PIRATERIA.
SDM:
"UNA
VITA
UMANA
VALE
MENO
DEGLI
INTERESSI
ECONOMICI"
Sarebbe
stato
più
utile
invece,
di
firmare
decreti
pro
scorte,
attivarsi
a
livello
internazionale
per far
partire
azioni
congiunte
atte a
TUTELARE
TUTTI I
LAVORATORI
MARITTIMI.
E'
dovere
di una
Nazione
difendere
e
tutelare
TUTTI i
suoi
cittadini
‘Perchè
i pirati
somali
hanno
vinto’
titola
dalle
pagine
web il
Sindacato
dei
Marittimi,
SDM. Si
tratta
di
un’organizzazione
che
affronta
il
problema
della
pirateria
marittima
dal 2007
e in
modo
continuo.
Un
impegno
condotto
sia a
livello
nazionale
sia
internazionale
tutelando
gli
interessi
dei
marittimi
italiani
in giro
per i
mari del
mondo.
Un
impegno
che lo
ha
portato
a
scontrarsi
con un
mondo,
quella
armatoriale
italiano,
che
punta in
tutt’altra
direzione.
Nel
pezzo
prevale
un forte
senso di
distacco
anzi di
dissociazione
da
quanto
sta
avvenendo
intorno
al
Sindacato
dei
Marittimi
.
Soprattutto
ne
traspare
una dura
critica
e
condanna
di chi
dal
fenomeno
della
pirateria
marittima
ne ha
ricavato
benefici
e
condizione
favorevoli.
Nel
pezzo si
legge:
“Come
tutti
sapete
anche
l'Italia
ha preso
la
strada
di
difendere
in modo
attivo
le navi
mercantili
bandiera
italiana
dagli
attacchi
dei
pirati,
cioè a
breve a
bordo ci
saranno
o
militari
o
mercenari
che
difenderanno
con le
armi le
nostre
navi.
Molti
pensano
che
questa
decisione
serva a
TUTELARE
I
LAVORATORI,
CIOE'
TUTELARE
LE VITE
UMANE,
la
verità
invece è
in
questa
bella
dichiarazione:L’impiego
dei
militari
a tutela
degli
interessi
economici
e
commerciali
non è
una
novità
né nella
storia
marittima
né
nell’attualità
italiana
che vede
i
soldati
impiegati
anche a
protezione
di
cantieri
stradali
e
ferroviari.
Secondo
Caffio
“con
questo
incarico
la
Marina
assolve
il
compito
istituzionale
di
proteggere
gli
interessi
nazionali
all’estero”.A
protezione
di
cantieri
e
ferrovie,
cioè si
paragona
la
pirateria
a
manifestazioni
di Black
Block,
ai quali
però non
si spara
per
uccidere,
e
sinceramente
il
paragone
non
regge.
Se
invece
ci
riferiamo
a
proteggere
tali
cantieri
in zone
di
guerra,
anche
qui il
discorso
è molto
diverso,
e
purtroppo
è
cronaca
di anni,
che di
morti di
militari
italiani
ce ne
sono
state,
ma
ribadiamo
quella è
missione
di
guerra
di pace.
Soffermatevi
su
questa
frase
"proteggere
interessi
economici
e
commerciali
(nazionali
all'estero)".
Come
vedete
non si
parla di
tutela
di vite
umane,
di
evitare
il
sequestro
di
uomini,
ma
semplicemente
di
INTERESSI
ECONOMICI.Questo
lo
vedrete
anche da
un
semplice
fatto,
gli
armatori
useranno
queste
scorte
solo per
transito
zona
somala,
ma non
utilizzeranno
queste
scorte
in altre
zone
dove
seppur
minore,
il
rischio
pirateria
esiste.
Che
questa
non sia
la
soluzione
emerge
anche da
questa
altra
affermazione:“Non
si
tratta
di dare
la
caccia
ai
pirati
ma della
protezione
delle
singole
navi in
caso di
minaccia
in atto”
sottolinea
l’ammiraglio
Fabio
Caffio,
esperto
di
Diritto
del
mare.CIOE',
NON
FAREMO
NULLA
PER
CONTRASTARE
LA
PIRATERIA
E
SCORAGGIARE
QUESTA
ATTIVITA'
CRIMINALE,
NOI LI
ASPETTIAMO
E GLI
SPARIAMO,
fino ad
oggi le
morti
sono
state
più
dalla
parte
degli
aggressori!
Ora non
entriamo
nel
merito
se
questa è
la
soluzione,
ma
ragioniamo
come che
questa
lo sia.
Non si
poteva
obbligare
l'uso di
questa
scorta a
chiunque
passi in
tale
zona,
togliendo
una
missione
militare
che
inoltre
ha
portato
a
risultati
mediocri?
Gli
Stati
avrebbero
risparmiato
milioni
di euro
per una
missione
inutile,
le navi
sono
protette
e le
spese
addossate
a chi
spedisce
le merci
(gli
armatori
non ci
rimettono
mai).Altra
domanda,
potranno
i
lavoratori
denunciare
l'armatore
se
questo
non
userà
tali
scorte,
visto
che non
sono
obbligatorie?
Quello
che ci
sorprende
non è la
scelta
delle
scorte
armate,
che come
dicemmo
ormai
per
incapacità
dei
politicanti
vari
sono
indispensabili,
ma il
non
portare
avanti
azioni
per
risolvere
una
crisi
globale.
Non a
caso il
Dottor
Caffio
non
avrebbe
mai
potuto
dire
anche
volendo,
che
tutela
gli
italiani,
i
lavoratori,
gli
Uomini
poichè
più
della
metà dei
marittimi
italiani
naviga
su
bandiera
diversa
da
quella
italiana,
e
ricordiamo
al
Dottor
Caffio
che una
Nazione
dovrebbe
difendere
e
tutelare
TUTTI i
suoi
cittadini.Per
la
pirateria
si
doveva
quindi
non solo
procedere
a
firmare
decreti
pro
scorte,
ma
attivarsi
a
livello
internazionale
per far
partire
azioni
congiunte
atte a
TUTELARE
TUTTI I
LAVORATORI
MARITTIMI.Per
ragionare
così ci
vuole
ETICA,
MORALE,
CAPACITA'
e
mettere
prima di
tutto la
tutela
del
valore
umano e
non del
tutelare
interessi
economici
e
commerciali,
molti
più
semplici
da
tutelare.
Un
cittadino
ci ha
scritto,
ma
allora
se per
difendere
una nave
dai
pirati
si può
sparare
ed
uccidere,
per
tutelare
interessi
economici
e
commerciali,
perchè a
terra in
Italia
lo
stesso
non si
può fare
per
difendere
una
Banca o
una
Tabaccheria?
Può un
tabaccaio
chiedere,
pagando,
un
carabiniere
personale
che
difenda
anche
sparando
un
interesse
economico/commerciale?
CHE
DIFFERENZA
C'E' TRA
UNA NAVE
E UNA
FARMACIA
O
TABACCHERIA
ROMANA?
Anzi ci
sono
Farmacie
che
subiscono
più
rapine
di una
nave che
transita
zona
rischio
pirateria
per un
anno.Invece
a terra,
devi
subire
la
rapina,
non puoi
reagire,
se spari
ti
processano
e
rovinano
la vita.
L'unica
cosa che
puoi
fare è
chiamare
la
Polizia
o i
Carabinieri
che
arrivano
dopo che
tutto è
finito.
Se li
arrestano
il danno
economico
nessuno
lo
risarcisce.E
MENO
MALE CHE
E' COSI'
altrimenti
stavano
ancora
nel Far
West
caro
amico
che ci
scrivi.
Noi
siamo
contrari
a
difendere
la nave
con
scorte
solo
perchè
questa è
vista
come
unica
soluzione
per
evitare
di agire
invece
su scala
più
ampia.
siamo
contrari
perchè
prima si
doveva
agire
politicamente,
e nel
frattempo
semmai
utilizzare
le
scorte.
Ci
schifa
vedere
l'aridità
umana
che c'è
in
politica,
dove si
parla di
difendere
interessi
commerciali
ed
economici
calpestando
il
valore
della
vita
umana.
Ci
schifa
sentir
dire,
tanto le
perdite
sono
solo
dalla
parte
degli
aggressori,
che
siamo
ben
chiari
non
difendiamo
e non
giusifichiamo,
ma che
sono
sempre
delle
vite
umane.Era
meglio
la
caccia
al
pirata
per
darlo ad
una
giustizia,
che
sentir
dire gli
spariamo
addosso
tanto
alla
fine
dobbiamo
difendere
un
interesse
economico
nazionale.Diciamo
di
esportare
libertà,
democrazia,
giustizia
e poi
sentiamo
e
leggiamo
queste
dichiarazioni?
Ci
definiamo
potenza
del
mondo, e
poi non
riuscendo
a fare
cose
concrete
e ci
abbassiamo
al
livello
del
pirata?
Vedete,
lo
schifo è
leggere
la
soddisfazione
di
CONFITARMA
e
Governo.
Noi al
loro
posto
avremmo
detto
"purtroppo
non
siamo
capaci,
noi
paese
moderno,
civile e
di
diritto
di
contrastare
la
pirateria.
Per
tanto
dobbiamo
con
rammarico
e
amarezza
abbassarci
al
livello
del
pirata
stesso
ed
utilizzare
le armi
per
dinfenderci.
Oggi è
un
giorno
triste,
non
siamo
soddisfatti
perchè
si
mettono
a
rischio
vite
umane,
sia tra
i nostri
che tra
gli
aggressori,
ma
questo
sappiamo
fare. Ci
auguriamo
che
qualcuno
più
capace
prenda
in mano
la
situazione
cosi che
le
scorte
prima o
poi non
servano
più".
Invece,
sono
tutti
felici e
soddisfatti.
Ma chi
ha
vinto?
Sicuramente
la
pirateria,
perchè
ha fatto
si che
potenze
mondiali,
che si
vantano
di farti
la foto
con un
satellite
mentre
fai pipì
a casa
tua, per
contrastare
la
pirateria
si sono
abbassati
a
questa.
Non
siamo
riusciti
a
costituire
un
tribunale
internazionale
specifico
per la
pirateria.
Non
siamo
riusciti
ad
aiutare
la
Somalia
a non
essere
più
terreno
fertile
per
questa
attività
criminale
e
terroristica.
Non
siamo
riusciti
a
recuperare
i
riscatti
pagati
fino ad
oggi,
che di
fatto
hanno
sovvenzionato
attività
criminali
peggiori.E
in
questo
scenario,
hanno la
faccia
di
essere
soddisfatti?
Pubblicata
il
15.07.2011
su
http://www.sindacatomarittimi.eu