La giunta Cappellacci non brilla certo per tempismo: mentre il governo-amico vara unamanovrafinanziaria modello “lacrime e sangue” che alla Sardegna costerà tra i 700 milioni e il miliardo di euro, la Regione spalanca il portafogli e firma assegni per 4 milioni di euro. Compresi i 500mila spesi in “comunicazione istituzionale” per mettere il cappello politico al referendum contro il nucleare. Capitani dispendiosi.Laserata inaugurale dell’”ammiraglia” Scintu, il 15 giugno scorso, tra annessi e connessi è costata, secondo informazioni ufficiose, 200 mila euro, spesi in poche ore per abbellire il salone della nave-cargo targata Saremar e soprattutto riempire la pancia coi soldi pubblici - a decine di imbucati politici e funzionari regionali. Sulla cena inaugurale, fonti vicine ai vertici regionali parlano di circa 50mila euro per 600 persone. E passi per i circa450turisti. Gli altri? Politici e capoccia di vario livello ai quali i sardi hanno pagato la serata di gala. Il servizio in compenso è stato impeccabile, a partire dalle quindici indispensabili modelle fornite da un’agenzia di moda cagliaritana. Finita qui? Macché. La valanga di soldi buttata dall’oblò a Civitavecchia arriva da uno stanziamento ad hoc assegnato per l’occasione all’agenzia “Sardegna promozione”. Se nel2001Berlusconi giocava al presidente-operaio, dieci anni dopo in Sardegna Ugo Cappellacci ha puntato sul presidente-armatore. E per lanciare la “flotta sarda” due traghetti per due rotte – non ha badato a spese. L’idea di fondo in verità non è male: contrastare l’oligopolio delle compagnie di navigazione cheda decenni tiene in ostaggio l’isola.
Semmai,a lasciar parecchio perplessi è l’entità del famoso stanziamento, ben tre milioni di euro, che in teoria dovrebbero essere destinati alle attività promozionali. Ma escluso qualche spot radio/tv, qualche cartellone e qualche adesivo sui tram milanesi, la marea di soldi pubblici volata via dalle casse regionali è stata impiegata per ben altri scopi.Comedipingere il logo “Sardegna” su fumaioli, fiancate e scalette dei due traghetti, ricamare i marchi degli sponsor sulle divisedel personale o sistemarequalche pannello informativo sulle navi. Folgorati sulla via di Saccargia. Portati i villeggianti in Sardegna, la giunta s’è posta un altro problema: migliorare l’offerta turistica. E per dimostrare che non di sola bisboccia campa l’uomo, si è arrivati al presidentedevoto. Ecco allora la trasmigrazione di ben 150mila euro dalle casse regionali a quelle del Vaticano, per il tramite dell’Opera Romana Pellegrinaggi che realizzerà “iniziative di marketing” nel segmento del turismo religioso “di forte valenza promozionale per la valorizzazione del territorio”. Intanto, sul sito dell’organizzazione la Sardegna non esiste. Fia(ve)t lux. L’ultimo capitolo riguarda la “Federazione italiana associazione imprese viaggi e turismo”, che dalla giunta regionale ha incassato 350mila euro per “incrementare ilnumero dei turisti” sull’isola. Ora: perché i contribuenti devono foraggiare gli agenti di viaggio, visto che conoscere la Sardegna e “venderla” è il loro mestiere?