17-01-2020

Vertice sul caro traghetti in Sardegna. Todde: “Deve intervenire il Governo”

Giornata chiave sul fronte dei trasporti marittimi. È in corso nella sede dell’assessorato regionale dei Trasporti, a Cagliari, l’incontro convocato dal responsabile Giorgio Todde con le compagnie di navigazione. Alla riunione partecipano i vertici di Moby-Tirrenia, Grimaldi Lines, Gnv-Grandi navi veloci, Sardinia Ferries. Presenti anche i rappresentanti della Logistica gruppo Nieddu e, Assoarmatori e Confitarma.

Al centro del tavolo, gli aumenti delle tariffe 2020 nei collegamenti marittimi dalla Sardegna alla Penisola dovuti all’entrata in vigore, dal primo gennaio, della direttiva Ue sullo zolfo. Ovvero il provvedimento che impone alle compagnie l’utilizzo di carburanti con basse concentrazioni di zolfo e che determina un aumento delle tariffe del 25%. “Abbiamo ben presente la necessità di tutelare l’ambiente mettendo in atto ogni buona pratica che possa abbattere le emissioni e contribuire alla lotta all’inquinamento globale – spiega l’assessore Giorgio Todde – , ma non possiamo accettare che questi costi ricadano sui cittadini sardi. È necessario un intervento di carattere ministeriale che abbiamo già chiesto e che solleciteremo in queste ore”. Todde ha anche parlato del nuovo bando per la continuità territoriale via mare: “Il ministero ha in mano tutti i dati di traffico. Siamo in attesa che venga attivato l’iter per il bando della continuità territoriale, che deve partire con l’indagine di mercato”.  Una tonnellata di carburante costava 240 euro prima del 31 dicembre, ora ne vale 540”. In questo modo Massimo Mura, amministratore delegato di Moby Cin, ha spiegato perché “gli aumenti delle tariffe dei trasporti marittimi erano inevitabili. Se prima per far partire una nave ci volevano diecimila euro, oggi si può arrivare fino ventimila”. Comunque, spiega Mura, “la direttiva Ue che prescrive la riduzione di zolfo nei carburanti era nota dal 2016 e nel nostro settore non arriva a sorpresa. Un tavolo col ministro c’è già stato la scorsa settimana per affrontare argomento, ora attendiamo i prossimi step”. Per Matteo Cattani di Assoarmatori una soluzione esiste ed è “una comunicazione chiara al mercato, una consapevolezza condivisa da parte di tutti gli attori, inclusi gli organi amministrativi e politici, cosicché ci sia tranquillità lungo la filiera e non vi siano incomprensioni tra gli operatori, in modo che ognuno possa avere la possibilità di adeguare il proprio servizio”.

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