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(AGENPARL) - Roma, 24 giu - “La flotta sarda rappresenta una prima traduzione in termini concreti del desiderio del nostro popolo di rompere gli schemi del passato e di autodeterminare il proprio futuro in materia di collegamenti con il Continente.” Così il presidente Cappellacci risponde alle osservazioni dei sindacati sulla iniziativa intrapresa della Regione per contrastare il fenomeno del caro traghetti.

"Un' azione – ha puntualizzato il Presidente utilizzando il suo ufficio stampa - che non comporta oneri per i nostri cittadini. La politica e tutti gli attori del sistema Sardegna hanno il dovere di interpretare nel modo migliore possibile una volontà presente e radicata nella nostra società, passando dal coraggio delle parole a quello dei fatti: lo stesso che stiamo spendendo ogni giorno e che oggi consente alla Regione Sardegna di confrontarsi con tutti gli interlocutori con maggiore forza contrattuale. Il confronto aperto con lo Stato non solo è continuo, serrato e senza sconti, ma vede la Sardegna in una posizione molto più forte rispetto a un passato in cui, come i leader sindacali ben sanno, per decenni neppure è stata mostrata la convenzione con la Tirrenia, alla quale finalmente noi abbiamo avuto accesso. Sulla questione pretendiamo che la Sardegna reciti un ruolo da protagonista. Per questo – ha precisato Cappellacci - abbiamo anche deliberato il ricorso contro la procedura per la cessione della compagnia di navigazione, per il caso in cui non dovesse essere rispettato il ruolo primario della Regione."

"Il Presidente ha anche rivolto un invito ai sindacati: 'Piuttosto che cimentarsi in interpretazioni del pensiero altrui che rischiano di condurre verso il vicolo cieco della polemica, forse è meglio che Regione e sindacati si confrontino sugli aspetti concreti della questione. Auspico un chiarimento delle rispettive posizioni e offro la massima disponibilità della Giunta al dialogo, con la speranza che tutti siano concentrati sull’interesse della Sardegna e siano pronti a dare contributi, che possono anche essere critici, ma sempre in una chiave costruttiva e operativa. Non deve andare in onda nessuno spot né deve essere trasmesso il vecchio film, visto troppe volte, nel quale, mentre nell’Isola si litiga, altri fanno fortuna con le nostre rotte marittime. L’obiettivo comune è quello di un pieno diritto alla mobilità dei Sardi, della difesa della nostra libertà di impresa e delle regole del libero mercato. Questo è quello che spetta alla nostra Isola ed è ciò che dobbiamo ottenere, cercando di avere una voce unica, forte e determinata. Quando i Sardi chiedono una svolta, le polemiche possono aspettare


 

                 24-06-2011

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