VERITA'.
Termine usato, abusato e spesso usato malamente.
Gesualdo Bufalino afferma che una verità è pericolosa quando non somiglia a un errore.
Gli errori, già.
Quelli incredibili (nel senso che mi è difficile crederci) del Comandante, quelli caotici del suo equipaggio, quelli affaristici della compagnia, quelli istituzionali degli sceriffi, quelli sensazionalistici dei cartastracciaroli, quelli spettacolari degli inviati specializzati in tagli bovini e frattaglie varie, quelli ridicoli di chi sparla "ad capocchiam" e quelli divenuti patetici di chi vorrebbe parlare ma non deve e non può e se per caso ci riesce viene falcidiato dalla stampa, dal Padrone, dalle Autorità.
Tutti fanno errori e ciò nonostante tutti pensano di non fare vittime.
L'unico che oggettivamente si porterà appresso un insopportabile fardello vita natural durante dando uno sguardo alla lista dei morti e dei dispersi è Schettino.
Un Amico marittimo addirittura mi confessò che al posto del nocchiero metese, avrebbe preferito morire.
Ne ho sentite tante in questi giorni, quelle che mi hanno fatto più male provenivano dalle direzioni meno prevedibili.
Moralisti dell'ultim'ora sdoganati da una Vita matrigna fatta di invidia, repressione ed ignoranza in materia di mare e di buon senso in generale.
Bastian contrari noti e meno noti con la coscienza perennemente in candeggio.
Addirittura chi invocava la pena di morte.
Franco, a causa degli errori commessi direttamente e/o con l'avallo tacito e traditore di tanti sepolcri imbiancati, sta scontando la pena peggiore, LA PENA DI VITA.
Ed insieme a lui tutti coloro, me compreso, che hanno osato sostenerlo come essere umano.
Tale sostegno, per quanto mi riguarda, non verrà scalfito nel prosieguo.
Ora però è tempo di nuotare all'aspetto, a pelo d'acqua ci sono troppi stronzi che galleggiano.
Per tutto il resto, solo "se Dio vuole e come vuole Dio"...