PIRATERIA,L'ARMATORE
RASSICURA «I 23
MARITTIMI STANNO
TUTTI BENE»
TORRE DEL GRECO–
Dalla società
armatrice dell'"Anema
e core", il
mercantile italiano
sequestrato in
Nigeria da un gruppo
di pirati, arrivano
le prime notizie
rassicuranti sulla
sorte dei 23
marittimi, di cui
due italiani.«I
componenti
dell'equipaggio
stanno tutti bene.
Non ci arrivano
notizie diverse,
quindi almeno da
questo punto di
vista possiamo stare
tranquilli»: lo ha
detto Giuseppe Mauro
Rizzo,
amministratore
delegato della
compagnia Rbd (Rizzo-Bottiglieri-De
Carlini).Rizzo non
conferma di avere
avuto contatti
diretti con i 23
marittimi imbarcati
sulla nave della
società di Torre del
Greco (Napoli), ma
si sbilancia sulle
loro condizioni pur
in un quadro di
assoluto riserbo:
«Non posso dire
altro – sottolinea –
anche per non
compromettere il
lavoro che si sta
facendo in queste
ore. Siamo in
costante contatto
con la Farnesina e
il comando generale
delle Capitanerie di
porto. Seguiamo le
procedure previste
in queste
circostanze e quindi
dobbiamo rispettare
rigide regole di
sicurezza, per non
mettere in pericolo
la vita delle
persone
sequestrate».«L'azienda
infatti – continua
l'amministratore
delegato della Rbd
spa dalla sede di
viale Olivella – ha
a cuore
principalmente le
sorti dei componenti
dell'equipaggio.
Anche per questo ci
siamo affidati ad un
comunicato per
chiarire ciò che
potevamo dire. Per
il rigido protocollo
di sicurezza,
dunque, non possiamo
entrare nel merito
di quanto sta
avvenendo, con la
ferma convinzione
però che si sta
facendo tutto il
possibile per
riportare, e al più
presto, i nostri
uomini a
casa».Speranza
questa anche delle
famiglie degli unici
due italiani
presenti a bordo
dell'Anema e core,
Jacopo Carluccio,
giovanissimo allievo
ufficiale di Sarzana
(La Spezia), e del
primo ufficiale
Cosimo La Forgia, di
Molfetta (Bari).A
completare
l'equipaggio del
mercantile il
comandante, di
origini rumene, e
gli altri venti
marinai, tutti delle
Filippine.
Un'angoscia
condivisa da chi ha
i propri cari nelle
mani dei
sequestratori,
stavolta in Somalia,
da diversi mesi. È
il caso degli uomini
imbarcati sulla "Savina
Caylyn", la
petroliera dei
fratelli D'Amato
sequestrata l'8
febbraio scorso.A
bordo 22 marinai,
cinque dei quali
italiani. In mano ai
pirati dal 21 aprile
scorso anche i
marittimi del
bulkcarrier della
flotta Perseveranza,
Rosalia D'Amato:
anche in questo caso
sono 22 gli uomini
sequestrati, sei
italiani e 16
somali.http://www.gazzettadelsud.it