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MARITTIMI
di
VINCENZO SORI
Messaggero Civitavecchia
TIRRENIA.....CI SIAMO??? PROSPETTIVE E DUBBI
Nel 2012 Tirrenia passerà
definitivamente nelle mani di Compagnia italiana di navigazione, la
società composta da gruppo Grimaldi, Moby Lines (Onorato) e
Marinvest (Aponte), il consorzio di armatori che a maggio si è
aggiudicato l'asset «cabotaggio» dell'ex partecipata di Rione
Sirignano.
Una delle privatizzazioni più
complesse della storia economica d'Italia va dunque verso i titoli
di coda. Tutto è però legato al parere dell'antitrust europeo che si
deve pronunciare sulla regolarità dell'acquisizione. Tirrenia
navigazione, che a oggi è ancora una società in amministrazione
controllata, ha intanto aperto le vendite per il 2012 con tariffe
speciali e prezzi competitivi da e per le isole.
Un pacchetto di proposte che
naturalmente interessano anche Civitavecchia: a luglio, infatti, una
persona con auto al seguito spenderebbe (prenotando oggi) 140 euro
per un biglietto passaggio ponte di andata e ritorno per Olbia. Un
prezzo decisamente abbordabile se si pensa alle cifre da capogiro
che si sono raggiunte in questo 2011.
Sia come sia, questi sono giorni di
riflessione, specie per i marittimi Tirrenia .
Al centro del dibattito, il
significato all'accordo firmato a Roma il 28 novembre scorso al
termine della consultazione sindacale condotta da Cin e D'Andrea. Un
accordo che da un lato garantirebbe i livelli occupazionali e
contrattuali dei lavoratori (anche attraverso un piano industriale
sulla carta abbastanza ambizioso), ma che dall'altro continua a
suscitare dubbi e preoccupazioni. «Gli aspetti positivi
dell'accordo sono pochi e per trovarli bisognerebbe andarli a
cercare con il lanternino – spiega Franco Montano , che
da anni rappresenta i marittimi che lavorano sulla storica linea
Civitavecchia–Cagliari –. Si parla tanto di garanzie, ma nel
momento in cui passeremo in mano a Cin, siamo così sicuri che
verranno effettivamente salvaguardate? Dal punto di vista
giuridico l'accordo del 28 novembre presenta delle lacune evidenti.
L'articolo 63 del decreto 270 del 1999 fornisce sì una tutela, ma
soltanto a tempo determinato. La società, poi, si trasformerà in spa
(oggi srl) soltanto in un secondo momento. Perché? Con quali
conseguenze?». La preoccupazione insomma c'è. «No, questi
giorni di festa non sono totalmente sereni – prosegue Montano –. Si
parla tanto di salvaguardia dei livelli occupazionali, ma noi che
viviamo sulle navi e che sappiamo cosa significa, non riusciamo a
scorgere un futuro chiaro. Spero che l'accordo venga bocciato
dall'antitrust. Bisognerebbe rimodularlo per fornire ai lavoratori
le giuste garanzie».
Una conclusione della privatizzazione
è però a questo punto auspicabile. C'è infatti un piano industriale
(navi da rimodernare e servizi da migliorare) che va assolutamente
attuato. Anche e soprattutto per Civitavecchia, città che
vive ovviamente di porto e di traffici e su cui Tirrenia ha
sempre avuto un avamposto di indiscutibile importanza.

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