MARITTIMI
SEQUESTRATI,
FIRME
SUL WEB
"IL
GOVERNO
ROMPA IL
SILENZIO
E
AGISCA"
Ciriaco
M.
Viggiano
Piano di
Sorrento.
Una
petizione
per la
liberazione
degli
undici
marittimi
italiani
ostaggio
dei
pirati
somali.
L’iniziativa
parte da
www.firmiamo.it,
piattaforma
web
specializzata
nella
raccolta
di firme
in tutto
il mondo
a
sostegno
delle
più
disparate
cause.
Al grido
di
«inondiamo
di firme
la
Farnesina»,
i
responsabili
del sito
hanno
deciso
di
lanciare
la
sottoscrizione
affinché
il
governo
italiano
si
attivi
in
maniera
concreta
per
riportare
a casa
sani e
salvi i
marittimi
prigionieri,
«che già
svolgono
un
lavoro
pesante
e
disagiato
per
pochi
euro al
mese».
Una
iniziativa
nata
dalla
necessità
di
abbattere
lo
stretto
riserbo
osservato
dal
ministero
degli
Esteri,
che ha
gettato
le
famiglie
dei
sequestrati
nella
più cupa
disperazione.
Per
aderire
alla
petizione,
basta
andare
alla
pagina
http://www.firmiamo.it/inondiamo-di-
firme-la-farnesina-marinai-rapiti-liberi/firma.
Possibile
anche
firmare
tramite
Facebook.
L’iniziativa
di
www.firmiamo.it
segue di
pochi
giorni
quella
dell’associazione
nazionale
Gente di
mare e
della
sezione
napoletana
del
Collegio
dei
capitani
di
macchina
e di
lungo
corso,
che
hanno
deciso
di
indirizzare
una
lettera
congiunta
al
presidente
della
Repubblica,
Giorgio
Napolitano
perché
solleciti
un
intervento
risolutivo.
Allo
stato
attuale
sono
undici
gli
italiani
in
ostaggio.
Tra
questi,
sei sono
campani.
Tre
lavorano
a bordo
della
petroliera
Savina
Caylyn,
di
proprietà
degli
armatori
D’Amato,
sequestrata
nella
notte
tra il 7
e l’8
febbraio
scorso a
circa
500
miglia a
nord di
Mogadiscio:
il
comandante
Giuseppe
Lubrano
Lavadera
e il
terzo
ufficiale
di
coperta
Crescenzo
Guardascione,
entrambi
provenienti
da
Procida,
e
l’allievo
di
coperta
Gianmaria
Cesaro,
originario
di Piano
di
Sorrento.
Ma
l’Italia
è in
apprensione
anche
per il
burk
carrier
Rosalia
D’Amato,
di
proprietà
della
Perseveranza
navigazione,
sequestrato
nel mare
Arabico
il 21
aprile
scorso.
Tra i 21
membri
dell’equipaggio
tratto
in
ostaggio,
figurano
l’ufficiale
Giuseppe
Maresca,
originario
di Vico
Equense,
e il
primo
ufficiale
di
coperta
Pasquale
Massa,
nativo
di Meta
ma da
anni
residente
in
Belgio.
Sono di
Procida,
invece,
Vincenzo
Ambrosino
e
Gennaro
Odoaldo