webmaster

       Bartolo Russo

 

 stampa locale

Camillo Scala

     

 

        HOME PAGE

CHI SIAMO

       

    COMUNICA CON NOI

 

 

 

    CONTATTI URGENTI 

 

UTILITA'u

 TELEVIDEO

 

 VESUVIANA

 

 RACCOLTA DIFFERENZIATA

 

 TORRE NEWS

 

  ORARIO TRENI

 

  ORARIO AEREI

 

  PAGINE BIANCHE

 

  METEO

 

 

Multimedia

VIDEO

    FOTO

    CANALE YOU TUBE

 

Sindacati

CGIL

CISL

UILTRASPORTI

FEDERMAR

UGL

     U.S.B.  

   ORSA MARITTIMI

   SDM

    U.S.C.L.A.C.-U.N.C.Di.M

C.I.M.M.

Cassa Interaziendale Marina Mercantile

Societa’ Cooperativa

a.r.l.

Trieste – Via Torre Bianca n.12

Reg.delle Imprese n.4131-U.I.C. 3595

Cod.Fisc.-P.Iva : 00106200322

Tel.e fax 040/365028

 

 

 

 

RASSEGNA STAMPA - COMUNICATI  - NOTIZIE DI SPORT

 MARITTIMI

 

TORRE DEL GRECO MARITTIMI PRONTI A SCENDERE IN PIAZZA PER LA CASSA MARITTIMA

Torre del Greco, marittimi pronti alla rivolta dopo la chiusura della cassa marittima: «Basta chiacchiere, tutti in piazza»
«La chiusura della cassa marittima rappresenta un durissimo colpo per i marinai di Torre del Greco. E’ una situazione che deve essere risolta in tempi brevi, attraverso l’immediata riapertura della struttura: in caso contrario, siamo pronti a scendere in piazza». C’è la rabbia di ventimila lupi di mare - le «matricole» che fino a un mese fa usufruivano del servizio sanitario offerto dalla cassa marittima di via Cesare Battisti - nelle parole del manifesto sottoscritto dalla Fast Confsal, l’organizzazione sindacale che sta lottando per la riapertura del presidio sanitario della città del corallo. A 40 giorni dalla famosa ispezione dello scorso 18 luglio, culminata nel verbale choc redatto dai rappresentanti del dipartimento di prevenzione dell’Asl e dalla successiva inevitabile ordinanza di chiusura «per gravi motivi sanitari» firmata dal responsabile del settore igiene & sanità del Comune, la riapertura della cassa marittima sembra un lontano miraggio. Una tesi certificata nelle scorse settimane dallo stesso sindaco Gennaro Malinconico che ha ribadito, alla presenza di sindacalisti e marinai,  la necessità di trovare una soluzione alternativa per tamponare l’emergenza. Disagi «fotografati» nelle parole del documento che in questi giorni sarà affisso sui muri della città. «Non è ammissibile- si legge nel manifesto - che un marittimo sia costretto, per ricevere assistenza, a raggiungere la sede dell’Inail di Napoli che dista da Torre del Greco circa 30 chilometri. Come sindacato, abbiamo portato la questione all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, raccogliendo, a margine dell’ultimo incontro, l’impegno concreto del primo cittadino. Pure apprezzando il suo intervento, chiediamo al sindaco di farsi promotore delle ricerca di soluzioni idonee alla risoluzione delle vicenda».Concetti ribaditi sia nella lettera inviata a Gennaro Malinconico, sia nella missiva recapitata al ministro della salute, Renato Balduzzi. «La struttura dipende dal ministero - scrive nella missiva la Fast Confsal - e perciò chiediamo interventi immediati per la messa a norma dell’importante struttura». Un appello dal sapore dell’ultimatum, visto che alle richieste di impegno immediato i marinai associano la possibilità di una mega-manifestazione pro cassa marittima. «La Fast Consal - si legge nel manifesto - fa appello a tutte le forze politiche e alla città per evitare che il settore marittimo e il settore sanitario subiscano ulteriori mortificazioni, in particolare dopo la vicenda dell’ospedale Maresca. Anche per questo bisogna riaprire immediatamente la cassa marittima di via Cesare Battisti: se ciò non dovesse avvenire in tempi accettabili, chiameremo a raccolta la città per una grande manifestazione di protesta». Una richiesta che, in questo momento, si scontra con le condizioni «disastrose» in cui versano i locali. «I pavimenti - scrissero nel verbale i rappresentanti del dipartimento di prevenzione - sono sconnessi, gli intonaci appaiono scrostati e pieni di polvere,  i bagni si presentano in pessime condizioni d’igiene, materiale obsoleto è poi presente nel seminterrato, mentre nei corridoi non esiste un vano dedicato al deposito dei rifiuti sanitari che vengono immessi all’interno della cabina. Ci sono, infine, numerose barriere architettoniche».di CIRO FORMISANO
 

 


   

         

                                                    TORNA INDIETRO
 

                     

                                                      Stampa questa pagina  '; } else { echo ''; } ?>