FIRENZE - Mentre si
attende ancora l’inizio dei
lavori di alleggerimento del
relitto della ”Concordia”
che, con l’eliminazione di
arredi e suppellettili,
dovrebbe portare il
pescaggio medio da 18,5 a
15,5 metri per consentirne
lo spostamento dall’area
portuale di Prà-Voltri a
quella dei bacini di
carenaggio, è atteso a breve
un incontro tra il
presidente della Regione
Toscana e Costa Crociere,
primo passo ufficiale per il
ripristino ambientale
all’Isola del Giglio dove
non c’è più il relitto della
nave, ma restano tutti i
segni dei lavori fatti dal
quel tragico 13 Gennaio 2012
quando lì morirono 32
persone.
A Genova, l’inizio dei
lavori di alleggerimento è
previsto a fine
Settembre/metà Ottobre e
dovrebbe terminare a fine
Gennaio invece che a
Dicembre, come era nelle
previsioni iniziali. Il
rallentamento delle
operazioni è stato provocato
in parte dalle ricerche del
corpo di Russell Rebello,
l’unica vittima ancora
dispersa e in parte
dall’iter amministrativo
relativo al passaggio dalla
fase di emergenza gestita
dalla Protezione civile a
una gestione ordinaria per
lo smantellamento del
relitto. A rallentare i
lavori hanno pure
contribuito le due trombe
d’aria che, il 19 Agosto
scorso, si sono abbattute
nel ponente genovese e che
hanno raggiunto il relitto:
una a poppa e l’altra a
prua, portando i cavi
d’ormeggio alla massima
tensione. E proprio per
rafforzarli gli esperti
hanno deciso di aggiungere
quattro nuove bitte alle 13
già sistemate sulla diga
foranea di Prà dove la nave
è assicurata. A tutte le
bitte saranno agganciate
alcune catene per rinforzare
i cavi che già bloccano la
”Concordia”.
Per quanto riguarda, invece,
l’incontro tra il presidente
della Regione Toscana e
Costa Crociere, questo
dovrebbe essere programmato
a breve perché Costa deve
presentare a Enrico Rossi,
al quale dopo la chiusura
dello stato di emergenza
nazionale (come ripostato
anche sull’edizione di ieri,
ndr) spetta la competenza,
il progetto definitivo per
gli interventi di ripristino
e recupero ambientale, i cui
costi «sono tutti a carico
di Costa Crociere».
Non c’è ancora una data
fissata ma, come spiega
Maria Sargentini, presidente
dell’Osservatorio di
monitoraggio regionale, è la
parte determinante «di
quella che per noi è sempre
stata l’ultima fase
dell’emergenza». E’ vero,
infatti, che è chiusa quella
nazionale ma, come stabilito
nella Conferenza di servizi
del 2012, «per la Toscana è
così superata solo la prima
fase. Ora si tratta di
arrivare al ripristino di
ciò che c’era nei fondali,
dell’ambiente marino». In
realtà, non appena il
relitto della Concordia è
arrivato a Genova, sono
partiti i lavori
preliminari, «ma necessari»,
al progetto ed in
particolare «la mappatura
dei fondali che non era
possibile fare fino a quando
la nave era davanti al
Giglio».
Un lavoro che secondo
Sargentini «è stato fatto in
modo molto dettagliato, con
test che hanno dato risposte
importanti da utilizzare
quando avremo il progetto
definitivo». Costa non potrà
presentare un progetto di
ripristino che si discosti
troppo da quello pensato e
autorizzato nel 2012,
«quando non avevamo però la
mappatura precisa di ciò che
è rimasto là dove si era
arenato il relitto». Se
dovesse essere troppo
diverso, infatti, servirebbe
una nuova Conferenza di
servizi. Il presidente
Rossi, l’Osservatorio («che
sarà rimodulato secondo le
nuove esigenze») e tutta la
Regione, conclude Sargentini,
«seguiranno con molta
attenzione che tutto venga
realizzato nei tempi più
brevi possibili ma anche che
il ripristino ambientale sia
quello che ci aspettiamo, e
soprattutto si attendono gli
abitanti del Giglio al quale
il presidente ha assicurato
ogni appoggio anche per
rilanciare l’economia e il
turismo dell’isola».