MARITTIMI
LAVORI USURANTI: I
SINDACATI CHIEDONO L'INSERIMENTO DEI MARITTIMI
Il disegno del decreto legge sui lavori usuranti, è
quasi giunto al suo completamento, dopo un lungo
lavoro iniziato nel 2008, derivato dalla presa di
coscienza di due governi dell'avvenuto cambiamento
delle caratteristiche del panorama lavorativo e
previdenziale.C'è, inoltre, un discreto
apprezzamento da parte dei sindacati sul testo,
tranne qualche aggiunta che Cgil, Cisl e Uil
chiedono in relazioni ad alcune categorie al momento
escluse e qualche limatura in relazione ad alcune
criticità, indicate dalle organizzazioni sindacali
in una lettera che è stata indirizzata alle
commissioni Lavoro e Bilancio della Camera.Tra i
nodi da sciogliere c'è la questione del lavoro
notturno, per il quale Vera Lamonica, segretaria
confederale della Cgil spiega che "Chiediamo che non
sia alzato il tetto minimo di 64 notti lavorate per
poter accedere alla categoria usurante: è una soglia
che deve essere mantenuta e non
innalzata.Oltrettutto, si potrebbe conteggiare il
lavoro notturno non solo in numero di notti
lavorate, ma anche in ore equivalenti, perché alcune
categorie di notte lavorano 6 ore, altre 8 e per
queste ultime la sommatoria delle ore, alla fine,
potrebbe dare l'equivalente di 64 notti".Un altro
aspetto che i sindacati vorrebbero veder modificato
riguarda le disposizioni transitorie fino al 2017,
in quanto "Per accedere ai benefici, di qui al 2017,
il testo parla di 7 anni lavorati in usuranti su 10
totali lavorati, compreso l'ultimo anno.Noi
chiediamo che l'ultimo anno non sia considerato,
perché come spesso accade, per motivi di età o di
salute il lavoratore magari viene rimosso proprio in
quell'anno dal lavoro più pesante".Inoltre sempre in
relazione alle regole transitorie, i sindacati
chiedono che "Di qui al 2017 avrà diritto ai
benefici di legge solo chi avrà svolto lavori
usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni.Noi
proponiamo che invece da subito valga anche la
regola che la norma prevede dal 2017 in poi: accesso
al pensionamento anticipato per chi ha lavorato in
modo 'usurante' per almeno il 50% del totale
dell'attività lavorativa".E inoltre "Il testo
attuale prevede che possa far domanda di pensione
anticipata solo il lavoratore che sta svolgendo un
lavoro usurante, e questo riduce la platea dei
possibili beneficiari.Noi chiediamo che la domanda ,
in presenza dei requisiti richiesti, possa essere
avanzata anche se il lavoratore in quel momento
svolge altre mansioni da quelle più faticose".Vera
Lamonica inoltre aggiunge che "Nel 2007 agli
usuranti era stata destinata una certa somma (2,52
miliardi di euro per il decennio 2008-2017), che non
è mai stata spesa e dunque il risparmio c'è già
stato"."Le risorse vanno mantenute ovviamente con
l'attualizzazione necessaria".I sindacati chiedono
che venga introdotta anche la categoria del lavoro
marittimo al momento non compresa tra quelle
riconosciute per i lavori usuranti, e Giuseppe
Caronia, segretario generale della Uiltrasporti dice
che si tratta di "una grave disattenzione verso un
settore lavorativo, i marittimi, che invece sono
fondamentali per lo sviluppo e l'economia del
Paese".Ed aggiunge che "Nel testo in esame sono
inserite categorie di lavoratori che hanno stress di
gran lunga inferiore ai marittimi, che devono subire
prolungate assenze dai propri cari e dalla propria
casa, devono lavorare in ambienti spesso molto
rumorosi, e in maniera continuativa.Dovrebbe essere
la categoria al primo posto per usura e invece non
c'è proprio".E a questi disagi si aggiunge il
problema dell'amianto per il quale "La legge
riconosce benefici a lavoratori come gli
ormeggiatori e i portuali che solo occasionalmente
hanno contatto con l'amianto, mentre il marittimo
che sta sempre a contatto con l'amianto è stato
escluso dall'elenco".Cristina Iadeluca
http://www.economia.we-news.com
26-02-2011
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