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Tirrenia privatizzazione sospetta " e che cosa dire di Toremar ?

IL CASO Per i sindacati non c’è trasparenza
 

la cosiddetta fase due del bando 2010-2011. Fase cominciata un mese fa con la scrematura delle 21 manifestazioni d’interesse presentate alla scadenza della gara. Adesso sono 16 le compagnie rimaste in gara e invitate a esaminare il bilancio e i patrimoni della Tirrenia, per poi presentare l’offerta. Tutta questa procedura dovrebbe essere trasparente, ma non è così. Proprio ieri i sindacati - che hanno ottenuto in extremis il pagamento delle tredicesime - hanno criticato il lungo silenzio del commissario straordinario, Giancarlo D’Andrea, sull’identità dei pretendenti. «Non si capisce perché - scrive la Uiltrasporti - il motivo per cui su questa lista continua a esserci un alone di mistero. Non solo il commissario non ha ufficializzato i nomi di chi è stato ammesso, ma si è rifiutato di spiegare il percorso che ha portato all’esclusione di cinque candidati». È un silenzio - sempre secondo i sindacati - che preoccupa e soprattutto sembra “essere una procedura ben lontana da quella piena trasparenza pretesa dalla Commissione Europea”. Forse questo è proprio uno dei motivi per cui Bruxelles continua a tenere sotto controllo la privatizzazione della compagnia. A cui aspirano di certo la «Mediterranea holding» - capeggiata dalla Regione Sicilia, con in cordata anche un socio sardo, l’armatore Franco Del Giudice, bruciata ad agosto quando l’acquisizione sembrava fatta - la favorita «Compagnia Italiana di Navigazione», costituita dagli armatori napoletani Aponte, Grimaldi e Onorato, l’imprenditore italo-americano Antony Cerone, l’armatore greco Alexis Tomasos e diversi fondi internazionali d’investimento, con in testa il gruppo Franza e la Cinven Limited .

Una delle ultime perplessità è stata avanzata dalla Uil: sulla carta c’è un possibile conflitto d’interessi fra alcuni probabili vincitori della gara, che già operano sulle rotte coperte dalla compagnia di navigazione pubblicazione, e le tratte dell’ex Tirrenia. In una simulazione, il sito Shippingonline ha ipotizzato che se dovesse vincere la «Compagnia italiana» sull’Olbia-Genova partirebbero tre traghetti appartenenti in un modo o nell’altro alla stessa famiglia: uno del gruppo Onorato-Moby, un altro della Gnv-Aponte e il terzo della Nuova Tirrenia, che in caso di vittoria della «Compagnia» sarebbe controllata proprio dagli armatori Onorato e Aponte. Insomma, un bell’intreccio - sarebbe lo stesso anche sulle tratte Olbia-Civitavecchia e Porto Torres-Genova - che potrebbe finire sotto i riflettori dell’Antitrust per sospetto monopolio. Ma sono illazioni: il cammino verso la privatizzazione è ancora lungo e questa volta la Commissione Europea non farà sconti all’Italia.

 

06-02-2011                          Stampa questa pagina 

 

                                          

 

 

 

   

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