GUARDIA
DI FINANZA SU CARO TRAGHETTI
ISPEZIONI GDF (ANSA) - ROMA, 17
MAG - Sul 'caro traghetti' per
la Sardegna, l'Antitrust vuol
vederci chiaro. Lievitati in
media fra il 90 e il 110%
rispetto all'estate scorsa, i
prezzi dei biglietti in alcuni
casi sono cresciuti fino al
150%. Dopo numerose segnalazioni
di cittadini, associazioni dei
consumatori e le regioni
Sardegna e Liguria, l'Autorita'
garante della concorrenza e del
mercato ha avviato
un'istruttoria sospettando un
'cartello' restrittivo della
concorrenza. Sotto la lente
dell'Autorita' sono finite le
societa' Moby, Snav, Grandi Navi
Veloci (Gnv) e Forship (che
opera come Sardinia Ferries) e
le loro controllanti (fra cui
Onorato per Moby e Marinvest per
Gnv e Snav), che ''rappresentano
i principali operatori attivi
sulle rotte interessate dagli
aumenti e ne rappresentano una
parte non inferiore al 75% per
frequenze e al 60% per
passeggeri''. Soddisfatto per
l'avvio dell'istruttoria il
governatore della Sardegna, Ugo
Cappellacci che, in caso di
''colpevolezza'' delle compagnie
indagate dall'Antitrust, si dice
pronto a chiedere un
risarcimento danni ''sia per
mancate prenotazioni sia per le
conseguenze sui comparti
produttivi interessati''.
Intanto, la Regione e' pronta a
salpare con una propria flotta,
attraverso la controllata
Saremar, che in estate
colleghera' il nord della
Sardegna con la penisola a
prezzi vantaggiosi. Il
provvedimento firmato dal
presidente dell'Antitrust,
Antonio Catricala', e' stato
notificato oggi durante
ispezioni con il Nucleo Speciale
Tutela Mercati della Guardia di
finanza. Pur operando anche su
altre rotte, come la Sicilia, le
compagnie hanno applicato
aumenti vertiginosi solo da e
per la Sardegna, ''una delle
principali destinazioni
turistiche del Mediterraneo'',
sottolinea l'Autorita'. E
infatti, le segnalazioni fanno
riferimento ad aumenti sui
collegamenti da/per
Civitavecchia, Livorno e Genova
a/da Olbia-Golfo Aranci e Porto
Torres su cui, a differenza
delle passate stagioni, sono
venute meno le offerte
promozionali. L'Antitrust
ricorda che sulle stesse rotte
opera anche Tirrenia, di cui e'
in corso la privatizzazione e
che Onorato, Marinvest e
Grimaldi vorrebbero acquisire
attraverso la Compagnia italiana
di navigazione (Cin). A
determinare gli incrementi non
sono solo le condizioni della
domanda e offerta al momento
della prenotazione. Le compagnie
li hanno giustificati con
l'impennata del prezzo del
carburante pur non applicando
analoghi aumenti su altre rotte.
Peraltro, afferma l'Antitrust,
non c'e' un vero e proprio
listino prezzi accessibile che
possa consentire un confronto.
Per i consumatori del Comitato
contro le speculazioni e per il
risparmio (Casper, cioe' Adoc,
Codacons, Movimento Difesa del
Cittadino e Unione Nazionale
Consumatori) i rincari non sono
collegabili ai prezzi dei
carburanti e invitano a
conservare i biglietti dei
traghetti per eventuali azioni
risarcitorie.(ANSA)
17-05-2011