I vertici della compagnia aspettano
ora di essere convocati dal Commissario straordinario di Tirrenia
Giancarlo D'Andrea per firmare gli atti che sono stati già
predisposti con il ministero dello Sviluppo Economico e la nuova
convenzione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Alla vendita Cin dovrà versare 200,1 milioni a cui si aggiungono
180,1 milioni che saranno rateizzati. Intanto la cordata guidata
dall'armatore di Moby, Vincenzo Onorato, assicura il suo impegno a
garantire «quanto prima una migliore continuità territoriale tra la
Penisola e la Sardegna migliorando l'efficienza e la copertura delle
tratte». Non appena sarà formalizzata la vendita, infatti, Cin dovrà
presentare il piano industriale, ma già l'amministratore delegato
Ettore Morace aveva annunciato la sostituzione delle vecchie navi
Starda ancora operative nei collegamenti sardi, che contano l'80%
del mercato di Tirrenia. A Cagliari, poi, Cin vorrebbe aprire una
sorta di scuola di formazione da cui attingere il personale per le
navi. COMMISSARIO Nei giorni scorsi, dopo lo slittamento della firma
del contratto, era stata messa in dubbio la volontà di Cin ad andare
avanti sulla procedura di vendita. Ieri però fonti vicine al
commissario D'Andrea avevano confermano, già prima della notizia
dell'accordo sui finanziamenti, che si stesse procedendo spediti
verso la vendita. D'Andrea starebbe lavorando alacremente per
concludere tutti gli adempimenti di legge e poter chiudere
l'operazione nei primi giorni della settimana prossima.
Sull'operazione pesano però i 550 milioni di euro che l'Unione
europea ha chiesto al Governo per i contributi pubblici concessi dal
1990 a oggi, e ora considerati aiuti di Stato. Soldi che dovrà
restituire Tirrenia ma in molti escludono che possano essere chiesti
a Cin che non ha usufruito delle sovvenzioni, e che al tempo dei
fatti nemmeno esisteva.