SEQUESTRO
MARITTIMI,PRESENTATA
INTERROGAZIONE
PARLAMENTARE
Continua
il
calvario
dei
marittimi
sequestrati
da mesi
nel
Corno
d’Africa.
Dopo le
vibrate
proteste
dei
giorni
scorsi,
e in
modo
particolare
a
seguito
della
grande
manifestazione
di
popolo
tenutasi
a Roma
in
piazza
Monte
Citorio,
davanti
all’ingresso
della
Camera
dei
Deputati,
sembra
si sia
finalmente
aperta
una
breccia
nell’assurdo
e
assordante
silenzio
che in
Italia
tra
Istituzioni
e stampa
nazionale
si era
volutamente
creato
attorno
al
sequestro
delle
navi
“Savina
Caylyn”
e
“Rosalia
D’Amato”
e sulle
quali,
ormai da
sette
mesi,
sono
tenuti
in
ostaggio
anche
quattro
marittimi
di
Procida.
Una
vicenda
drammatica
che
tiene in
apprensione
da
troppo
tempo le
famiglie
dei
sequestrati
esasperati
per la
prigionia
dei
propri
cari.
Intanto
a
livello
parlamentare
c’è una
novità
positiva.
Infatti
nei
giorni
scorsi
l’Onorevole
Elisabetta
Zamparutti
ha
presentato,
assieme
ai
colleghi
radicali
Beltrandi,
Bernardini,
Farina
Coscioni,
Mecacci
e Turco,
un’Interrogazione
parlamentare
al
Ministro
della
Difesa
La Russa
e a
quello
degli
Esteri
Frattini
e in
cui, tra
l’altro,
si
chiede
“se e
con chi
si sta
trattando
la
liberazione
dei
marittimi
e con
quale
esito”.
Nella
dettagliata
Interrogazione
della
Zamparutti
sono
citati e
riportati
anche i
link di
alcuni
servizi
giornalistici
che
abbiamo
realizzato
in
merito
alla
triste
vicenda
e quelli
relativi
agli
audio
delle
telefonate
che ci
sono
state
tra i
pirati e
i
sequestrati
e il
giornalista
Gaetano
Baldi.
Di
seguito
il testo
dell’Interrogazione.
Al
Ministro
degli
affari
esteri,
al
Ministro
della
difesa.
- Per
sapere -
premesso
che: la
petroliera
Savina
Caylyn,
battente
bandiera
italiana,
è stata
sequestrata
l'8
febbraio
2011 da
pirati
somali a
880
miglia
dalle
coste
della
Somalia
con a
bordo
ventidue
uomini
di
equipaggio,
17
indiani
e 5
italiani,
tra i
quali il
terzo
ufficiale
di
coperta
Crescenzo
Guardascione,
40 anni
il 19
agosto,
procidano
come il
comandante
Lubrano
Lavadera;
il
direttore
di
macchina
Antonio
Verrecchia,
62 anni,
di
Gaeta;
l'allievo
di
coperta
Gianmaria
Cesaro,
sorrentino,
del
1985; il
triestino
Eugenio
Bon, 30
anni,
primo
ufficiale
di
coperta;
altri
marittimi
di
Procida,
Vincenzo
Ambrosino,
allievo
di
macchina
e
Gennaro
Odoaldo,
primo
ufficiale
di
coperta,
sono in
mano a
pirati
somali
dopo che
la
«Rosalia
D'Amato»,
di
proprietà
della
Perseveranza
Navigazione,
è stata
sequestrata
il 21
aprile
2011, a
bordo
della
quale vi
sono
altri 4
italiani
e 15
filippini;
un fax
inviato
il 9
giugno
2011 dai
sequestratori
della
Savina
Caylyn
alle
famiglie
di tre
uomini
dell'equipaggio
(Bon,
Cesaro e
Guardascione)
riguardava
5 foto
dei
prigionieri
sotto la
minaccia
di
mitragliatrici
Rpg
puntate
loro
contro
da
alcuni
pirati
(ragazzi
di 15,
16 anni,
dicono i
familiari
dei
sequestrati)
a viso
coperto
da
kefiah e
casco da
lavoro
di
bordo,
le
«collane»
di
cartuccere
al
collo; i
pirati
della
Savina
Caylyn
hanno
fatto
sapere a
più
riprese
che non
rilasceranno
né la
nave né
l'equipaggio
se non
saranno
pagati
14
milioni
di
dollari;
dopo che
la
società
armatrice
Fratelli
D'Amato,
per
tramite
del suo
intermediario
inglese,
ha
offerto
una
cifra
per il
riscatto
ai
sequestratori
molto
più
bassa
della
loro
richiesta
(7,5
milioni
di
dollari)
la
trattativa
si è
interrotta
un paio
di mesi
fa per
la
grande
distanza
tra
richiesta
e
offerta;
il 10
agosto,
una nave
militare
italiana,
l'Andrea
Doria,
si è
diretta
verso la
«Savina
Caylyn»,
per
monitorare
le
condizioni
dei
marinai
italiani
anche
se, da
dichiarazioni
rese dal
Ministro
della
difesa,
che ha
anche
detto di
aver
chiesto
ad «una
nave
italiana
di
spostarsi
più
vicino
alle
coste
della
Somalia
in modo
da
raccogliere
il
massimo
delle
informazioni
possibili
sulla
situazione
dei
marinai»
non c'è
nessuna
trattativa
con i
pirati
da parte
dei
militari
perché
non è
compito
loro
farlo;
il 22
agosto i
cittadini
di
Procida,
esasperati
per
l'assenza
di
notizie
ed
informazioni,
hanno
manifestato
per
chiedere
con
forza e
determinazione
la
liberazione
di
Vincenzo,
Gennaro,
Giuseppe
ed Enzo,
i
quattro
marittimi
isolani
rapiti
dai
pirati
somali.
Migliaia
e
migliaia
i
cittadini
che
hanno
attraversato
in
corteo
tutta
l'isola
(video
realizzati
da
Gennaro
Savio);
il 25
agosto
2011, il
Ministero
degli
affari
esteri
in un
comunicato
ha fatto
sapere
che «il
Governo
italiano
non può
contemplare
la
possibilità
di una
trattativa
diretta
con i
pirati e
tanto
meno di
pagare
riscatti
per la
liberazione
degli
ostaggi,
lo vieta
la legge
- a
cominciare
da
quella
riflessa
nelle
risoluzioni
Onu -
che
esclude
qualsiasi
forma di
favoreggiamento
delle
attività
di
pirateria
da parte
degli
Stati»;
il 26
agosto
2011, i
cronisti
di
liberoreporter.it
sono
venuti
in
possesso
di un
file
audio
disponibile
a questo
link
http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.
asp?id=7128
relativo
ad una
telefonata
di poco
più di
un
minuto
tra un
giornalista
del sito
e uno
dei
carcerieri,
che si è
rifiutato
di
passare
alla
cornetta
un
qualsivoglia
membro
dell'equipaggio
della
Savina
«finché
non sarà
pagato
il
riscatto»
e dalla
quale è
anche
emerso
che i
membri
dell'equipaggio
della
nave
ormai
«non
stanno
più
bene»;
come
evidenziato
da un
articolo
di
Dimitri
Buffa il
2
settembre
2011 per
il
quotidiano
«L'Opinione»,
la
Farnesina
manifesta
scarsa
attenzione
alla
vicenda
anche
dal modo
in cui
comunica
azioni
sul
caso,
come il
comunicato
stampa
in cui
si dà
conto,
tra
l'altro,
di una
missione
del
sottosegretario
di Stato
Alfredo
Mantica,
che si è
recato
in
Somalia
per
incontrare
il
presidente
del
Governo
somalo
Sharmanke
ed il
presidente
del
Puntland,
Farole,
quando
invece
il
presidente
somalo
si
chiama
Sheik
Sharif
Ahmed ed
il
presidente
del
Puntland
si
chiama
Abdurahman
Mohamed;
una
manifestazione
nazionale
di
protesta
per il 7
settembre
2011 è
stata
organizzata
dal
coordinamento
spontaneo
di
cittadini
«Liberi
Subito»
e alla
quale è
prevista
la
partecipazione
di
migliaia
di
persone
provenienti
da
Procida,
Piano di
Sorrento,
Gaeta e
Trieste
per
chiedere
con
l'intervento
dello
Stato
per
l'immediata
liberazione
dei
marittimi
prigionieri
in
Somalia
-: di
quali
informazioni
disponga
il
Governo
in
merito
alle
condizioni
dei
cittadini
italiani
sequestrati
sulle
navi
Savina
Caylyn e
Rosalia
D'Amato;
quali
azioni
siano in
corso, o
si
intendano
mettere
urgentemente
in atto,
per la
liberazione
degli
ostaggi;
se e con
chi si
sta
trattando
la
liberazione
dei
marittimi
e con
quale
esito.
JULIE
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