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NAVE COSTA: DONNA MOLDAVA AI
PM, 'ERO IN PLANCIA' RACCONTO-FIUME SU NAUFRAGIO E SCHETTINO,
SCARICATO DA FERRARINI (di Michele Giuntini) (ANSA) -
GROSSETO, 1 FEB - ''Si' ero in
plancia'': ammissione chiara e sufficiente a convincere i pm della
procura di Grosseto a parlare circa sei ore e mezzo con la moldava
Domnica Cemortan, 24 anni, sentita oggi come persona informata sui
fatti nella stazione dei carabinieri di Marina di Grosseto. Le hanno
chiesto cosa vide e cosa ascolto' la sera del 13 gennaio sulla
plancia di comando della nave Costa
Concordia, da quando il comandante
Francesco Schettino 'punto'' la rotta di avvicinamento al Giglio,
all'impatto contro gli scogli de Le Scole e al naufragio del
bastimento con oltre 4.200 persone a bordo. Lei c'era, e oggi ha
collaborato con gli inquirenti, che si ritengono soddisfatti delle
sue risposte. ''Ha detto tante cose'', filtra dalla procura.
''Vedremo se combaciano con le altre testimonianze''. La sua
presenza in plancia smentisce le affermazioni di Schettino al gip,
quando disse che lui non permetteva a nessun estraneo di stare in
plancia di comando. Nella sua ricostruzione ai sostituti Stefano
Pizza e Maria Navarro, piuttosto dettagliata, Domnica Cemortan ha
confermato di aver assistito ai drammatici momenti delle manovre per
tirar via la Costa Concordia
dagli scogli. Ha raccontato, per quanto vide, come agirono Schettino
e gli altri ufficiali. Avrebbe riferito loro frasi. E' stata meno
precisa sugli orari degli accadimenti, dall'allarme,
all'evacuazione, ai soccorsi, alla corsa alle scialuppe di
salvataggio. E' stata testimone del 'cuore' della Costa
Concordia
quando naufrago'. Il suo racconto e' il primo - a quanto si sa
potrebbe rimanere il solo - dell'unica persona non appartenente
all'equipaggio ammessa in plancia. Una circostanza, si apprende da
fonti inquirenti, che avrebbe mutato l'atteggiamento degli stessi pm
grossetani. Per settimane gli investigatori non avevano dato
granche' rilevanza alla figura di questa giovane interprete. Pero'
oggi Domnica Cemortan ha confermato anche l'amicizia con molti
dell'equipaggio, tra cui il comandante Francesco Schettino,
conoscenza decisiva perche' un estraneo sia ammesso a stazionare in
plancia di comando. ''Sono amica di tutti'' a bordo della Costa
Concordia,avrebbe
anche detto la giovane che nel colloquio coi pm e' stata aiutata da
una traduttrice e incalzata sui momenti trascorsi con Schettino
prima e dopo l'incidente. Domnica Cemortan e' arrivata intorno alle
11 alla caserma dei carabinieri. E' uscita verso le 17.30, protetta
dagli stessi militari e dal cappuccio di un piumino scuro che le ha
coperto la testa. Non ha parlato con nessuno ed e' salita su un'auto
che l'ha portata via. E' il secondo interrogatorio-fiume nel giro di
due giorni che i pm grossetani istruiscono nell'ambito dell'
inchiesta sul naufragio. Ieri e' stata acquisita agli atti la
testimonianza del Fleet crisis coordinator della Costa spa, Roberto
Ferrarini: da inquirenti emerge che il manager della Costa avrebbe
'scaricato' il comandante Schettino. Ferrarini, in particolare, si
sarebbe fortemente 'dissociato' da Schettino sulla questione della
versione 'di comodo' sull'incidente da riferire alle autorita'
marittime. La sua e' stata una testimonianza molto tecnica, percio'
gli inquirenti si sono riservati di esaminare bene il materiale
verbalizzato. In questa fase c'e' un metodo che la procura di
Grosseto sta seguendo: raccogliere principali testimonianze e
confrontarle, per individuare una ricostruzione il piu' possibile
fedele alla realta' dei fatti. Un lavoro da svolgere entro la
scadenza dell' incidente probatorio (prima udienza il 3 marzo) sulla
'scatola nera': questi riscontri tecnici saranno confrontati sulle
testimonianze, a partire da quella di Schettino. Poi l'inchiesta
ripartira' ancora, tracciando una sua, nuova rotta.(ANSA).

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