INTERPELLANZA AL MINISTERO DEI TRASPORTI SU
PROCESSO DI PRIVATIZZAZIONE TIRRENIA
I sottoscritti chiedono di
interpellare il Ministro dell'economia e
delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso
che:
il processo di privatizzazione delle aziende ex Tirrenia sta
procedendo con difficoltà ed è tuttora oggetto di indagini da parte
dall'Unione europea per quanto concerne contributi erogati negli
anni passati;
la Tirrenia spa e la Siremar Spa sono in amministrazione
controllata e da tempo sono in corso le procedure per la loro
privatizzazione;
le società Saremar, Caremar e Laziomar sono state regionalizzate
ma in riferimento ad esse è in corso procedura di infrazione, la
n. 4609/2007, da parte della Commissione europea, la quale, in
ultimo il 22 giugno 2012, ha rivolto all'Italia un parere motivato
concedendo il termine di mesi due per l'adeguamento alla normativa
comunitaria rappresentando che i servizi di cabotaggio marittimo
fossero stati trasferiti ed aggiudicati senza fare ricorso a
procedure concorrenziali;
le procedure di aggiudicazione dei contratti di servizio pubblico
già in capo a Toremar spa sono state invece svolte dalla regione
Toscana ed al loro esito la Moby Lines spa in data 5 maggio 2011 si
è resa aggiudicataria del servizio pubblico;
la situazione determinatasi quanto alla regione Toscana appare
singolare: la Moby Lines che già controllava una quota di mercato di
circa il cinquanta per cento, con l'aggiudicazione dei servizi già
in capo alla società pubblica si ritrova nella posizione di
monopolista, con evidenti ricadute nell'ambito tariffario e degli
interessi degli utenti isolani;
Tirrenia spa, dopo alterne vicende e numerosi interventi prima di
Fintecna, società controllata interamente dal Ministero
dell'economia e delle finanze e socio unico di Tirrenia spa, del
commissario straordinario e dei Ministeri competenti, come si
apprende dagli organi di stampa, sta per essere assegnata
definitivamente alla CIN – Compagnia italiana di navigazione, della
quale è socio industriale la stessa Moby Lines e che ha al suo
vertice come amministratore delegato il signor Ettore Morace;
pure si è appreso dalla stampa che dalla compagine societaria di
CIN sono usciti i due principali azionisti Grimaldi Napoli e Gruppo
Aponte e che sono stati sostituiti da altri soci;
il prezzo sarebbe corrisposto con le seguenti favorevoli
modalità: 200 milioni di euro alla consegna della società, 180
milioni di euro rateizzati in varie annualità senza interessi, il
tutto condizionato all'ottenimento di complessivi 570 milioni di
euro di contributi statali nell'arco dei prossimi otto anni;
secondo quanto risulta agli interpellanti, l'operazione
avverrebbe senza specifiche garanzie concrete se non un generico
riferimento alla solidità dei gruppi che hanno costituito
originariamente la Società CIN, veicolo creato, ad avviso degli
interpellanti, appositamente per la gara e del quale non sono più
parte, come visto, i principali soci industriali;
le garanzie citate per l'acquisizione di Tirrenia spa
risulterebbero, ad avviso degli interpellanti, più evanescenti in
quanto oltre alla già detta uscita da CIN dei due principali gruppi,
Grimaldi ed Aponte, si sarebbe lasciato alla Moby il controllo
unitamente a Clessidra, fondo che detiene una rilevante
partecipazione nella stessa Moby, senza che si sia proceduto
all'integrazione di adeguate garanzie fideiussorie atteso il
controllo incrociato;
non si può sottacere che nell'agosto del 2010, la Società
Mediterranea Holding di Navigazione spa, risultata vincitrice di un
regolare bando prima della sottoposizione ad amministrazione
controllata di Tirrenia spa, aveva offerto per rilevare l'azienda la
somma di 640 milioni di euro;
l'offerta di Mediterranea Holding di Navigazione spa, ad avviso
degli interpellanti, aveva il pregio di rilevare la Tirrenia spa e
la sua controllata Siremar spa come aziende in attività e quindi con
garanzia totale per creditori, debitori e personale navigante e
amministrativo e non come società sottoposte al commissariamento,
come invece repentinamente avvenuto il giorno successivo alla
mancata assegnazione della gara a Mediterranea;
la famiglia armatrice Morace attualmente controlla il 50 per
cento del mercato del traffico con le isole minori della Sicilia ed,
unitamente all'armatore Franza, controlla interamente i servizi
marittimi che interessano lo stretto di Messina;
gli armatori citati sono peraltro anche coinvolti
nell'acquisizione della Siremar di Navigazione spa in
amministrazione straordinaria;
le società controllate dagli armatori sopra citati detengono in
Sicilia una quota di mercato vicina al 50 per cento dei servizi con
le isole minori, come sopra accennato, ed hanno beneficiato, negli
anni passati, di circa 80 milioni di euro di contributi regionali e
continuano ad essere destinatarie, anche per l'anno in corso, di
contributi per oltre 50 milioni di euro, salvo integrazioni;
gli stessi, in corso di gara, avrebbero offerto alla regione
siciliana di partecipare direttamente alla cordata da loro messa in
piedi allo scopo di partecipare alla gara per la privatizzazione del
ramo d'azienda Siremar spa offrendo un importo nettamente inferiore
a quello offerto da Compagnia delle Isole spa, società questa
composta da operatori locali oltre che dal gruppo Lauro, e
partecipata, come ampiamente pubblicizzato, anche dalla stessa
regione siciliana, quest'ultima con il solo ruolo di garante
dell'attività armatoriale, sia in termini di servizi che di tariffe
applicate nei confronti degli utenti tutti, ed in particolare dei
residenti nelle isole, che dei livelli occupazionali relativamente
al personale navigante e amministrativo;
l'offerta presentata dalle società sopra indicate, oltre che
essere inferiore in valore a quella di Compagnia delle Isole spa
(Cdl) non sarebbe assistita da garanzie bancarie bensì da una
affermazione di solidità dei soci, contrariamente Compagnia delle
Isole spa che ha presentato idonee garanzie fideiussorie –:
se il Governo non ritenga di dover avviare, per quanto di
competenza, una approfondita verifica sulle materie oggetto del
presente atto e, in particolare, far luce sulle iniziative poste in
essere dalla famiglia Morace sia per quanto riguarda l'acquisizione
di Siremar spa che di Tirrenia spa, nonché, indirettamente di
Toremar spa, creando così i presupposti per la realizzazione di un
monopolio nel mercato dei servizi marittimi, utilizzando, ad avviso
degli interpellanti, contributi statali e/o regionali per acquisire
aziende pubbliche.
(2-01590) «Laboccetta,
Mazzocchi,
Ciccioli,
Mancuso,
Barani,
Romele,
Costa,
Vella,
Lehner,
Porcu,
Sisto,
Cassinelli,
Lisi,
Catanoso,
Tommaso Foti,
Taddei,
Pittelli,
Grassano,
Paolo Russo,
D'Alessandro,
Aracu,
Versace,
Traversa,
Bernardo,
Misiti,
Cambursano,
Alberto Giorgetti,
Bellotti,
Cesario,
Crosetto,
Repetti,
Landolfi,
Ossorio,
Abrignani,
Speciale,
Dell'Elce,
Iannarilli,
Zinzi,
Paniz,
Iannaccone,
Ascierto,
Nucara,
Mazzuca,
Osvaldo Napoli,
Gregorio Fontana,
Milo,
Castiello,
Pelino,
Nastri,
Formichella,
Rosso,
Brunetta,
Nola,
Razzi,
Savino,
Sammarco,
Piso,
Frassinetti,
De Corato,
Saglia,
Di Caterina,
Cesaro,
Sbai,
Vitali,
Contento,
Ventucci,
Scalera,
Stasi,
Laffranco,
Calderisi,
Pionati,
Mottola,
Ruvolo,
D'Anna».