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VENTINOVE ANNI NACQUE UNA BIMBA PROGRAMMATA, IL PAPA'  E' UN MARITTIMO TIRRENIA

  

NAPOLI Il ginecologo infila le mani nei piccoli oblò dell' incubatrice e solleva pian piano la neonata. E' fasciata con un pamper bianco dal quale escono le gambette e le braccine ancora molto arrossate per il parto. Teresa, il primo caso in Europa di sesso programmato, ha capelli scuri con due occhi grandi e neri. E' nata quasi all' alba nella clinica Villa del Pino. Pesa due chili e mezzo. E' stata messa subito nell' incubatrice. Si sveglia e muove le piccole mani solo quando il dottor Raffaele Magli la cambia di posizione. Sta benissimo anche se è nata prima dei nove mesi, dice il medico con voce emozionata ma rassicurante. Nella stanza numero 302, al terzo piano della clinica, c' è la madre della bimba, Giuseppina Spina di 29 anni. Ha subìto un taglio cesareo che però è durato solo tredici minuti. Ci sono stati momenti di grande ansia, ma ora la felicità è per lei un sentimento incontenibile. Pensavo di non poter mai diventare mamma. Adesso il mio desiderio si è realizzato e per di più ho potuto avere una femminuccia, proprio come io e mio marito avevamo chiesto. Accanto al letto Aniello Ferro, 32 anni, ammonisce soddisfatto. Ha gli occhi lucidi per la gioia, anche se è un po' teso. Giuseppina Spina aveva una occlusione tubarica bilaterale. Per avere un figlio l' unica strada era la fecondazione in vitro. Dopo sei anni di matrimonio si è fatta visitare dal dottor Raffaele Magli, 30 anni, ordinario nella divisione di ostetricia e ginecologia all' ospedale Cardarelli. Il medico era da tempo impegnato in studi e ricerche sulla inseminazione artificiale, ma col proposito di arrivare alla predeterminazione del sesso. La coppia Ferro-Spina gli ha consentito di fare il primo esperimento. Mi hanno detto che volevano una femminuccia. Mi sono sembrati molto decisi. Ho pensato allora che era giunto il momento di tentare. Si mette così al lavoro l' équipe formata da Eugenio Maria Amato, Antonio Pinsetto, Gianna Calatrinchera, Giovanni Dari, Clara Belluomo e Carlo Di Lena. Il gruppo si muove, sotto la guida di Raffaele Magli, tra il Cardarelli e la clinica di corso Vittorio Emanuele. E' un lavoro estremamente delicato. I biologi provvedono a fare una lunga serie di analisi. Poi si arriva alla selezione degli spermatozoi. E' come se si passassero al setaccio. Si scelgono quelli che occorrono. Si eliminano gli altri. Nel caso di Giuseppina Spina sono stati marcati, con albumina pura, gli spermatozoi portatori del sesso maschile: quelli che vengono classificati con la lettera Y. All' esame si riconoscono perché sono più leggeri, mobili e veloci. Per questo vengono chiamati, con parola sportiva, sprinter. Una volta fecondato l' ovulo lo si è posto in posizione nella signora Spina. Si tratta di un passaggio spiega il dottor Magli che si può fare con o senza la fecondazione artificiale. La gravidanza si è sviluppata senza inconvenienti. E' andata avanti in maniera del tutto regolare, dice Aniello Ferro che abita a Torre del Greco e che fa il marittimo sui traghetti della Tirrenia in servizio con le grandi isole. E' stato soprattutto lui a volere che nascesse una femminuccia. In casa mia, da diverse generazioni, nascono soltanto maschi. Ho voluto interrompere questa tradizione. E poi l' ho fatto anche per un altro motivo. Io, per il mio lavoro, sto lontano da casa per lunghi periodi. Ho sempre pensato che una femminuccia avrebbe fatto più compagnia a mia moglie. Ora l' abbiamo avuta e sono molto contento. Sono cose che, per capirle, bisogna viverle. L' abbiamo chiamata Teresa perché questo è il nome di mia madre. Aniello Ferro accenna anche a qualche problema di religione e di morale. A Torre del Greco, in famiglia e tra gli amici, qualcuno mi diceva che stavamo forzando la natura, che commettevamo un peccato. Io non mi sono mai sentito in colpa di niente. Ho letto la Bibbia e ho visto che c' è scritto aiutati che Dio t' aiuta. Volevo una femminuccia e sono molto grato a chi mi ha aiutato per averla. Con uno scatto Aniello Ferro torna in camera dalla moglie, ma non prima di aver precisato, con un sorriso: L' anno prossimo Giuseppina si sottoporrà nuovamente al procedimento per avere un maschietto. Se quello di Teresa è il quarto caso nel mondo di sesso programmato, dopo il Giappone e l' America, in Europa è il primo. Abbiamo intensificato gli studi negli ultimi anni dice il dottor Magli non per fornire alla società uno strumento di pianificazione delle nascite, ma per motivi esclusivamente scientifici. Con la scelta predeterminata si possono evitare infatti tutte le malattie legate al cromosoma che determina il sesso: la distrofia muscolare, l' emofilia. Ci siamo avvalsi anche degli studi già fatti in molti paesi. Credo che, per molti aspetti, la nascita dei bambini non sia più ormai un mistero per nessuno. La scienza medica ha fatto enormi progressi. La società è oggi molto aperta e interessata. Io personalmente sono convinto che la morale degli uomini deve cambiare come cambiano la biologia e la ingegneria genetica. Del resto anche nel nostro paese, fino ad alcuni anni fa, l' aborto era uno scandalo. Ora è una legge dello Stato. Il primo bimbo a nascere con il metodo della predeterminazione del sesso è stato Justin Spencer, statunitense, biondo e occhi azzurri. E' stato presentato alla stampa il 6 agosto scorso, a New York, dal professore Steve Taylor che dirige l' istituto di fertilità di New Orleans. In Italia la prima fecondazione è stata praticata a Bologna dal professore Petrucci. Ora a Napoli si fa un ulteriore passo avanti. In primavera nasceranno altre due bambine. La pratica del sesso predeterminato potrà avere larga diffusione. Tutto il ciclo non costa più di mezzo milione.

le foto dei giornali di quel periodo

                                        

 

 

 

 

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