12-06-2021
LE SFIDE DELLA PORTUALITÀ IN SARDEGNA IN PROSPETTIVA POST PANDEMIA
di William Zonca Segretario Generale Uiltrasporti Sardegna
Il settore dei trasporti marittimi in Sardegna vive da oltre un anno una condizione di ulteriore aggravamento rispetto a una crisi preesistente all’emergenza del Covid-19. La pandemia ha infatti acuito e reso drammaticamente più evidenti le criticità presenti nel settore marittimo, maglia fondamentale della catena di connessione tra l’isola e il resto del Paese e più in generale con il mondo.
Da troppo tempo i nodi della continuità marittima e della continuità delle merci negli scambi internazionali sono irrisolti. Si tratta di un aspetto fondamentale, necessario per mantenere in vita e competitive sul mercato le centinaia di aziende sarde, in gravissima diffcoltà dopo la grave crisi che ha colpito il Porto Industriale di Cagliari e il suo Terminal Container, ora desolatamente deserto dopo la totale cessazione delle attività.
Non possiamo non lanciare l’ennesimo grido d’allarme constatando ancora una volta le nebbie che s’intravedono all’orizzonte sulla continuità marittima che ha messo a dura prova il diritto alla mobilità di un popolo e di una intera Regione. Una incertezza che ha colpito duramente le scorse stagioni turistiche (a causa di frequenze, costi, e qualità dei collegamenti a volte non all’altezza) e che rischia di compromettere in maniera strutturale, perenne e irreversibile il trend di costante crescita della stagione turistica, che garantisce fette non trascurabili al PIL isolano. Ci troviamo davanti ad una crisi del mare su tutti i fronti, ma nonostante le diffcoltà crediamo ancora possibile una totale inversione di rotta. E riteniamo che i benefici possano arrivare, quasi paradossalmente, anche dalla crisi internazionale causata dalla pandemia.
Occorre dunque prendere il toro per le corna e gestire questa emergenza come il perno attraverso il quale far scattare la molla della ripartenza, utilizzando i fondi e le occasioni di mutazione che possono arrivare dalla questa diffcile situazione. Per prima cosa bisogna allora pianifcare una ripresa duratura: è tempo di dire basta alle pezze che di volta in volta sono applicate all’ultimo momento per rattoppare male e per un limitato periodo le emergenze che via via si manifestano.
Occorre analizzare le cause della crisi e gestire i nodi critici, avendo, se necessario, il coraggio di cambiare metodo rispetto al passato. Questa è secondo noi l’occasione per ridisegnare strutturalmente il modus della continuità. Bisogna utilizzare le risorse attualmente a disposizione e quelle che la nostra regione avrà a disposizione nel prossimo periodo, destinando al meglio i fondi che verranno destinati ai comparti. La pandemia, anche quando sarà scomparsa, lascerà nel tessuto sociale ed economico dei radicali cambiamenti rispetto al passato. Per questo sarà fondamentale arrivare a quel momento con le idee chiare, sulla base di scelte lungimiranti e innovative, cogliendo i mutamenti e rimodulando le strategie, con l’obiettivo di conquistare i mercati. Tutto questo per dare garanzie di prospettive ai lavoratori. Quei lavoratori, che oggi, con grande impegno e dedizione, lavorano nel settore del trasporto marittimo e con il loro impegno quotidiano rendono possibile l’attività del resto della fliera produttiva e sociale della nostra isola. ◆