MARITTIMI
Vie
del Golfo mille marittimi pronti al blocco
Massimo Zivelli
Ischia. Navi e aliscafi bloccati nei porti
dall’agitazione del personale. Fortissimi disagi per
i pendolari e caos agli imbarchi. E alla fine tutti
i collegamenti di navi e aliscafi sulle rotte del
golfo di Napoli rischiano addirittura di saltare per
l’intera giornata di martedì. Contro le incertezze e
lungaggini della Regione che dopo un anno non è
ancora in grado di varare il nuovo assetto delle
corse - ma soprattutto per protestare contro il
nuovo piano dei collegamenti marittimi formulato
nelle settimane scorse dall’
assessore Vetrella -
i sindacati unitari Cgil-Cisl-Uil hanno proclamato
lo stato di agitazione dei circa mille marittimi che
fanno capo ad Alilauro, Alicost, Snav, Gescav,
Medmar e Caremar. Quella di martedì si preannuncia
dunque come l’ennesima giornata nera per tutto il
comparto dei trasporti, sulle rotte del golfo di
Napoli. Da Capri e Sorrento fino a Ischia e Procida.
Formalmente
l’agitazione dei lavoratori dovrebbe limitarsi alla
ritardata partenza di ogni singola unità, fino a due
ore sulla normale tabella oraria. «Facile immaginare
il caos che si verificherà sulle banchine
soprattutto per l’imbarco di camion e automezzi che
quotidianamente sbarcano sulle isole per gli
approvvigionamenti» osserva Pietro Russo, presidente
dell’Ascom-Confcommercio di Napoli. Attualmente sono
circa 400 gli automezzi pesanti che ogni giorno
fanno la spola fra le terraferma e le isole per
trasportare derrate alimentari e rifornimenti. Ma la
preoccupazione maggiore è legata al fatto che
l’agitazione potrebbe presto trasformarsi in un
blocco totale dei collegamenti per la gran parte
della giornata di martedì. I ritardi infatti
finiranno inevitabilmente per mandare in tilt il
controllo del traffico marittimo, e a sua volta la
capitaneria di porto di Napoli potrebbe facilmente
decidere - quale male minore - di non autorizzare
più le corse fuori orario. La discesa in campo dei
sindacati avviene a poche ore da uno degli ultimi
incontri che si svolgerà in Regione, prima che scada
anche l’ennesima proroga ordinata dal governatore
Stefano Caldoro, proroga che ha evitato il blocco
totale dei collegamenti marittimi nei primi giorni
dell’anno e con le isole ancora affollate di
turisti. Ma superata l’ennesima emergenza, la
questione di varare subito un buon piano dei
trasporti marittimi nell’area del golfo di Napoli,
si è nuovamente mostrata in tutta la sua complicata
drammaticità. I marittimi sono sul piede di guerra.
Quelli delle compagnie private, che rappresentano
oltre l’80% dell’armamento, sentono il fiato sul
collo di licenziamenti a raffica. E sonni tranquilli
non dormono i dipendenti della Caremar. Troppo
risicato l’organico ed anche la dotazione stessa dei
mezzi navali, per poter pensare di affrontare gli
obiettivi posti dal nuovo piano regionale.
Preoccupati sono i pendolari che si preparano ad
affrontare per il terzo anno consecutivo una
stagione invernale all’insegna della precarietà più
assoluta. I residenti sulle isole si preparano a
loro volta alla mobilitazione generale: fra gli
aspetti deleteri del nuovo piano, la possibilità per
le compagnie private di abolire del tutto le tariffe
agevolate per chi è costretto a servirsi di navi ed
aliscafi per collegarsi con la terraferma. Ma anche
gli armatori sono scontenti, e puntano decisamente
al boicottaggio di un piano che non assegna loro
certezze di lunga durata d’esercizio delle linee che
la Regione metterà presto a gara.
www.ilmattino.it
09-01-2011
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