RASSEGNA STAMPA - COMUNICATI
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MARITTIMI
DICHIARAZIONI DI ERNESTO GARZIA
DELEGATO FILT CGIL RSL-RSA CAREMAR
In merito alle polemiche circa quanto
accaduto la notte fra i giorni 1 e 2 febbraio scorso, per la
soppressione della corsa del traghetto Napoli-Procida-Ischia, in
qualità di cittadino, marittimo dipendente Caremar ed RSL/RSA FILT
CGIL, mi permetto di evidenziare quanto segue.
Premesso che all’utenza, soprattutto
anziani ,donne e bambini, che hanno dovuto affrontare ore di
disagio a temperature proibitive, va tutta la mia comprensione,
sento il dovere di fare alcune specificazioni. Innanzitutto, la nave
e l’equipaggio che gli utenti volevano partissero per Procida ed
Ischia, aveva abbondantemente “esaurito” il proprio turno di lavoro
durato già 16 ore continuative. Si da il caso che per la tipologia
di Organizzazione del Lavoro in vigore presso la Caremar, lo stesso
equipaggio, dopo il riposo notturno di otto ore, avrebbe dovuto
affrontare un’altra giornata lavorativa per altre 16 ore. Ospitare a
bordo persone estranee all’equipaggio durante la sosta notturna,
avrebbe innanzitutto comportato la necessità che parte
dell’equipaggio fosse destinato ad effettuare turni di guardia a
presidio della sicurezza di queste persone e della nave ed è chiaro
che poi, per disposizioni di leggei, legati alla sicurezza
della navigazione ed alla salvaguardia della vita umana in mare e
quindi in definitiva anche dei passeggeri, l’indomani mattina la
nave non avrebbe potuto partire. Il Comandante che avrebbe agito
diversamente, avrebbe potuto essere sanzionato dalle stesse Autorità
che il giorno prima, chiedevano magari di accontentare l’utenza.
D’altra parte, trattandosi di problematiche legate all’aspetto
commerciale del mezzo nautico, peraltro riguardante persone senza
alcun titolo di viaggio (e quindi prive di copertura assicurative) –
come del caso – al comandante necessitava l’autorizzazione
preventiva della Società.
Purtroppo, diversamente da quanto
segnalato più volte anche attraverso la “voce” del Prof. Lamonica
dell’AUTMARE non è stata fatto nulla per cercare di facilitare
l’utenza inserendo una nave con tre turni, in modo da garantire il
servizio per tutto l’arco delle 24 ore, anche contro chi sostiene
erroneamente che detta scelta potrebbe essere considerata fuori
norma. Se tale richiesta fosse stata accolta, compatibilmente con
le condizioni meteo favorevoli, ci sarebbe stata una nave a
disposizione per poter partire e trasportare le persone a
casa.Troppe volte, a disastri compiuti, è stato detto che se ci
fosse stato il rispetto delle norme relative alla sicurezza tante
tragedie non si sarebbero verificate. Ora che l’attenzione si è
focalizzata sul rispetto delle norme e della sicurezza in generale,
si pretendeva che un singolo Comandante si prendesse la
responsabilità di salpare contro le norme di sicurezza stesse. La
mancanza di corse o la non armonizzazione delle stesse, non è colpa
dei Comandanti o dei marittimi che fanno fino in fondo il loro
dovere. Le responsabilità vanno indirizzate semmai contro tutti
coloro che sono in qualche modo responsabili dello svolgimento di un
servizio pubblico essenziale, teso ad assicurare la continuità
territoriale agli isolani, prima fra tutti la Regione, le
Amministrazioni Comunali e perché no, la stessa Caremar che dovrebbe
darsi magari una diversa organizzazione del lavoro.
E’ compito della politica isolana e
regionale individuare le migliori soluzioni affinché l’utenza sia
ben servita ed assistita in momenti particolari come quelli del
giorno 1 febbraio scorso, primo fra tutti di ottenere che la
stazione marittima (dove sono allocate le biglietterie per
intenderci), sia funzionale ed in servizio continuativo notturno e
non pretendere l’impossibile, ovvero una nave albergo a disposizione
che non trova alcuna analogia in altri campi di trasporto terrestre.
Circa il fatto che successivamente l’utenza sia stata ospitata su
altra nave sociale, non conoscendone appieno le motivazioni, posso
solo intuire che detta soluzione, non solo sia passata al vaglio dei
dirigenti aziendali, ma forse non è estraneo il fatto che la nave
interessata, abbia un equipaggio in turno di lavoro, dovuto ad una
diversa organizzazione del lavoro che riguarda le navi veloci. Tanto
si doveva, nonostante il rammarico per i disagi subiti dall’utenza,
la quale non sempre individua le diverse e corrette responsabilità.
Saluti
Ernesto Garzia

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