MORIRE IN MARE PER QUALCHE CASSETTA DI
PESCE E POCHE CENTINAIA DI EURO
Non ce l'ha fatta Cristian Dell'Osa,
38 anni, il comandante del peschereccio Viking Due, che si è
ribaltato ieri mattina a circa un miglio di distanza
dall'imboccatura sud del porto di Pescara. L'imbarcazione, un dieci
metri da 280 cavalli, era uscita in mare, con quattro persone a
bordo, intorno alle 5.30 del mattino, nonostante le onde e il forte
vento che tirava da nord. L'equipaggio intendeva recuperare le reti
gettate il giorno prima e sfruttare il mare agitato, che
generalmente consente una pesca più fruttuosa. Con il passare delle
ore, le onde sono cresciute di intensità, e intorno alle 9 la Viking
Due si è ribaltata, imbarcando velocemente acqua, per poi affondare
nel giro di pochi minuti. Alcuni anziani, che si trovavano su una
banchina del molo, hanno assistito alla scena e lanciato
immediatamente l'allarme. Subito sono scattati i soccorsi, che hanno
impegnato uomini e mezzi della Guardia Costiera, della Polmare e
della Guardia di Finanza. Uno dei membri dell'equipaggio, Andrea
Giannetti, ventunenne di Pescara, è stato tratto in salvo
nell'immediato. Altri due uomini, il pescarese Fabrizio Silvestre,
di 36 anni, e il cittadino eritreo Girmai Teklay, di 26 anni, sono
stati recuperati con maggiori difficoltà, nelle ore successive.
Giannetti e Silvestre sono già stati dimessi dall'ospedale di
Pescara, mentre Teklay, che ha ingerito molta acqua, quando è
arrivato al pronto soccorso di Pescara presentava una sindrome da
annegamento. E' tuttora ricoverato, ma è fuori pericolo. Niente da
fare, invece, per il pescarese Cristian Dell'Osa, il proprietario
della piccola imbarcazione da pesca. Il corpo dell'ultimo disperso è
stato individuato soltanto intorno alle 11.30, già privo di vita, a
diverse miglia dal luogo del naufragio, quasi all'altezza di
Francavilla. Inutili i soccorsi. Dopo essere stato issato a bordo
della motovedetta 882 della Guardia Costiera, il cadavere è stato
trasportato nei pressi di una banchina del Porto Turistico. Il
medico legale, la dottoressa Luisa Spagnolo, non ha potuto far altro
che constatare la morte per annegamento. In pochi minuti la voce ha
fatto il giro della marineria pescarese. Familiari, amici e colleghi
dello sfortunato pescatore si sono precipitati in massa sul luogo
della tragedia. Sul posto sono accorsi anche il sostituto
procuratore di Pescara, Giuseppe Bellelli, e il questore Paolo
Passamonti. La dinamica dell'incidente è ancora da chiarire, l'unico
dato certo è che il mare mosso ha giocato un ruolo decisivo, sia nel
rovesciamento dell'imbarcazione che nell'ostacolare i soccorsi.
Maggiori particolari si conosceranno quando i tre supersiti saranno
nelle condizioni di parlare e ricostruire l'accaduto. Saranno
ascoltati anche i due testimoni che hanno assistito al naufragio dal
molo. Con ogni probabilità, però, non saranno in grado di fornire
dettagli utili ad accertare le cause dell'incidente. Dell'Osa era
molto noto nell'ambiente della marineria pescarese. Chi lo
conosceva, lo descrive come un pescatore particolarmente esperto,
capace di fronteggiare situazioni di emergenza.
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