16-01-2020
Un supplizio chiamato continuità territoriale. Quali prospettive per i cittadini sardi?
E’ sempre emergenza sul fronte minato della continuità territoriale marittima. Una lunga, irrisolvibile emergenza fatta di un via vai di alti e bassi e un’emotività traballante da lungo tempo a distanze siderali dalla soglia minima dell’esaurimento nervoso. Una materia a dir poco complessa e scabrosa nelle mani della fresca ministra dei Trasporti Paola De Micheli, da qualche mese alle prese con i tanti nodi irrisolti di un dicastero cruciale eppure al momento ancora incapace di pronunciare anche solo qualche frase di circostanza: le classiche parole di rito che ci si aspetterebbero da uno dei più autorevoli membri del governo, se non altro per rasserenare, se non proprio lenire, le tante inquietudini dei sardi su un fronte tanto complicato quanto sentito come quello dei collegamenti con il continente.
Una situazione di stallo e di un’indeterminatezza stagnante denunciata a più voci in queste settimane da alcuni parlamentari isolani, che hanno segnalato a più riprese i numerosi silenzi incassati in risposta alle tante interrogazioni bipartisan presentate in parlamento proprio sul tema della continuità territoriale Isola – continente per le persone e le merci. Di certo in Sardegna il clima di questi giorni è tutt’altro che tendente al sereno e il partito di chi comincia a temere in materia di continuità un ritorno a un fosco passato sta ingrossando le fila, per di più con la sola certezza di un più che probabile, anzi ormai certo rincaro dei prezzi per la stagione estiva. L’incubo, per la Sardegna, è quello di ritrovarsi senza preavviso in un nuovo periodo di isolamento di fatto, con le solite tragiche ripercussioni a cascata per i settori più vitali dell’economia isolana, turismo e agroalimentare su tutti.
Segnalati i tanti interrogativi sospesi sul versante dei collegamenti marittimi, sul fronte della continuità aerea la situazione se possibile si fa sempre più ingarbugliata. Ultimo tassello di questo puzzle a tinte cupe uno sciopero imminente degli operatori della continuità e un imprecisato numero di voli cancellati. Con buona pace di studenti, professionisti e comuni cittadini sardi, vittime in eterno di una colpa chiamata insularità. Una “colpa”, si fa per dire, a cui qualcuno sembra voler porre rimedio dando seguito alla proposta di un ingresso dell’ente Regione nella proprietà della compagnia Air Italy, oggi divisa tra il 51 per cento di Alisarda e il 49 per cento di Qatar Airways. Un progetto che appare a tanti l’eterna riproposizione del sogno mai accantonato di una compagnia aerea sarda, con la Regione azionista di minoranza del vettore: un progetto che oggi sembra davvero possibile e che potrebbe anche rivelarsi una soluzione auspicabile, a patto che a godere dei vantaggi dell’operazione siano, finalmente, i cittadini sardi.
Nicola Silenti
(ilsarrabus.news) https://ilsarrabus.news/attualita-un-supplizio-chiamato-continuita-territoriale-quali-prospettive-per-i-cittadini-sardi/
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