata anche a chi ha il dovere
di difendere i marittimi per farci
ritrovare la dignità perduta.
Napoli 24-02-2015
G. E.
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