
MARITTIMI
NAUFRAGIO VOLGA,110
CORPI INTRAPPOLATI
MOSCA - Ci sono circa
110 corpi, di cui 30 di bambini, intrappolati nella
“Bulgaria”, la nave da crociera affondata ieri nel
fiume Volga. «Secondo le ricognizioni preliminari,
eseguite dai sommozzatori del Tatarstan, nella nave
affondata ci sono i corpi di circa 110 persone, di
cui 30 di bambini», riferisce l’agenzia Interfax
citando la protezione civile della confinante
repubblica dell’Udmurtia.Il bilancio ufficiale del
numero delle vittime è però al momento di otto
morti. Tra i corpi recuperati dalle acque del fiume,
quelli di due uomini, un bambino e cinque donne.La
Bulgaria, costruita nel 1955, è affondata ieri alle
13.58 ora di Mosca (le 11.58 in Italia) vicino al
villaggio di Syukeyevo, nel Tatarstan. Le autorità
russe hanno riferito ieri che a bordo della nave si
trovavano 185 persone, di cui solamente 79 salvate
dalle acque.
Oltre 100 persone
risultavano disperse. Il presidente della Repubblica
del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, ha invece
riferito oggi che le persone a bordo della nave
erano 196.Un difetto al motore sinistro già prima
della partenza: è quanto emerge dalle prime indagini
sull’affondamento del “Bulgaria” secondo una
commissione investigativa locale. Nonostante il
problema la nave era salpata lo stesso da Kazan.
Alla partenza, inoltre, la nave era inclinata sul
lato destro, probabilmente - secondo le indagini -
perchè i serbatoi delle acque di scarico erano pieni
e il carburante si trovava solo nel serbatoio di
destra. L’acqua del fiume, secondo il sito
Lifenews.ru, sarebbe entrata rapidamente nel
vascello anche perchè non c’era l’aria condizionata
e quindi tutti gli oblò erano aperti. Negati i
soccorsi da due navi. Salvati da internet: è stato
il destino di un’ottantina di passeggeri. È quanto
emerge da alcune testimonianze raccolte dal sito
Lifenews.ru, secondo il quale invece altre due navi
di passaggio non si sarebbero fermate a prestare
soccorso, come ha fatto invece l'Arabella. A bordo
di quest’ultima un passeggero, dopo aver appreso
della sciagura dal suo telefonino - collegato via
internet alle news - si è diretto con un gruppo di
persone dal comandante sollecitando l’intervento. Il
capitano si è quindi diretto nella zona
dell’incidente, consentendo il salvataggio di una
ottantina di persone. Altre due navi simili passate
prima, invece, avrebbero ignorato le richieste di
aiuto dei naufraghi sui canotti.E’ il più grave
incidente nautico della Russia post-sovietica, a
parte quella del sottomarino Kursk (2000, 118
morti): l’ultimo risale al settembre 2010, quando
sette persone persero la vita nel naufragio di un
battello su un lago a 80 km da Norilsk (grande nord
russo). Il 16 settembre 2005, invece, 14 passeggeri
su un totale di 24 morirono nel fiume Enisei a
Dudinka, nella regione siberiana di Krasnoiasrk, a
bordo della nave Nekrasov, che trasportava anche
oltre 100 tonnellate di frutta e verdura (contro un
massimo di 70). In epoca sovietica, invece, il 31
agosto 1986, la nave da crociera Nakhimov fu
speronata da una chiatta e affondò nel mar Nero al
largo di Novorossisk, causando la morte di
423 persone tra i
1243 passggeri. Il 5 giugno di tre anni prima, la
nave da crociera Suvorov, in navigazione sul Volga
da Rostov sul Don a Mosca, urtò contro un pilone di
un ponte ferroviario mentre stava passando un
convoglio: i morti, tra passeggeri della nave e del
treno, furono almeno 173, ma secondo altre fonti
potrebbero essere stati addirittura 600 (le autorità
sovietiche fecero scendere il silenzio sulla
tragedia). il mattino
12-07-2011
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