È iniziata con un prologo tutt’altro che onorevole questa primavera della nautica sarda. Una stagione che avrebbe dovuto sancire l’ingresso definitivo dell’Isola nel circuito delle World Series dell’America’s Cup, suggellando così il ruolo guida di Cagliari e della sua splendida costa tra le tappe obbligate del professionismo velico mondiale, e invece è finita senza gloria tra le pagine della politica locale tra veleni, distinguo e un oceano di recriminazioni per quello che avrebbe dovuto e potuto essere e di sicuro non sarà. Una storiella che ha fatto indubbiamente perdere un po’ di” business turistico”ma che non ha recato danni di immagine al movimento velico sardo e al turismo nautico isolano in costante crescita
Eppure il panorama a queste latitudini è meno fosco se non addirittura in netta controtendenza rispetto a quanto lascia intravedere la politica, e il settore isolano della nautica è a dir poco effervescente e in salute come forse mai in passato. Un esempio lampante di questa vitalità è anzitutto la Fiera nautica di Sardegna andata in scena proprio in questi giorni in quel di Porto Rotondo a un anno di distanza dal grande successo della prima edizione che si è tenuta nel porto turistico di Olbia. Un evento premiato da un boom di presenze che ha saputo coniugare in modo creativo ed efficace l’elemento mare con l’artigianato, le tradizioni e le culture della Sardegna, svelando ai turisti un universo complesso, affascinante e multiforme che solo un’isola antichissima può offrire ai suoi visitatori.
Organizzata dal Consorzio industriale della Gallura e dal Comune di Olbia con il patrocinio di Confindustria Nautica e in collaborazione con l’assessorato regionale al Turismo dal 21 al 25 aprile nella Marina di Porto Rotondo, la Fiera nautica di Sardegna è stata la vetrina della cantieristica navale (con oltre 600 imprese coinvolte) e del settore della portualità turistica, che coinvolge oltre duecento aziende isolane. Un comparto ricco di potenzialità e sviluppi che spazia dai porti turistici e dagli alberghi nautici alla costruzione degli Yachts, con evidenti ricadute su tutto l’entroterra e il coinvolgimento diretto e indiretto di un’infinità di ambiti: ricettività, enogastronomia, servizi nautici (cantieristica e assistenza tout court alle imbarcazioni), settore tessile (vele e cime), artigianato dei mobili (arredi interni), produzione e installazione di macchine, apparecchiature (impianti) e manufatti in metallo (eliche e ancore), meccanica (motori) e strumentazione e tecnologia (radar, Gps, bussole e software). Un corollario di attività che si estende all’amplissima gamma dei servizi turistici e portuali, dalle scuole nautiche, al rimessaggio al trasporto delle imbarcazioni, per un indotto complessivo che fa della nautica un universo molto più rilevante di quello delineato dalle statistiche ufficiali, con un valore economico e occupazionale ancora non pienamente indagato e che di certo non si limita alla sola stagione estiva.
Un settore dai mille risvolti e dalle mille implicazioni, che si adatta alla perfezione al tema universale dell’ecosostenibilità e che sa anche fare notizia. Ne è una brillante controprova la recente regata velica d’altura Cagliari – Monaco, fiore all’occhiello della manifestazione “Cagliari-Montecarlo sea week” organizzata dalla sezione di Cagliari della Lega Navale Italiana insieme allo Yacht Club Porto Rotondo, lo Yacht Club Monaco sotto l’egida della Federazione Italiana Vela con il patrocinio del Comune di Cagliari-Assessorato al mare- e la Regione Autonoma della Sardegna.
Una prima edizione che ha impegnato dieci barche a vela e i rispettivi equipaggi per le 360 miglia di tragitto lungo la costa orientale della Sardegna e della Corsica con destinazione Monaco. Uno scenario d’eccezione per una gara dall’alto contenuto tecnico, con continui cambi di vento e una grande instabilità delle condizioni meteo, tra bonacce e vento fortissimo. Un evento, non soltanto sportivo, all’insegna dell’ecosostenibilità e della blue economy nel rispetto dell’ambiente marino e della salute di un mare che è la vera anima della Sardegna.