05-02-2020

Vincenzo Onorato. A proposito di libertà di stampa non mi fanno parlare

Vorrei oggi dirvi come la penso sulla libertà di stampa in Italia.

La carta stampata, ovvero i giornali, perde ogni giorno copie su copie e si sa che è in crisi.

Dopo il crollo delle ideologie e della vera politica ciò che comanda nel nostro paese sono le lobby e, per molti giornali, ma fortunatamente non per tutti, i budget pubblicitari.

La mia opinione è che gli inserzionisti, cioè coloro che pagano la pubblicità, ormai comandano le redazioni dei giornali attraverso i loro uffici stampa.

La prova provata è che se non fosse così non esisterebbe una censura così profonda e assoluta su delle realtà che il pubblico non deve sapere.

I miei colleghi armatori investono decine di milioni di euro in pubblicità e così non si può scrivere di 50.000 marittimi italiani, principalmente del sud, disoccupati e ridotti alla fame a casa, sostituiti da marittimi extracomunitari che la fame la fanno a bordo con stipendi da fame.

Ecco allora che navi italiane affondano o bruciano in alto mare e nessuno ne scrive.

Pochi mesi fa muore un marittimo extracomunitario per un incidente su una nave battente bandiera italiana in un porto italiano e non fa notizia. Tanto ne muoiono tanti sui gommoni tra l’Africa e la Sicilia che ormai è solo statistica: la sensibilità morale non ci sfiora!

Navi italiane vengono bloccate con tonnellate di cocaina a bordo in porti europei, ma che volete che sia!

Ieri il Corriere ha titolato sulla pagina web “Moby a rischio fallimento: la richiesta di moratoria sui debiti (e le strane operazioni infragruppo)”.

Per spiegare come sta la situazione ho scritto una mail di due pagine al Corriere, oggi l’ha riportata, con una mirabile sintesi, in 5 righe.

“A pensar male si fa peccato ma difficilmente si sbaglia”, così diceva un mai tanto compianto, almeno da me oggi, ma contestato da giovane, statista italiano, ma mi viene il dubbio che poiché nella mia lettera citavo UniCredit e i vantaggi che gli armatori concorrenti avrebbero, insieme ai bondholders, dalla nostra fine, i poteri forti, leggasi i poderosi budget pubblicitari, abbiano avuto il sopravvento sulla libertà di informazione.

Lascio a voi l’opinione.

Un abbraccio

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