Pirateria: Inondiamo
di firme la
Farnesina
Iniziativa
LiberoReporter
Sono passati oltre 3
mesi dal sequestro
della Savina Caylyn,
la petroliera
italiana caduta in
mano ai pirati
somali l?otto
febbraio del 2011, a
670 miglia circa a
est delle coste dell?isola
yemenita di Socotra.
Il silenzio calato
sulla vicenda,
voluto dal Ministero
degli Esteri, ha di
fatto gettato nella
disperazione le
famiglie dei rapiti.
102 giorni passati
con le solite frasi
di rito della
Farnesina " Stiamo
lavorando per voi"
come se si stesse
parlando
dell'ampliamento di
una corsia
autostradale... Dopo
l'ultimatum lanciato
dai pirati,
attraverso gli
uomini sequestrati
(articolo in
questione pubblicato
su LiberoReporter -
http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=6214)
e il perdurare del
mutismo dal nostro
MAE, crediamo sia
arrivato il momento
di far sentire
coralmente la nostra
voce, chiedendo,
attraverso questa
raccolta di firme,
che il nostro
governo si attivi in
maniera concreta
affinché
nostri
marittimi, che già
volgono un lavoro
pesante e disagiato
per pochi euro al
mese, possano
tornare a casa e
riabbracciare i loro
cari. Vi chiediamo
quindi di inondare
di firme la
Farnesina, affinché
si
adoperi in tal senso
e cercando al
contempo di
coinvolgere quella
svogliata stampa
italiana, che per
Mastrogiacomo e
Sgrena, ha
vociferato e si
stracciata
le vesti, ma che non
sta neppure
pubblicando una
semplice velina
sull'argomento... I
marittimi della
Savina Caylyn, ma
anche della Rosalia
D'Amato, altra
imbarcazione
sequestrata il 21
aprile scorso, sono
cittadini di serie c
(neppure di serie
b), beffati due
volte; sequestrati
dai pirati somali e
occultati dalla
"intellettualismo"
mediatico italiano.
Firma e fai firmare,
per ridare la
liberta ai nostri
uomini di mare, in
mano ai pirati
somali
FIRMA E FAI FIRMARE