“Gli incidenti e i guasti che si verificano con sempre più frequenza nel nostro sistema ferroviario sono la spia di un problema che non può più essere ignorato”. Questo il commento del
segretario generale FAST-Confsal, Pietro Serbassi, all’indomani dell’ennesimo disservizio sulla rete ferroviaria italiana che ha provocato moltissimi disagi ai cittadini, con ripercussioni negative anche su tutti i lavoratori della rete.
“Il numero di inconvenienti relativi alla circolazione dei treni raggiunto in questi ultimi mesi ha superato il livello di guardia – spiega
Serbassi – da osservatori attenti pensiamo che i problemi siano da ascrivere ad una manutenzione dei treni sempre più superficiale e sommaria, ad un sistema di formazione accelerato che ha fatto perdere al personale addetto all’esercizio ferroviario quella responsabilità che una volta si riteneva essere la colonna portante della professione. Il risultato è che l’impoverimento dell’attività di manutenzione e lo scarica barile delle agenzie per la sicurezza europea (ERA) e italiana (Ansfisa) sulle Imprese Ferroviaria hanno abbattuto gli elevati standard di sicurezza che le ferrovie italiane una volta potevano vantare. Accanto a questo dobbiamo anche constatare che il gestore dell’infrastruttura RFI ogni volta che si verifica un evento avverso ha dei tempi d’interazione e di ripristino sempre più ampi”.
“Qualcuno – prosegue
il sindacalista – considera questa situazione una conseguenza del progetto di rete snella, ma abbiamo molti dubbi in proposito, visto che da un paio di anni ci sembra che RFI di fatto non abbia messo a terra nessun progetto di investimento se non quelli già avviati con le gestioni precedenti, mentre i processi di manutenzione risultano sempre meno adeguati a far fronte alle emergenze in tempi ragionevoli. Anche Trenitalia ha le sue responsabilità, considerato che negli ultimi due anni si è occupata solo di rivendicare più libertà sulla gestione degli orari di lavoro. Di fronte a queste evidenze e tensioni nel personale che non si vedevano da anni sembra che l’unica preoccupazione per gli AD sia la propria riconferma o il comodo approdo in un’altra società”.
“Nel frattempo – afferma
Serbassi – i treni si fermano, deragliano, si inceppano. E i disagi continuano a scaricarsi sui viaggiatori e sui lavoratori. Uno scenario che riguarda purtroppo tutte le diverse imprese ferroviarie operanti in Italia, dove gli effetti delle prescrizioni di Ansfisa volte ad abbattere le barriere d’ingresso al mercato del lavoro ferroviario hanno di fatto favorito una semplificazione selvaggia della formazione”.
“È necessario – ha concluso
il segretario generale FAST-Confsal – che si cambi il paradigma per il quale il problema del trasporto ferroviario in Italia ruota intorno all’estensione dell’agente “solo” sui treni; quando invece bisogna tornare a considerare una priorità la sicurezza e la qualità dell’esercizio ferroviario, passando necessariamente per gli orari di lavoro e la formazione; temi validi non solo in Italia, ma in tutta la comunità Europea. L’incidente in Grecia dovrebbe essere da monito per tutti”.
