MARITTIMI
Se anche la vertenza Tirrenia
spacca il sindacato
Convocato per stasera il tavolo
al ministero dello Sviluppo
economico. I lavoratori Filt
Cgil si incatenano dinanzi la
sede napoletana: «Difendere per
primi i precari»
Il sindacato si
spacca anche sulla vertenza Tirrenia. Colpa anche
dell'azienda che aveva convocato per ieri la Filt
Cgil dopo la protesta di lunedì, salvo poi revocare
l'incontro a causa delle pressioni ricevute da Cisl
e Uil. «Noi francamente avremmo preferito che
Federlinea convocasse tutte le sigle, perché a noi
interesse risolvere i problemi e non esporre le
nostre bandierine» spiega Emanuele Fernicola.
Previsto per la serata di oggi un incontro al
ministero delle Attività produttive. Al tavolo il
sindacato si presenterà con posizioni diverse. La
Filt Cgil non ha firmato il testo che prevede la
cassa integrazione a rotazione per 722 dipendenti.
300 famiglie rischiano di non ricevere lo stipendio
questa primavera ed estate solo a Torre del Greco.
La posizione della Uil
La Uil arriverà fiduciosa al
tavolo capitolino. «Sono molto
ottimista circa l'esito
dell'incontro di oggi che avremo
alle ore 18 col Governo presso
il ministero dello sviluppo
economico. Infatti avendo a
disposizione solamente un'ora e
mezza, alle 19.30 sono convocate
le altre OO.SS., devo ritenere
che le risposte positive che
attendiamo siano già tutte
pronte», ha affermato il
Segretario Generale della
Uiltrasporti Giuseppe Caronia.
«Avremo pertanto le garanzie
occupazionali e di continuità
contrattuale per i lavoratori di
Tirrenia e Siremar, la certezza
che verranno sanate prima della
vendita tutte le inadempienze
contrattuali esistenti
(immissione in Crl, in Tp,
promozioni, etc.), la
disponibilità, ove dovessero
necessitare, degli
ammortizzatori sociali consimili
a quelli già utilizzati per
Alitalia e avremo infine la
certezza che nel contratto di
cessione dei due compendi
aziendali verranno inserite le
clausole sociali che legheranno
il periodo di garanzia
occupazionale alla durata delle
convenzioni (8 anni per Tirrenia
e 12 per Siremar)», conclude
Caronia.
La posizione della Cgil
Meno ottimista la Filt Cgil. «La
fase finale di privatizzazione
di Tirrenia rischia di veder
precipitare in un baratro tutti
gli annosi problemi che
affliggono il personale
dell'azienda, per questo è
necessario uno scatto di
orgoglio del sindacato e dei
lavoratori a tutela del proprio
futuro». Per questo i lavoratori
campani hanno oggi manifestato,
incatenandosi, dinanzi la sede
napoletana della compagnia
pubblica di navigazione. La Filt
rivendica la piattaforma comune
a tutte le sigle che respingeva
la cassa integrazione e si
domanda per quale motivo questa
è stata sottoscritta. «In più
l'accordo di cassa integrazione
straordinaria è stilato in modo
vago – spiegano i manifestanti –
e permette all'azienda di agire
con mano libera del personale,
mentre solitamente gli accordi
cig mettono paletti e regole
precise». Ma quello che temono
maggiormente i sindacalizzati
Filt, è da notare come al
presidio di oggi partecipavano
anche lavoratori tesserati con
altre sigle, è l'esclusione dei
precari. «Che fine faranno tutti
i lavoratori di lista stagionale
e di turno generale che
imbarcano da anni con Tirrenia?»
domandano. «È giusto o sbagliato
pretendere che sia fatta una
loro lista che transiti per i
picchi di lavoro con il privato?
O dobbiamo abbandonarli al
proprio destino?». Domande senza
retorica. Al governo, a
Federlinea e a Cisl e Uil il
dovere di rispondere
www.agenziami.it
10-02-2011
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