PIRATERIA SOMALA
11 MARITTIMI
ABBANDONATI
Prigionieri in
Somalia ci sono 11
marittimi italiani.
Si tratta di parte
dei membri degli
equipaggi di due
navi italiane,
‘Savina Caylyn’ e
‘Rosalia D’Amato’
cadute nelle mani
dei pirati somali
rispettivamente l’8
febbraio e il 21
aprile scorsi.
Ovviamente il loro
sequestro si consuma
nel silenzio più
assordante.Il
parlamentare di
Italia dei Valori,
Fabio Evangelisti
interviene in merito
al sequestro della
petroliera italiana
Savina Caylyn e ai 5
marittimi italiani,
parte dei membri del
suo equipaggio,
trattenuti
prigionieri in
Somalia dai pirati
somali.L’On
Evangelista ha
commentato la
risposta del
sottosegretario agli
Esteri Alfredo
Mantica a
un'interrogazione in
commissione Esteri
della Camera di cui
Antonio Di Pietro è
primo firmatario:
"Una risposta
insoddisfacente e
rinunciataria. Lo
stato ha abbandonato
al loro destino
l'equipaggio della
nave italiana Savina
Caylyn sequestrata
dai pirati lo scorso
febbraio. Nel
documento si legge
che l'unità di crisi
della Farnesina si
sarebbe mantenuta in
contatto con la
società armatrice,
la quale, a sua
volta, si sarebbe
affidata ad uno
studio inglese di
intermediazione. Nel
testo si precisa,
inoltre, che le fasi
di trattativa e di
contatto con la nave
sarebbero in una
fase di stallo senza
che vi sia stabilita
altra azione volta a
liberare gli ostaggi
della Caylyn. Ora ci
chiediamo: lo Stato
dov'è visto che il
ministero ha
sostanzialmente
abdicato alle
proprie funzioni di
tutela dei nostri
connazionali che da
mesi si trovano in
condizioni a dir
poco drammatiche? Ci
auguriamo che
qualcuno alla
Farnesina batta un
colpo".Purtroppo
quando esposto dal
parlamentare di IdV
è una dura realtà.
Secondo una stima
dell'International
Maritime Board
Piracy Reporting
Centre, i predoni
del mare somali
attualmente
trattengono in
ostaggio almeno 26
navi e oltre 5oo
marittimi di diverse
nazionalatà.
Difficile però, dire
con certezza quanti
in realtà siano i
marittimi ostaggi
dei predoni del
mare. Di certo tra i
prigionieri in
Somalia ci sono
anche 11 marittimi
italiani. Si tratta
di parte dei membri
degli equipaggi di
due navi italiane,
‘Savina Caylyn’ e
‘Rosalia
D’Amato’cadute nelle
mani dei pirati
somali
rispettivamente l’8
febbraio e il 21
aprile scorsi.
Ovviamente il loro
sequestro si consuma
nel silenzio più
assordante. Un
silenzio che già in
passato ha voluto
nascondere verità
inconfessabili come
nel caso del
sequestro del
rimorchiatore
italiano ‘Buccaneer’.
La nave venne
catturata alla
vigilia della Pasqua
del 2009 mentre era
in navigazione nel
Golfo di Aden con
tutto il suo
equipaggio. Si
trattava di sedici
marittimi, di cui
dieci italiani, che
rimasero nelle mani
dei pirati somali
per quasi quattro
mesi. Vennero
liberati il 9 agosto
dello stesso anno
solo dopo il
pagamento di un
riscatto di 4 mln di
dollari. Tanti
biglietti verdi
messi insieme in
mazzette e chiusi in
4 sacche cellofanate
scambiate in mare.
Ancora oggi la
vicenda è avvolta da
mille misteri e
omissioni come il
negare, da parte
Farnesina, del
pagamento
riscatto.http://www.liberoreporter.it