Caro ViceDirettore,
Leggo sulla Stampa di oggi un
lungo articolo di L.Grassia
sull'intervento dell'antitrust e
della G.d.F. riguardo alle
tariffe dei traghetti nazionali
da e per la Sardegna lievitate
oltremisura per la stagione
2011.Sulla situazione Tirrenia
mi ero permesso mesi orsono di
inviarLe una nota ,credo che già
in quella avessi rilevato quanto
fosse poco corretta la politica
delle tariffe effettuata negli
anni dai vettori concorrenti,e
mi spiego: probabilmente le
attuali tariffe delle società
private sono leggermente
gonfiate ma non come si potrebbe
pensare in quanto il vero
scandalo non sono le attuali ma
quelle di rilevante sottocosto
offerte per alcuni anni dai
concorrenti privati per mettere
in ginocchio la Tirrenia e
acquisire fette di mercato ,il
tutto in attesa di una
liquidazione del vettore
pubblico che avrebbe dovuto già
essere avvenuta (settembre 2010)
ma poi rimandata per pasticci
nelle aste ,ma che comunque pare
prevista entro fine maggio,pare!
Quindi a mio parere la partita
doveva essere aperta quando
alcuni nuovi esercenti i servizi
per la Sardegna cominciarono a
fare offerte di passaggio con
costi risibili (1€ per la
autovettura e poche decine di €
per passeggero) le tariffe
erano al di sotto addirittura
alle volte di quelle delle
FS per distanze omologhe,era
chiaro a chi operava nel settore
che queste erano classiche
operazioni di dumping che in
qualsiasi altro paese sarebbero
state sanzionate,faccio notare
che la Tirrenia annualmente
concordava con i ministeri e le
regioni i prezzi delle corse e
gli eventuali aumenti e non
poteva liberalizzarle quindi
costretta a subire il falso
mercato messo in atto dai
concorrenti che avevano la sola
ambizione di farla privatizzare
per subentrarne ,istituendo così
un monopolio privato,una bella
torta insomma da dividere .
Pertanto ben vengano le
inchieste ma anche sul passato e
con una severa disamina delle
formazioni dei prezzi ,alle
quali concorrono una serie di
balzelli che sono più simili
alle decime che a tasse regolari
,tipo il costo del servizio
portuale per i passeggeri
,differente da porto a porto e
senza una corretta
corrispondenza con i costi e che
fa entrare ingenti somme agli
enti (privati con azionisti gli
stessi armatori) che li
gestiscono con sproporzione tra
costi e ricavi ,così come i
sovraprezzi bunker che
prescindono dall'andamento del
costo della nafta che per il
settore ha già norme particolari
fiscali .
Disponibile per
approfondimenti,mi sono permesso
questa nota perchè troppe
volte politici e amministratori
pubblici si svegliano e scoprono
improvvisamente l'acqua
calda .Il mercato turistico
sardo è stato sovvenzionato per
almeno 30 anni dalle sovvenzioni
che venivano concesse alla
Tirrenia per effettuare a
tariffe sociali in perdita le
tratte tutti i giorni
dell'anno ,sovvenzioni che
seppur consistenti ,e posso
dirlo per conoscenza diretta
anche in parte sperperate in
favoritismi, non pesavano però
nel bilancio tra gli attivi e i
passivi molto alle
collettività,costano molto di
più i deficit delle
municipalizzate . Le norme
europee prevedono che se altri
possono fare il servizio senza
costi per lo stato si devono
fare le aste ,bene ma questo
significa che senza oneri per la
collettività le tariffe sono più
o meno quelle che oggi vengono
richieste,e non sappiamo se i
privati in futuro saranno in
grado di assicurare tutti i
giorni per le stesse tratte i
servizi nautici ,sicuramente a
prezzi di mercato e il mercato
poi sarà solo in mano loro.
Grazie per l'ascolto, spero
possa essere stato in qualche
misura utile per qualche
articolo ma soprattutto ,se
l'argomento non sarà lasciato
cadere , per penetrare meglio la
vicenda.
Un caro saluto,Amedeo Schiavoni
19-05-2011