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La flotta sarda è una roulette russa»
Perplessità sulle mosse di Cappellacci

SASSARI. Una roulette russa. L'operazione traghetti della Regione Sardegna, presentata da Ugo Cappellacci come un deus ex machina in grado di salvare la stagione turistica, viene vista con diffidenza dall'opposizione in Consiglio regionale, in particolare dal Pd. Le perplessità nascono prima di tutto dai prezzi, che in alta stagione sarebbero poco diversi da quelli delle solite note Moby, Tirrenia e Grandi navi veloci; poi i traghetti sarebbero troppo piccoli, in grado di trasportare massimo 850 passeggeri; e infine c'è sempre la spada di Damocle dell'Unione europea che potrebbe bloccare l'iniziativa della Regione Sardegna come aiuto di Stato, dato che la Saremar è una compagnia partecipata. Di tutto questo si è discusso ieri in rettorato, nell'aula Eleonora d'Arborea, ad un incontro al quale hanno partecipato Sandro Broccia, ex assessore regionale ai Trasporti nella giunta Soru, Luigi Lotto, membro della Commissione trasporti in Consiglio regionale, Michele Comenale Pinto, docente di storia dei trasporti all'Universitvà di Sassari, e Michele Meta della Commissione Trasporti della Camera. Il dibattito, organizzato dal consigliere comunale Simone Campus, è stato moderato da Stefano Cucca di Sardegna Liberamente. “Si è detto che il sito della Saremar ha ricevuto già 70mila contatti e 1500 prenotazioni, come se fossero grandi numeri- ha commentato Sandro Broccia- Ma rispetto alle presenze turistiche del 2010, cioè 10 milioni di visitatori tra gennaio e settembre, 1500 rappresentano il due per cento”. Non solo, secondo il professor Comenale Pinto le navi sono troppo piccole: dovrebbero essere utilizzati infatti i traghetti della siciliana T-link, che contengon solo 850 passeggeri. Ipotizzando di riempirle tutte dal 15 giugno al 15 settembre, si arriverebbe a un totale di 250 mila unità, cioè il 5 per cento di quelli trasportati nel 2009 tra giugno e settembre da e per Porto Torres, Olbia e Golfo aranci (4 milioni e mezzo).  Sulla sostenibilità economica ha dei dubbi il professor Pinto: “I traghetti T-link sono stati utilizzati dalla Regione Sicilia in un'operazione simile a quella che vuole realizzare la Sardegna, per la tratta Termini Imerese- Genova Voltri. Ma dopo pochissimo tempo, il servizio è stato sospeso proprio per motivi economici”. Ma anche supponendo che tutto andasse per il meglio in estate, cosa succederà da settembre in poi, quando i turisti saranno pochi ma bisognerà ugualmente assicurare il servizio? Se lo chiedono Sandro Broccia e Luigi Lotto che dicono di sperare nel buon esito dell'operazione, ma d'altra parte ci credono poco, anche se “l'annuncio di tariffe scontate da parte di Moby può essere letto come un effetto indiretto dell'iniziativa sarda. Dubbi anche sul modo in cui è stata condotta la trattativa per la privatizzazione della Tirrenia. “È mancata completamente la programmazione. La Regione ha agito d'impeto, affrontando le questioni man mano che si presentavano”, denuncia Luigi Lotto. Alla fine, come era prevedibile visto che era l'unica in gara, l'ha spuntata la Cin, una cordata formata dai big della navigazione, Vincenzo Onorato (Moby), Manuele Grimaldi e Gianluigi Aponte (Grandi navi veloci e Snav). “La convenzione tra la Regione e i nuovi proprietari non sarà molto diversa da quella con Tirrenia che non ha mai funzionato- afferma Sandro Broccia- Inoltre, lo Stato corrisponderà 72milioni di euro all'anno per tre anni, e quindi complesso spenderà il 20 per cento in più. Nel 2008 avevamo preparato tutto per avviare un bando di gara internazionale allo scadere della convenzione con Tirrenia, poi però non è stato fatto nulla per salvare i posti di lavoro. Ma io dico che era più importante salvare il servizio, perché la cosa più importante sono gli utenti. Tra l'altro, non si è mai visto un miglioramento di un servizio che vada a scapito dei dipendenti
24-05-2011

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