“Aiutateci, ci stanno torturando”, appello in diretta a “Chi l’ha visto?” degli italiani sequestrati con la “Savina Caylyn”
Roma, 26/10/2011 - "Ci stanno torturando, stiamo morendo, aiutateci". Drammatico appello in diretta telefonica dall’equipaggio della “Savina Caylyn”, attaccata al largo delle coste somale da un gruppo di pirati l’8 febbraio scorso. Insieme al condirettore di “Libero Reporter” Gaetano Baldi, che in questi mesi ha tenuto i contatti con i sequestrati, Federica Sciarelli ha parlato con Antonio Verrecchia, direttore di macchine di Gaeta, che ha descritto le terribili condizioni in cui sono costretti a vivere gli ostaggi. Condizioni che sono ancora più dure per gli altri marittimi italiani che sono stati trasferiti sulla terraferma, che rischiano di essere usati come scudi umani: Giuseppe Lubrano Lavadera, di Procida, Crescenzo Guardascione, terzo ufficiale di coperta, di Procida e Gian Maria Cesaro, allievo di coperta, di Piano di Sorrento. Dalla Somalia è arrivata agli spettatori italiani anche la voce di Eugenio Bon, di Trieste: “Quando si avvicinano le unità militari in pattugliamento, specialmente gli elicotteri, i pirati si innervosiscono e per noi si fa ancora più dura”, ha detto il primo ufficiale di coperta della petroliera sequestrata.