"SAVINA
CAYLYN",
SUL WEB
IL GRIDO
DI
DOLORE
DEI
MARITTIMI
Gli
uomini
sarebbero
in gravi
condizioni
igienico-sanitarie
Continua
il
dramma
del
rapimento
dei
marittimi
italiani
da parte
dei
pirati
somali
che da
circa
sette
mesi
tengono
sotto
sequestro
le navi
“Savina
Caylyn”
e
“Rosalia
D’Amato”.
Sul web
da
qualche
giorno
grazie
al
Quotidiano
on line
“Libero
Reporter”
e al
giornalista
Gaetano
Baldi,
si
possono
ascoltare
le voci
dei
protagonisti
di
questa
drammatica
vicenda.
A
parlare
è il
Capitano
Giuseppe
Lubrano
Lavadera
e la
telefonata
risale
ormai a
parecchie
settimane
fa. Una
telefonata
dai toni
drammatici
in cui
Lavadera,
oltre a
spiegare
le
condizioni
estreme
in cui
sono
costretti
a
sopravvivere,
fa
appello
alle
autorità
italiane
a far
presto
per
liberarli.
“Non ci
laviamo
adeguatamente
da circa
3 mesi e
si sono
presentati
dei
grossi
problemi
di
salute,
anche a
causa
del
fatto
che non
possiamo
lavare i
vestiti
che
abbiamo
addosso
regolarmente.
Il cibo
è
razionato
e
l’acqua
da bere
pure. Le
medicine
a bordo
non
esistono
più e ci
sono
alcuni
membri
dell’equipaggio
che
abbisognano
di cure,
ma non è
possibile
curarli.
Inoltre
uno dei
membri
dell’equipaggio
indiano,
ha
serissimi
problemi
di
salute:
ha perso
22 kg in
questo
tempo di
prigionia
ed è
colpito
da
dissenteria.
Non
possiamo
che
cercare
di
tamponare
la
situazione,
ma non
avendo
medicinali
a bordo
il tutto
diventa
difficilissimo”.
Intanto
nell’ultima
telefonata
i
sequestratori
hanno
detto a
Baldi
che non
daranno
più la
possibilità
ai mebri
dell’equipaggio
di
parlare
sino a
quando
non sarà
pagato
il
riscatto
segno
evidente,
questo,
che i
pirati
vogliono
stringere
i tempi
di una
vicenda
che
giorno
dopo
giorno
appare
sempre
più
drammatica.
L’augurio,
naturalmente,
è che le
Autorità
si
attivino
affinché
presto
tutti i
marittimi
italiani
e non
possano
far
ritorno
a
casa.http://www.julienews.it