CASSA MARITTIMA NUOVO APPELLO AL
COMUNE
Continua l’odissea dopo la chiusura del presidio di via Cesare
Battisti per ragioni igienico-sanitarie.
A quasi un anno dalla chiusura della Cassa Marittima di Via Cesare
Battisti, tornano alla carica i naviganti corallini. Dopo mesi di
attese, speranze disilluse e soluzioni flop, la Fast Confsal il
sindacato al quale aderiscono buona parte delle 15mila matricole
coralline ha infatti deciso di lanciare l’ultimo accorato appello
per la riapertura del presidio sanitario. Un grido già indirizzato
sotto forma di lettere e comunicati nel corso di questi intensi 300
giorni, a Regione, Comune, Provincia e Ministeri vari. Dopo la
chiusura per ragioni sanitarie disposta ad agosto 2012 dall’ufficio
igiene del comune e dopo lo scontro tra amministrazione ed Asl sulla
soluzione flop di Via Venezia, a febbraio l’ente di Palazzo Baronale
ha infatti bloccato i lavori di ristrutturazione e messa in
sicurezza del presidio sanitario per i naviganti. A frenare l’opera,
una serie di difformità riscontrate dai responsabili dell’ufficio
urbanistica del comune tra i progetti presentati dai legali
rappresentanti della società proprietaria dell’immobile e le
originarie licenze edilizie rilasciate negli anni cinquanta. Piccole
variazioni come l’apertura di qualche finestra e l’ampliamento di
qualche porta che hanno,tuttavia, portato allo «stop» dei lavori a
fine febbraio. Quello del giallo burocratico di Via Cesare Battisti
è però solo l’ultimo bluff di una lunga serie per i marittimi
corallini. Una su tutte: il flop di Via Venezia. L’ex sede dei
Servizi Veterinari, la soluzione tampone individuata ad inizio
settembre da comune e Asl, e poi cestinata, a pochi giorni dal
trasloco, causa il parere negativo espresso, il 9 ottobre, proprio
dai vertici dell’Azienda Sanitaria Locale, che attraverso una nota
indirizzata al sindaco, dichiaravano di fatto la struttura
«inadeguata». Da qui un valzer di polemiche e iniziative, culminato
nelle manifestazioni di marittimi e naviganti sulla questione
occupazionale e alla marcia sotto la pioggia del 1 dicembre 2012.
Una vera e propria «odissea» per i marittimi corallini che dopo mesi
di silenzi e viaggi della disperazione a Napoli dove è sita la sede
centrale della Cassa Marittima- tornano a far sentire la loro voce.
«Dobbiamo ancora una volta evidenziare la lentezza con la quale si
risolvono i problemi dei marittimi, soprattutto quelli di Torre del
Greco si legge nel documento firmato dal segretario della Fast
Confsal, Gaetano Vitiello ci avviciniamo ormai a un anno dalla
chiusura della Cassa Marittima, perpetuando i disagi enormi, non
solo economici, per l’utenza marittima, costretta a recarsi presso
la sede Inail di Napoli». Aspettando una soluzione «lenta a venire»,
secondo i marittimi, dal sindacato arriva l’ultimo messaggio al
comune di Torre del Greco. «Adesso sembra che la soluzione sia
ancora nelle mani del comune- scrivono i vertici della Fast Confsal
che dovrebbe dare corpo a iniziative concrete per raggiungere una
soluzione più rapida possibile. Delusi e stanchi, i marittimi
attendono speranzosi, ma non si tiri troppo la corda». L’ultimo
messaggio lanciato dai marittimi: i protagonisti di un’odissea che
va avanti da oltre 300 giorni.Fonte Metropolis