GALLO (M5S)DOPPIO REGISTRO MARITTIMO O
REGISTRO INTERNAZIONALE
Sono intervenuto in Aula sulla ratifica ed esecuzione della
Convenzione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sul
lavoro marittimo. “La globalizzazione dei mercati è andata sempre
più veloce della globalizzazione dei diritti lastricando la strada
di insopportabili ingiustizie. Né possiamo tacere le tragedie che si
sono consumate in tanti Paesi, dal Bangladesh alla Colombia, dovute
all'assenza di tutele dei lavoratori e dell'ambiente, pur se in
altri settori produttivi. Siamo coscienti che la competizione
capitalistica conduce il sistema produttivo ad abbattere i costi per
realizzare maggiori profitti e la voce più aggredita è il costo del
lavoro. Non possiamo, quindi, permettere questa aggressione sui
diritti, questo lavoro al ribasso.” Purtroppo è palese che al
momento della formazione di un organico, quale potrebbe essere
l’equipaggio di una nave, si punta più sul risparmio del costo del
lavoro piuttosto che sulle professionalità in campo. Per questo
motivo l'istituzione del doppio registro marittimo è da considerarsi
uno strumento pericoloso dato che ha di conseguenza favorito in
questi ultimi anni l’imbarco di personale a basso costo e spesso
privo della formazione necessaria. In particolare abbiamo chiesto al
Governo che “si impegni a valutare l’opportunità di adottare ogni
iniziativa al fine di evitare una evidente discriminazione del
personale marittimo italiano e garantire la legalità, la
professionalità e la sicurezza sulle navi battenti bandiera
italiana”.
Il Governo in aula ha Riformulato l’ordine del giorno presentato dal
Movimento 5 Stelle “ad attivare un monitoraggio in ordine ai profili
tecnico-giuridici della questione esposta in premessa, anche al fine
di individuare eventuali profili di disparità di trattamento ed in
tal caso di valutare possibili, conseguenti correttivi normativi”.
Abbiamo accettata la riformulazione presentata dal Governo per
“spirito di collaborazione e di confronto” non perdendo l’occasione
di far notare all’intera platea che “questa vicenda va avanti da
tantissimi anni. Ci dovrebbero essere già tanti dati perché è stata
dibattuta in questo Parlamento e da Governi e da tantissimi soggetti
e sembra assurdo che ancora oggi ci sia bisogno di controllare che
esista questa discriminazione così forte”. Ligi Gallo