TIRRENIA: CESSIONE PROSEGUE CON 13 SOCIETA', CAUTI
SINDACATI (IL PUNTO) (ASCA)
Roma, 3 feb - Le societa' selezionate per
proseguire nel programma di dismissione di Tirrenia e Siremar. Lo ha annunciato
il commissario straordinario, Giancarlo D'Andrea, in una nota, poco prima
dell'incontro con i sindacati per spiegare il programma di privatizzazione. Le
societa' interessate sono Atlantica, Costantino Tomasos Trasporti Marittimi,
Forship, Frittelli Maritime Group, Grandi Navi Veloci, Gruppo XTL, Laviosa
Minerals, Mediterranea Holding di Navigazione, Moby, Shipping Investments,
Stradeblu, Strategic Value Partners e Zao Soyuzneftegas Invest. Per Siremar, le
societa' interessate sono: Caronte & Tourist, Mediterranea Holding di
Navigazione, Riccardo Sanges & C., Traghetti delle Isole e Ustica Lines. ''Il
termine per la presentazione delle offerte - si legge nella nota - e' stato
fissato al 15 marzo 2011, onde consentire il rispetto dei tempi della procedura
come illustrati alle competenti Istituzioni dell'Unione Europea''. Questo nuovo
passo arriva dopo il via libera del ministero per lo Sviluppo economico al
programma di cessione delle due societa' il 26 gennaio scorso. Le procedure di
vendita riguardano i 2 complessi aziendali separatamente, con l'obiettivo di
dare continuita' al servizio e di salvaguardare la piena occupazione. Intanto la
Tirrenia dal 31 gennaio ha iniziato a prendere le prenotazioni per la stagione
estiva, segnale accolto positivamente dai sindacati che in cio' vedono una
volonta del management di portare a compimento il programma di privatizzazione
della societa'. I sindacati rimangono pero' cauti sul programma di cessione e
premono per il mantenimento dei livelli occupazionali. Per il segretario
generale della Fit-Cisl, Giovanni Luciano, ''e' positivo che siano in gioco, per
la privatizzazione di Tirrenia e di Siremar, importanti gruppi armatoriali che
offrono solide garanzie di strutture industriali in grado di gestire al meglio
le compagnie'', pero' permangono criticita' dal punto di vista del livello
occupazionale. Il documento sul programma di cessione di Tirrenia e Siremar
spiegato oggi dal commissario straordinario, prosegue Luciano ''presenta gia' un
forte elemento di non condivisione, per il fatto che le garanzie occupazionali
inserite sono previste al minimo di legge di due anni, pur in presenza di
concessioni garantite per otto anni. In questo il Governo dovra' fare la sua
parte''. ''I delicati passaggi di questa privatizzazione - conclude da parte
Luciano - richiedono una ampia convergenza del mondo del lavoro, oltre ad una
condivisione degli obiettivi e delle scelte per realizzarli''. Anche per la
Filt-Cgil ''vanno create le condizioni affinche' il commissario possa pretendere
il rispetto delle norme contrattuali e delle garanzie occupazionali''. Massimo
Ercolani, coordinatore nazionale dei marittimi della Filt Cgil, dopo l'incontro
con il commissario straordinario ha spiegato che ''per quanto attiene la
continuita' occupazionale abbiamo appreso che le garanzie previste sono limitate
ad un periodo di due anni, come stabilito dalla legge, e per quanto attiene la
continuita' dell'applicazione dei contratti e' legata a quanto verra' proposto
dall'eventuale acquirente ai singoli lavoratori''. Secondo Ercolani ''proprio su
questi punti ci sono dei precisi impegni del Governo che prevedono l'effettiva
tutela occupazionale ed il rispetto delle norme contrattuali vigenti ed in
occasione dell'incontro del 9 febbraio al Ministero dello Sviluppo Economico
chiederemo che il Governo mantenga gli impegni assunti''. Intanto la Uilt
sospende lo sciopero di 48 ore proclamato in Tirrenia per l'8 e il 9 febbraio,
in attesa dell'incontro con il Governo fissato per il 9 febbario. Per il
segretario generale, Giuseppe Caronia ''inizia cosi', questa nuova fase di una
privatizzazione sinora misteriosa, confusa e pasticciata che dovrebbe sviluppare
un serrato confronto specie col Governo, capace di dare risposte concrete alle
sacrosante aspettative dei lavoratori in particolare sui livelli occupazionali e
sulla continuita' contrattuale post-privatizzazione, ma i cui presupposti
francamente ci preoccupano non poco''. ''Rimangono per intero - prosegue Caronia
- le nostre preoccupazioni che ci auguriamo possano essere fugate nel corso dei
prossimi incontri a partire da quello previsto col Governo presso il ministero
dello sviluppo economico il 9 febbraio, sulla base delle cui risultanze
decideremo se riprogrammare o meno il previsto sciopero da noi proclamato per i
giorni 8 e 9 febbraio che e' pertanto da ritenersi solamente sospeso''.