UILTRASPORTI.
APPROVATA
RIFORMA DELLA MARINERIA ITALIANA: LA
UILTRASPORTI E’ FORTEMENTE
PREOCCUPATA PER LA TENUTA DEGLI
ATTUALI POSTI DI LAVORO
Roma, 12 MAG -
"Il disegno di legge n. 2228
approvato in Senato per la riforma
del complesso quadro normativo della
marineria italiana con la
rivisitazione del Registro
Internazionale pone degli
interrogativi fortemente
preoccupanti sul futuro dei circa
1500 marittimi italiani che navigano
attualmente su navi traghetto ro-ro
e ro-pax adibite a traffici
commerciali tra porti appartenenti
al territorio nazionale,
continentale e/o insulare, anche a
seguito o in precedenza di un
viaggio proveniente da o diretto
verso un altro Stato”. Lo rende
noto, in un comunicato, la
segreteria nazionale della
Uiltrasporti.
"E’
opportuno ricordare a tutti che il
sistema del trasporto marittimo è
non solo globalizzato ma anche
pienamente liberalizzato, senza
regole precise e clausole sociali
per evitare dumping salariali e
contrattuali. Ciò significa che non
esistono vincoli o restrizioni per
ogni singolo armatore che impongano
allo stesso di scegliere una
specifica bandiera e ciò vale in
parte anche per il cabotaggio
nazionale. Il “diritto di
stabilimento” permette a ciascun
armatore - spiega la segreteria
nazionale UILT - la libertà di
cambiare bandiera e quindi di creare
le premesse per imbarcare tutti
extracomunitari, escludendo di fatto
i marittimi italiani già occupati. Come
Uiltrasporti chiediamo garanzie per
questi lavoratori, non vorremmo che
per creare nuova occupazione di
marittimi italiani si facesse
perdere il lavoro ai 1500 italiani
che già operano su navi iscritte in
Registro Internazionale. Chi
oggi sbandiera come una grande
vittoria l’approvazione degli
emendamenti per modificare la legge
30 / 98 ci dica come intende
salvaguardare questi 1500 marittimi
che potrebbero perdere il proprio
posto di lavoro. Chi al contrario
pensa che cambiando la normativa
degli incentivi fiscali, vedrà in
tutti i futuri traffici ro-ro e
ro-pax un aumento di equipaggi
italiani e comunitari, non conosce
forse ancora bene il significato
della parola liberalizzazione e
degli effetti contrari che si
potrebbero avere in termini
occupazionali. Per questo - conclude
la segreteria nazionale Uiltrasporti
- ribadiamo nuovamente che non
conviene derogare alla politica la
gestione delle regole di un
importante settore, come quello
marittimo, ma che serve al contrario
aprire immediatamente un tavolo di
confronto con tutti gli attori del
cluster marittimo per individuare
gli strumenti che possano generare
un reale aumento dell’occupazione
marittima italiana”.
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