Moby Prince "Il parere dell'avvocato Francesco Massa"
Spett.le Redazione
Nella mia qualità di avvocato mi sono occupato della vicenda fin dai primi mesi e terminai l’attività quando, dopo il giudizio penale nell’ambito del processo civile a Livorno , furono definiti gli ultimi risarcimenti dei nostri clienti..
Insieme ai colleghi e al ns consulente tecnico prof Delbene, abbiamo ricostruito la dinamica della vicenda tra l’altro esaminando carte ed interrogando i vari testimoni che furono convocati dal Tribunale penale di Livorno.
Fondamentale la registrazione delle conversazioni sul canale 16 che permisero di individuare in 10 minuti il tempo di navigazione dall’uscita dal porto di Livorno fino alla collisione.
Ho partecipato all’inchiesta formale speciale presso il Ministero a Roma.
E’ mia ferma convinzione che la concausa del sinistro fu la nebbia che contribuì al mancato avvistamento dell’Agip Abruzzo unitamente all’omissione dei segnali di nebbia da parte di quest’ultima nave.
Ricordo che il mozzo Bertrand dichiarò che incontrò in un corridoio il timoniere Padula che gli riferì che avevamo speronato una petroliera a causa della nebbia. Anche il nostromo dell’Agip Abruzzo riferì che pochi minuti prima della collisione si era accorto della nebbia guardando dall’oblò della saletta dell’Agip Abruzzo.
Cordiali saluti
Francesco Massa avvocato in Genova
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