webmaster

       Bartolo Russo

 

 stampa locale

Camillo Scala

     

 

        HOME PAGE

CHI SIAMO

       

    COMUNICA CON NOI

 

 

 

    CONTATTI URGENTI 

 

UTILITA'u

 TELEVIDEO

 

 VESUVIANA

 

 RACCOLTA DIFFERENZIATA

 

 TORRE NEWS

 

  ORARIO TRENI

 

  ORARIO AEREI

 

  PAGINE BIANCHE

 

  METEO

 

 

Multimedia

VIDEO

    FOTO

    CANALE YOU TUBE

 

Sindacati

CGIL

CISL

UILTRASPORTI

FEDERMAR

UGL

     U.S.B.  

   ORSA MARITTIMI

   SDM

    U.S.C.L.A.C.-U.N.C.Di.M

C.I.M.M.

Cassa Interaziendale Marina Mercantile

Societa’ Cooperativa

a.r.l.

Trieste – Via Torre Bianca n.12

Reg.delle Imprese n.4131-U.I.C. 3595

Cod.Fisc.-P.Iva : 00106200322

Tel.e fax 040/365028

 

 

 

 

RASSEGNA STAMPA - COMUNICATI  - NOTIZIE DI SPORT

 MARITTIMI

 

I soldi per l’Isola non sono finiti

L’Unione sarda 6/6/2012

UNIONE EUROPEA. Il vice presidente della commissione parla del Pdl e della Sardegna

Tajani: «Usateli per far crescere le vostre eccellenze»

Dal nostro inviato
Emanuela Zoncu
BRUXELLES «La Sardegna è cresciuta molto e nonostante abbia lasciato la rosa delle regioni svantaggiate, per l’Europa resta una realtà a cui prestare una certa attenzione» e questo non è poco perché «Bruxelles, come Roma, è una nostra capitale: quello che si decide qui influisce sulla vita di 60 milioni di italiani».
Quando ad Antonio Tajani, vicepresidente della commissione europea, venne detto che sarebbe stato il candidato ideale per occupare quella scrivania al dodicesimo piano di Barleymont, l’edificio principale della commissione, gli venne anche dato un mandato che rivendica con orgoglio: «Rendi onore al tuo paese».
Chi glielo disse?
«Silvio Berlusconi».
È per un ex premier “allenatore del Pdl”, come lui stesso si vede?
«Il Pdl non può fare a meno di un Berlusconi allenatore. Per il partito rappresenta un elemento di coesione e di stabilità, lo è sempre stato e continuerà ad essere così».
Però sul partito continua ad aleggiare lo spettro della disgregazione.
«Il Pdl deve fare una riflessione profonda. Deve individuare un percorso con delle idee per uscire dalla crisi».
Crede in una federazione dei moderati?
«Eccome. Il modello deve essere il partito popolare europeo. In Italia devono essere coinvolte tutte le forze di centro».
Ma l’ha stupita il fenomeno-Grillo?
«No, è il partito dell’“anti”, che si è manifestato in tutta Europa, generato e spinto dal malcontento e dalla preoccupazione per la crisi: non si possono chiedere troppi sacrifici senza indicare una via d’uscita».
Senza la crisi Grillo non sarebbe emerso così?
«Le faccio un esempio. Mettiamo che io, padre di famiglia, sia sull’orlo del baratro: mi si dice che devo vendere i gioielli di famiglia per ripagare i debiti. Lo faccio e risano la situazione ma se dal lunedì successivo non ho un lavoro come faccio a far campare la famiglia e tornare a mettere i soldi da parte?».
A proposito di sacrifici: la Sardegna ne sta facendo da tempo eppure l’Ue non la considera più tra le regioni svantaggiate.
«La Sardegna ha registrato, grazie agli aiuti europei, uno sviluppo che le ha consentito di uscire dal novero delle regioni più in sofferenza e ora, se il quadro finanziario viene approvato così com’è, si ritroverà nel gradino intermedio con Abruzzo e Molise».
Ma questo significa anche che verrà meno una parte dei sussidi economici che le venivano destinati in passato.
«Sì, ma non bisogna pensare a uno stacco repentino. La Sardegna continuerà a ricevere aiuti, inferiori a prima, ma significativi. I fondi stanziati in precedenza servivano proprio per risollevarla da una situazione di svantaggio iniziale, amplificato dalla crisi economica».
Per svantaggi iniziali intende anche l’insularità?
«Anche, ma sono d’accordo con il commissario Hahn quando dice che può essere una risorsa. Ci sono isole ricchissime. La vostra rappresenta un punto di riferimento per il turismo. Senza contare il tessuto solido di pmi che avete e le potenzialità legate anche all’entroterra. A Bruxelles non si parla solo di Sardegna in riferimento a Tirrenia o alla continuità aerea».
La commissione dovrà pronunciarsi sugli aiuti a Tirrenia e in ottobre si andrà a nuova gara internazionale per quanto riguarda il trasporto aereo.
«Il caso Tirrenia in relazione agli aiuti è in corso di esame e sulla nuova gara posso dire solo che deve essere una gara europea. Il resto spetta al commissario dei trasporti».
I gap sardi da colmare?
«Le infrastrutture interne per esempio. E poi bisognerà saper usare i fondi europei messi a disposizione per la ricerca e l’innovazione per far crescere le eccellenze: penso all’agroalimentare. Oggi servono idee e fatti. A tutti i livelli! Grillo dice: “usciamo dall’Europa».
E poi?
«Credo non sia quella la strada ma di certo non si può stare fermi. L’obiettivo finale, anche se a lungo termine, sono gli stati uniti d’Europa. Per fare gli Usa ci hanno messo 100 anni e una guerra civile. Mettiamoci in marcia».




 


 

            

              FACEBOOK           TG TORREMARE         WEB CAMERA GE       YOU TUBE        TELE TORRE

 

                                                    TORNA INDIETRO
 

                     

                                           Stampa questa pagina  '; } else { echo ''; } ?>