Alis-Grimaldi, dati su quote di mercato. Gruppo Onorato: “Danno i numeri. Falsi”

È nuovo scontro sul trasporto marittimo nazionale. L’ultima querelle ruota intorno ai dati sulle quote di mercato diffusi da Alis, l’Associazione logistica intermodalità sostenibile presieduta da Guido Grimaldi, dell’omonima società di navigazione. Stando ai numeri sul traffico in Sardegna e in Sicilia, la compagnia Grimaldi crescerà, mentre il Gruppo presieduto da Vincenzo Onorato farà registrare una flessione. A stretto giro arriva proprio la replica di Moby e Tirrenia. La nota stampa ha un titolo: “Rotte per le Isole, si danno i numeri”. E anche un sottotitolo: “Il proliferare di studi che accreditano di verità i sogni”.

“Esiste – si legge nell’incipit del comunicato – un ristretto numero di Centri studi che pure presentano con grande prudenza il risultato delle loro analisi. Esiste poi una pletora di sondaggisti e studiosi ‘di casa’ che accreditano per realtà i loro sogni. Accade con sempre maggiore frequenza nel settore dei trasporti e in quello marittimo dove l’unica legge scientifica è il ‘così è se vi pare‘. In questa ottica – prosegue la nota – i recenti dati diffusi da un’associazione sull’intermodalismo (Alis-Grimaldi), relativa all’evoluzione dei traffici marittimi da e per le isole maggiori, non si presta a riflessioni”.

Stando all’analis di Alis, in Sardegna il gruppo Tirrenia-Moby scenderebbe dal 54 per cento del 2018 al 39 nel 2019; Grimaldi, per contro, salirebbe dal 37 al 55. Ribasso anche per la Grendi, dal 6 al 4, mentre Sardinia Ferries viene data stabile al 2. In Sicilia, sempre secondo Alis, Caronte e Blu Ferry salirebbero al 59 per cento, Grimaldi passerebbe dal 20 al 21, Tirrenia dal 9 al 7, Grandi navi veloci dal 10 al 9, Caronte dal 5 al 4 sulla tratta Messina-Salerno.

Sui dati del Centro studi scrivono ancora dal Gruppo Onorato: “È semplicemente un falso che si tenta di ammantare di scientificità, solo perché frutto di un rapporto di condivisione di interessi, anche con alcune Autorità di Sistema portuale. È curioso poi – sottolinea un portavoce della società – che nel momento in cui il nostro Gruppo viene tacciato di posizione dominante, si ipotizza un quadro di mercato in cui i rapporti di forza sono capovolti e nel quale il gruppo di cui l’associazione intermodale è espressione diventa praticamente un monopolista. Ma forse al primo di aprile… È lecito dare i numeri”.

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