TORRE DEL GRECO MARITTIMI PRONTI A
SCENDERE IN PIAZZA PER LA CASSA MARITTIMA
Torre
del Greco, marittimi pronti alla rivolta dopo la chiusura della
cassa marittima: «Basta chiacchiere, tutti in piazza»
«La chiusura della cassa marittima rappresenta un durissimo colpo
per i marinai di Torre del Greco. E’ una situazione che deve essere
risolta in tempi brevi, attraverso l’immediata riapertura della
struttura: in caso contrario, siamo pronti a scendere in piazza».
C’è la rabbia di ventimila lupi di mare - le «matricole» che fino a
un mese fa usufruivano del servizio sanitario offerto dalla cassa
marittima di via Cesare Battisti - nelle parole del manifesto
sottoscritto dalla Fast Confsal, l’organizzazione sindacale che sta
lottando per la riapertura del presidio sanitario della città del
corallo. A 40 giorni dalla famosa ispezione dello scorso 18 luglio,
culminata nel verbale choc redatto dai rappresentanti del
dipartimento di prevenzione dell’Asl e dalla successiva inevitabile
ordinanza di chiusura «per gravi motivi sanitari» firmata dal
responsabile del settore igiene & sanità del Comune, la riapertura
della cassa marittima sembra un lontano miraggio. Una tesi
certificata nelle scorse settimane dallo stesso sindaco Gennaro
Malinconico che ha ribadito, alla presenza di sindacalisti e
marinai, la necessità di trovare una soluzione alternativa per
tamponare l’emergenza. Disagi «fotografati» nelle parole del
documento che in questi giorni sarà affisso sui muri della città.
«Non è ammissibile- si legge nel manifesto - che un marittimo sia
costretto, per ricevere assistenza, a raggiungere la sede dell’Inail
di Napoli che dista da Torre del Greco circa 30 chilometri. Come
sindacato, abbiamo portato la questione all’attenzione dell’opinione
pubblica e delle istituzioni, raccogliendo, a margine dell’ultimo
incontro, l’impegno concreto del primo cittadino. Pure apprezzando
il suo intervento, chiediamo al sindaco di farsi promotore delle
ricerca di soluzioni idonee alla risoluzione delle vicenda».Concetti
ribaditi sia nella lettera inviata a Gennaro Malinconico, sia nella
missiva recapitata al ministro della salute, Renato Balduzzi. «La
struttura dipende dal ministero - scrive nella missiva la Fast
Confsal - e perciò chiediamo interventi immediati per la messa a
norma dell’importante struttura». Un appello dal sapore
dell’ultimatum, visto che alle richieste di impegno immediato i
marinai associano la possibilità di una mega-manifestazione pro
cassa marittima. «La Fast Consal - si legge nel manifesto - fa
appello a tutte le forze politiche e alla città per evitare che il
settore marittimo e il settore sanitario subiscano ulteriori
mortificazioni, in particolare dopo la vicenda dell’ospedale Maresca.
Anche per questo bisogna riaprire immediatamente la cassa marittima
di via Cesare Battisti: se ciò non dovesse avvenire in tempi
accettabili, chiameremo a raccolta la città per una grande
manifestazione di protesta». Una richiesta che, in questo momento,
si scontra con le condizioni «disastrose» in cui versano i locali.
«I pavimenti - scrissero nel verbale i rappresentanti del
dipartimento di prevenzione - sono sconnessi, gli intonaci appaiono
scrostati e pieni di polvere, i bagni si presentano in pessime
condizioni d’igiene, materiale obsoleto è poi presente nel
seminterrato, mentre nei corridoi non esiste un vano dedicato al
deposito dei rifiuti sanitari che vengono immessi all’interno della
cabina. Ci sono, infine, numerose barriere architettoniche».di CIRO
FORMISANO